Capitolo 20

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Jungkook's pov

Balzai sulla sedia quando sentii quella domanda. Jimin fulminò con lo sguardo Namjoon, mentre Yoongi hyung finse di tossire per liberarci dalla situazione di tensione che si era creata.
<<Come scusa?>>, chiese Jimin arrabbiato.
<<Credevo fossi il ragazzo della discoteca, ma avete due visi diversi effettivamente>>, si scusò. Jimin si ricompose, continuava a guardare in cagnesco il mio amico, mentre una luce di delusione comparve nei suoi occhi quando incontrarono i miei. Perché non imparano a pensare prima di parlare?
<<Perché questa domanda? Jungkook non vi ha parlato di me? Non sapete che stiamo insieme?>>, domandò imperterrito. Cercai di fermarlo prendendogli la mano da sotto il tavolo, ma la ritrasse.

<<Se devi stringermi la mano, lo fai davanti a loro>>, mi sfidò. Non ci riuscì, lasciai la sua mano cadere lontano dalla mia.
<<Sapevamo che si stesse vedendo con qualcuno, ma non che foste fidanzati. Non sapevamo neanche come ti chiamassi sinceramente>>, continuò Jin.
<<Ragazzi per favore, ma fate sul serio?>>, mi intromisi.
<<Zitto, falli continuare>>, mi ammonì Jimin. Sapevo che sarebbe stata una cattiva idea portarlo lì, specialmente sapendo che nessuno di loro avesse la minima idea del fatto che fossi innamorato di lui. Se non Yoongi che aveva intuito da solo quanto fossi perso per il biondo.
<<Pensavamo portasse il ragazzo della discoteca, per questo ti ho scambiato per lui>>, disse Namjoon.

<<Non posso crederci>>, disse Jimin alzandosi. Se ne andò via, cercando la porta di casa, ma quella di Jin era esattamente come la mia, una villa.
<<Dannazione! Ragazzi ma siete seri? Adesso come minimo non mi parlerà più>>, affermai tirandomi i capelli.
<<Perché non ci hai parlato di lui? Lo porti così a casa mia senza neanche dirmi che era il tuo ragazzo? Jungkook qui quello poco serio sei tu. È normale che reagisca così, si sarà sentito sbagliato, poverino>>, affermò Jin.
<<Avevo paura hyung, lui non sa a che ceto sociale apparteniamo, e penso che dopo oggi se ne sia reso conto. Ci sono molte cose che non sapete, ma non ho il tempo per spiegarvelo, devo andare da lui>> affermai lasciandoli. Girai qualche corridoio, in cerca del ragazzo che amavo e che continuavo da stupido a perdere. Alla fine, lo trovai lì, seduto su una poltrona a guardarsi le mani.

<<Piccolo mi dispiace, ancora e ancora, sono un disastro>, mormorai inginocchiandomi.
<<Nessuno sa di me, nemmeno il mio nome, e ci conosciamo da più di un mese. Cosa devo pensare? Potrei anche capire se mi dicessi che non sono affari loro e che hai voluto tenerlo per te, ma se sono i tuoi migliori amici non ne capisco la necessità. Non penso che siano omofobi perché anche Yoongi è gay e con lui non hanno avuto nessun tipo di problema. Quindi cosa c'è Jungkook è perché non sono ricco?>>, domandò tagliente.
<<Assolutamente no, non so perché si siano comportati così. Ti chiedo scusa a nome loro davvero>>, spiegai.
<<Sei ricco?>>, chiese senza mezzi termini. Spalancai gli occhi. Che mi sarei inventato ora? So che non c'era nulla da vergognarsi, perché tutti i soldi che avevo li avevo guadagnati onestamente, ma sapevo che se glielo avessi confermato, l'avrei perso.
<<Perché questa domanda?>>, chiesi cercando di prendere tempo.

<<Smettila di mentirmi ti prego, mi sento un idiota!>>, affermò sull'orlo di piangere. Jimin si stava sgretolando davanti a me, e non lo meritava assolutamente.
<<Ho una buona posizione economica che ho ottenuto lavorando sodo fin da piccolo. Jin hyung è figlio di una famiglia molto ricca, per questo che ha una casa lussuosa>>, spiegai. Jimin sembrò convincersi.
<<Voglio andare via>>, mormorò alzandosi. Cercai di prendergli la mano ma la rifiutò. Mi fece male quel gesto, lo sentivo sempre più lontano da me.

<<Jimin possiamo parlare?>> domandò Yoongi entrando in stanza. Il mio piccolo annuì, seguendolo. Rimasi impalato per un attimo a guardarli. Che diavolo stava succedendo? Yoongi lo prese per mano, dandogli anche un fazzoletto per asciugarsi il viso.

Yoongi's pov

<<Non piangere, va tutto bene. Loro non sono cattivi, ma ci mettono un po' prima di capire come stanno veramente le cose>>, affermai facendo sedere Jimin accanto a me. Avevo assistito alla discussione in silenzio, indeciso se intromettermi o no. Ma fu il suo sguardo a colpirmi, era devastato. Mi sembrò quasi di avvertire il suo cuore frantumarsi in mille pezzi. Proprio come accadde quando rivelai di essere innamorato di Tae.
<<Jungkook non mi ama, se lo facesse davvero non mi terrebbe nascosto>>, mormorò continuando a piangere.
<<Il piccolo maknae non lo fa apposta, ma dimentica che non tutti sono sfacciati come lui. Ascolta, lui ti ama, e ne sono sicuro. La notte in cui ha baciato quel ragazzo è stato malissimo, non l'avevo mai visto così disperato per qualcuno e non sto scherzando. Solo che ha un modo diverso di vedere la vita. Non gli piacciono le etichette, il fatto di dover rendere conto agli altri di quello che fa. È uno spirito libero e fa sempre di testa sua, ma è buono infondo>>, spiegai. Nessuno lo conosceva meglio di me, ed io solo sapevo quanto fosse testardo.

<<Lo amo davvero, troppo, ma c'è sempre qualcosa in grado di ferirmi quando sto con lui>> continuò.
<<L'amore è così, quando arriva devi coglierlo in tutte le sue sfaccettature. Brutte e belle. Io ti consiglio di stargli vicino finché non capisce cosa voglia dire una relazione. Prova ad amarlo, a prenderti cura di lui, e vedrai che cambierà nei tuoi confronti. So che buttare giù il dolore fa male, non hai idea di quante volte l'ho fatto con Tae, ma ne è valsa la pena, e ogni giorno che passa lo amo sempre di più>>, spiegai. Jimin mi ascoltò attentamente, sorridendo ogni tanto, e guardandosi le mani imbarazzato. Non è strano che Kookie si sia innamorato di lui, è molto bello e di sicuro ha un grande cuore.
<<Forse ai suoi amici non piaccio>>, mormorò soffiandosi il naso.
<<Diciamo che l'omosessualità è ancora un tasto dolente per loro. Credo che non abbiamo ancora accettato del tutto la mia relazione con Tae, e penso ci vorrà ancora molto prima che accada>> affermai sconsolato. Questa situazione faceva male anche a me, perché doversi costantemente nascondere era qualcosa che odiavo, che non potevo tollerare. Perché amare non è sbagliato, che sia un uomo o una donna non c'è differenza. L'amore è amore.

<<Ah capisco tutto allora>> sorrise sconsolato.
<<Vedi, quando gli parlai di Tae, Jungkook fu l'unico ad essere felice per me. Gli altri mi dissero che dovevo essere sicuro, che sarebbe stato meglio capire se fosse una cosa passeggera, ma io ero sicuro di amarlo. Odio quando fanno quella solita domanda del "hai mai provato a stare con una donna?". Ed io ho risposto "e tu hai mai provato a stare con un uomo?". Non hanno saputo rispondere>> risi. Strappai una risata anche a lui, che a sorpresa mi abbracciò.
<<Sei un buon amico, è fortunato ad averti>>, mormorò sulla mia spalla. Lo strinsi un pochino, giusto per non sembrargli freddo, anche se per me gli abbracci erano qualcosa di estremamente difficile.
<<Disturbo?>> disse ironico Jungkook. Jimin si staccò in fretta correndogli incontro e baciandolo. Jungkook preso alla sprovvista cercò di tenersi in piedi, cercando allo stesso tempo di assecondare il bacio dell'amato. Mi guardò stranito, ed io sorrisi, lasciandogli un po' di intimità e cambiando stanza per chiamare il mio TaeTae. 

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~Unpredictable~ JikookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora