Capitolo 63

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Jungkook's pov

Lasciai Jimin riposare serenamente, alzandomi presto. Avevamo trascorso la notte insieme, a baciarci, coccolarsi e fare l'amore tutto il tempo. Ci eravamo confidati, confessati, e ricordato i vecchi tempi come se nulla fra di noi fosse successo. Sentire la parola ti amo uscire dalle sue labbra è stato un colpo al cuore, un terremoto che mi travolse completamente, lasciandomi spiazzato. Si era abbandonato fra le mie braccia, mostrandomi il suo lato più fragile, spogliandosi delle insicurezze, della paura di ottenere un rifiuto, che non arrivò. Non ebbi il coraggio di ricambiare le sue parole perché non volevo essere ipocrita, e non era ancora il momento, dovevo sistemare troppe cose. Volevo che Yugyeom se ne andasse da casa, volevo fargli conoscere la mia famiglia e sistemare il nostro rapporto prima di lasciarmi andare completamente. Non replicò nulla, anche se notai una nota di fastidio nel suo sguardo, si aspettava di sicuro una risposta migliore. Nonostante ciò, però non se andò, quando gli chiesi di poter dormire insieme non si tirò indietro, abbracciandomi.

Così la mattina uscii presto, comprai i suoi fiori preferiti, un mazzo di gigli bianchi, e preparai la colazione da portagli a letto. Appena tornai a casa, pensai a come poter far tutto prima che si svegliasse, doveva essere tutto perfetto, come lui. Salii le scale per controllare la sua stanza, dormiva ancora. Mancava solo la colazione.

<<Vi ho sentiti ieri, credevo fossi un uomo rispettoso Jungkook>>, affermò Yugyeom entrando in cucina.
<<Non accetto rimproveri da te, non ho fatto nulla di male>>, risposi. Presi del pane fresco, spalmandoci sopra un po' di marmellata, e scaldando i panckakes che avevo acquistato. Non ero in grado di farlo da solo, ma erano una delle cose che gli piacevano di più, ne comprai un bel po'.
<<Ah no? Fare sesso con lui davanti a me non è qualcosa di male? Jungkook mi hai sempre detto di tenerci a me, di volere il mio bene, avevi detto che sarebbe nato qualcosa fra di noi>>, rispose avvicinandosi. Posò la mano sulla mia guancia, iniziando ad accarezzarla, cercando di attirare il mio sguardo su di lui.
<<Ho amato mio marito per una notte, e lo farò ancora, non ti devo nessuna spiegazione>>, staccai la sua mano da me, tornando a riempire il vassoio.

<<Tutto questo mi fa soffrire, ti amo troppo Kookie>>, si avvicinò di nuovo, approfittando della mia distrazione per infilare una mano sotto la maglietta, accarezzandomi.
<<Non rendere tutto questo più difficile, sono stato chiaro, Jimin è l'unica cosa che conta ora per me>>, lo ammonii. Non mi ascoltò minimamente, baciandomi il collo, succhiandone la pelle, mentre le sue mani slacciavano i pantaloni. Lo spinsi con forza da me, facendolo scontrare contro il tavolo. Non doveva toccarmi.
<<Posso essere meglio di lui, e tu lo sai. Posso darti tutto quello che vuoi, soddisfando ogni tua esigenza>>, continuò.

<<Yugyeom basta, vattene da casa mia, ORA>>, affermai. Mise una mano sulle mie labbra, scendendo pian piano a baciarmi il petto, mi scostai.
<<Jungkook!>>, urlò Jimin dalla porta. Staccai con forza Yugyeom da me, facendolo cadere all'indietro, a terra, correndo dall'uomo che mi guardava schifato.
<<Non è come sembra, te lo giuro Jimin devi ascoltarmi>>, affermai piagnucolando. Mi guardò intensamente, prima di fare qualcosa che non mi sarei mai aspettato, unii le nostre mani, spingendomi dietro di lui.

<<Ho ascoltato la conversazione per tua fortuna, ne parleremo meglio dopo>>, affermò sorridendomi. Fissai il pavimento, sentendomi sporco, sbagliato.

<<Yugyeom non ci sono parole per rappresentare quello che sei. Voglio che te ne vada da questa casa, subito. Lui non ha il coraggio di cacciarti, ma io sì. Se non te ne vai, ti sbatto fuori a calci>>, lo minacciò. Yugyeom si avvicinò a lui con aria minacciosa, stringendo le mani in due pugni.
<<Toccalo e te la vedrai con me>>, mi intromisi. Jimin non si mosse dalla sua posizione, per niente toccato da quello che stava accadendo, mentre io cercai di separarli.
<<Jimin lui non ti ama. Se lo facesse, non mi basterebbe un semplice tocco per sedurlo, non cadrebbe ai miei piedi ogni volta che lo sfioro>>, sentenziò.

<<Lo so, lo vedo. A quanto pare non gli basto>>, affermò guardandomi. Feci per parlare ma mi zittì, riportando l'attenzione su di lui.
<<Vattene da casa mia, vai a fare le valigie>>, continuò prendendolo per un braccio. Yugyeom si dimenò per tutto il tragitto verso camera sua, facendo quasi cadere due volte Jimin dalle scale. Li seguii in silenzio, non avevo il coraggio di parlare. Non avevo mai visto Jimin così determinato. Prese i vestiti dal suo armadio, riempendo in maniera disordinata la valigia, svuotando a raffica l'intera stanza. Nessuno si oppose. Poco dopo ricontrollò il tutto, assicurandosi che non mancasse nulla e riportandolo giù con lui. Lo trascinò fino alla porta d'ingresso, costringendolo a mettersi le scarpe e il giubbotto.

<<Buona vita caro>>, ironizzò sbattendolo fuori di casa. Lo spinse con forza, sbattendo la porta dietro di lui, chiudendola a chiave. Sospirò soddisfatto, allontanandosi da me.
<<Jimin, ascolta io->>, provai a parlare.
<<Scegli, me o lui. Se varchi quella porta per andarlo a riprendere ti mando a fanculo e inizio una nuova vita, senza di te>>, ammonì. Gli afferrai il polso facendo scontrare i nostri corpi, assicurandomi di non fargli male. Ci guardammo per un po', finché non incontrai il suo sorriso, che mi sciolse il cuore.

<<La mia scelta eri, sei, e sarai sempre tu amore>>, mormorai baciandolo. Jimin mi saltò addosso, allacciando le gambe al mio ventre, approfondendo il bacio. Arrivai fino al divano, sdraiandomi su di lui, senza mai staccare le nostre labbra.
<<Questa è l'ultima volta che te lo chiedo, approfittane ora, o ho anch'io una lista di pretendenti che farebbero di tutto per avere le mie attenzioni>>, si vantò.
<<Sei solo mio intesi?>>, mormorai stringendolo. Portò le mani sulle mie guance, accarezzandole, guardandomi come se fossi la cosa più bella al mondo, come se non ci fosse nient'altro per lui.
<<Solo se anche tu sarai solo mio>>, mormorò con un bacio a stampo.

<<Ho una sorpresa per te, vieni>>, affermai prendendolo in braccio. Lo portai fino in cucina, assicurandomi che non sbirciasse, anche se si lamentò tutto il tempo. Lo lasciai per uni90 secondo, sistemando il tutto: misi il vassoio al centro del tavolo, con accanto il mazzo di fiori. Mi mancava il biglietto, non avevo avuto tempo per scriverlo.
<<Puoi aprirli>>, affermai. Jimin si voltò, toccando con mano quello che avevo preparato per lui, sorridente come un bimbo.
<<Grazie amore>>, rispose annusando i fiori. Gli lasciai un bacio sul collo, abbracciandolo da dietro.

<<Avrei voluto portarteli a letto, ma ti sei alzato prima, mi hai rovinato la sorpresa>>, piagnucolai. Non rispose, guardò i fiori uno ad uno, sgranocchiando un biscotto.
<<Ti amo>>, sussurrò baciandomi.

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Fatemi sapere cosa ne pensate ❤️
Jimin ha cacciato Yugyeom di casa! Contente?


~Unpredictable~ JikookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora