Jungkook's pov
Tornai a casa in mattinata, frastornato e in preda alle emozioni. Non avrei mai pensato di potermi riavvicinare così tanto a Jimin e di riprovare ciò che pensavo aver represso. Fare l'amore con lui è stato romantico, passionale, estremamente toccante ed intimo. Sembrava essere tornato tutto al proprio posto, sembrava fossimo tornati noi. Jimin forse non era della stessa opinione e quanto pare dovrò fargliela cambiare. Aspettai che andasse al lavoro per chiamare alcuni ragazzi addetti ai trasporti che lavoravano con me per fare un po' di traslochi. Già da stasera, sarebbe tornato a casa.
Appena varcai la porta, trovai Yugyeom guardarmi a braccia conserte, in aria di rimprovero. Lo superai rapidamente, salendo le scale, cosa che non mi permise, posizionandosi davanti.
<<Non pensi che dovremmo parlare? O devo accettare il fatto che sono quasi due giorni che non ti vedo e non ho la più pallida idea di dove sei stato? O forse posso immaginarlo, visti i segni che hai sul collo>>, sentenziò. Toccai lievemente le zone arrossate, ricordando i suoi teneri baci che si trasformavano in morsi, in passione pura. Sorrisi al ricordo.
<<Non abbiamo nulla di cui parlare. Ora sono qui, chiusa la questione>>, mi difesi. Avrei dimostrato a Jimin che si sbagliava sul mio conto, anche se ci sarebbero voluti anni.
<<Ti farò una domanda chiara e voglio che tu mi risponda sinceramente: cosa sono io per te? Una sorta di amante? Di passatempo? Hai capito che ho dei sentimenti?>>, esclamò scuotendo la testa. Lo avevo avvisato fin dall'inizio che non sarebbe stata facile, che non era sicuro mi innamorassi di lui, e infatti non è successo. Non so cosa manchi nella nostra quasi relazione, so solo che non è Jimin, e dopo ieri, ne sono sicurissimo.<<Io ti voglio bene, e forse una parte di me è attratta dal tuo modo di essere, dalla tua bellezza, dal carattere. Non posso dirti di essere innamorato>>, ammisi. Era inutile alimentare false speranze, l'aveva già capito da solo che non sarebbe successo nulla fra di noi, non l'avrei fatto soffrire di più.
<<Quindi che succede, mi cacci di casa? Dalla tua vita? Torni con lui?>>, domandò con le lacrime agli occhi.
<<Non stiamo insieme, e no, puoi rimanere ancora un po', finché non trovi un altro posto in cui vivere>>, affermai. Gli diedi un fazzoletto, che lui rifiutò, saltandomi addosso e abbracciandomi. Feci per scansarlo, ma la sua presa era ben salda attorno al mio addome. Mi fece tenerezza, sembrava disperato. Rividi quasi me quando vidi Jimin lasciare casa con le valigie fatte, fu straziante.<<Ti prego, proviamoci, non mi hai mai dato una vera possibilità, possiamo essere felici insieme>>, mi supplicò. Gli accarezzai la guancia, comprensivo. Ero stanco di vedere le persone sgretolarsi fra le mie mani, percepire i loro cuori frantumarsi in mille pezzi, vedere il dolore sopraffarli.
<<Credo che in tutto questo tempo che abbiamo passato insieme ci abbia avvicinato, e se non è successo nulla fra di noi, un motivo ci sarà. Forse non è destino>>, ammisi.
<<Non è così. Se Jimin fosse meno egoista e ci lasciasse vivere la nostra vita in pace di sicuro staremmo insieme. Invece che fa? Sta sempre in mezzo ai piedi, ogni volta che siamo tranquilli, che costruiamo qualcosa di serio a piccoli passi, arriva lui, ti dice due paroline dolci e tu caschi ai suoi piedi. Com'è possibile?>>, urlò arrabbiato. Portò le mani sulle mie spalle, scuotendomi violentemente e piangendo più forte.<<Non so che dire, sono così confuso dannazione!>>, mi alterai anch'io, stanco di tutto, oppresso da questa situazione incredibile che io stesso avevo creato.
<<Lui ti rivuole perché è geloso, non perché ti ama davvero. Si è già scordato del collega che gli faceva il filo? Non si frequentano più? Si è spenta la scintilla?>>, domandò ironico.
<<Mi ha sempre assicurato di non esserci nulla fra di loro>>, ribattei contrariato.
<<E tu ci credi? Jungkook svegliati! Fare sesso con lui ti ha stordito? Avevi bevuto?>>, domandò avvicinandosi.<<Ero consenziente, ed è stato bellissimo>>, mi lasciai scappare. Fece un'espressione per metà schifata e infastidita. Forse non avrei dovuto sbatterglielo in faccia così.
<<Non posso credere tu me lo stia dicendo così, guardandomi negli occhi. È assurdo>>, mormorò. Smise di piangere, sedendosi per terra e fissando il pavimento. Lo lasciai lì, salendo i primi gradini delle scale, arrivando fino a davanti a camera mia che fissai un po' prima di tornare indietro e prenderlo in braccio. Sollevò la testa sorpreso, accoccolandosi poi nell'incavo del mio collo. Lo posai delicatamente sul divano, accarezzandogli i capelli e sorridendogli dolcemente.
<<Ci sono molte cose che non mi so spiegare, che mi destabilizzano, ma che non posso evitare. Non riesco a vederti piangere, soffrire, a lasciarti da solo. Mi hai aiutato tanto e sento di dover ricambiare il favore, ma non come desideri tu>>, mormorai sconfitto. Portò due dita sotto il mio mento, alzandolo di poco. I nostri sguardi erano incatenati, come le nostre dita intrecciate.<<Dammi una possibilità, penso di meritarmela in fondo no?>>, domandò socchiudendo gli occhi. Non risposi. Non sapevo cosa fare. Li riaprì di scatto, e portò le sue labbra sulle mie. Mi scansai subito. Immaginavo le mani piccole e paffute di Jimin sfiorarmi lentamente, accarezzarmi, amandomi come mai prima d'ora.
<<Jimin ha il mio cuore e ho intenzione di andare a riprendere il mio uomo>>, esclamai alzandomi.Mi svegliai improvvisamente dalla tranche in cui ero caduto, staccandolo da me, e alzandomi. Lo guardai un'ultima volta prima di scappare via da lì e rinchiudermi in bagno. Mi spogliai del tutto, entrando in doccia, permettendo all'acqua gelata di rinfrescarmi, di svegliarmi, facendomi capire cosa fare.
Da lì a poco sarebbe arrivato Jimin, e sarebbe iniziata la nostra convivenza. Non avevo avvertito Yugyeom, e non potevo dire a Jimin del quasi bacio che mi aveva dato. La mia vita era una merda, ma solo una cosa poteva salvarmi da tutto questo. L'amore. Dovevo ritrovare l'amore che provavo per me stesso, per la mia vita, per mio marito.
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~Unpredictable~ Jikook
Hayran KurguJimin e Jungkook sono due poli opposti che si richiamano continuamente. Il primo pauroso, gentile, sincero, riservato. Il secondo passionale, schietto, bugiardo, deciso in tutto quello che fa. Sarà una pizzeria a farli incontrare, e dal primo sguard...