Capitolo 44

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Jungkook's pov

<<Jimin lasciami andare>>, affermai ad un passo dalle sue labbra.
<<Non posso, non voglio, e non lo vuoi neanche tu>>, sussurrò. Si avvicinò in modo cauto, baciandomi prima le guance e ai lati delle labbra. Mi stavo sciogliendo fra le sue braccia, e non doveva accadere. Pensai a Yugyeom, al fatto che si sarebbe sicuramente sentito usato, a come non potessi e non volessi tornare con Jimin. Avevo paura di soffrire di nuovo e sapevo che non sarebbe cambiato nulla a lungo andare.
<<Non baciarmi, non farlo>>, sussurrai. Si staccò di scatto, guardandomi dispiaciuto. Si allontanò sempre di più, sentendosi probabilmente mortificato dal mio rifiuto. Perché quando si tratta di lui mi sento sempre così fragile e in preda ai sensi di colpa?

<<Allora me ne vado, ero venuto anche per dirti che non mi importa di che estrazione sociale sei, ricco povero, imprenditore o no. Mi sono occupato di alcune cose in azienda, le corrispondenze che ti sono arrivate, le ho firmate io. Questo perché voglio dimostrarti che non ho più pregiudizi, so che non sei come mio padre e non lo diventerai, mi fido di te>>, mi assicurò. Rimasi stupefatto. Mi sembrava strano che Jackson avesse capito finalmente qualcosa di quel lavoro senza che nessuno glielo rispiegasse ogni volta, ma non mi sarei mai aspettato di vedere Jimin lì. Lui che aveva sempre disprezzato il mio mondo ora ne era entrato a far parte. La cosa che più desideravo era avvenuta nel momento sbagliato.

<<E il tuo lavoro in pizzeria?>>, chiesi. Gli ero grato per ciò che aveva fatto ma non potevamo lavorare nello stesso posto, non potevo averlo costantemente vicino, o sarei crollato.
<<Ho lavorato in entrambe le parti. Mi dispiace se non ti ho scritto spesso, ero solo molto impegnato. Non mi sono dimenticato di te, non potrei mai>>, esclamò.
<<Non parlare così, non stiamo più insieme. Ti ringrazio per tutto, ma le cose fra di noi rimarranno così>>, mormorai poco convinto.
<<Perché non mi vuoi dare un'altra possibilità?>>, chiese riavvicinandosi.

<<Tu l'hai data a me? Quando ti pregavo di ascoltarmi? Quando ti dicevo di smetterla di allontanarmi perché ci soffrivo? Tu cosa hai fatto con me?>>, sputai acido. Non si scompose, mi lasciò parlare, fino ad urlargli contro, senza controbattere.
<<Sono stanco di tutto questo Jimin. In questo periodo separati sono stato bene, ero tranquillo. Ora arrivi tu, mi dici ciò che ho sempre voluto sentire e mi riporti ad essere in bilico. Non possiamo continuare così, dobbiamo riiniziare una nuova vita>>
<<Insieme>>, mi interruppe.

<<Separati>>, aggiunsi. Non sapevo se menzionare o no la presenza di Yugyeom che si faceva sempre più importante nella mia vita, ma non era lui il motivo della nostra rottura.
<<Ti prego, farò tutto quello che vuoi davvero. Non mi lamenterò più di nulla, starò al tuo fianco sempre e comunque, cercherò di essere il marito perfetto>>, mi scongiurò. I suoi occhi erano lucidi, e mi guardavano con così tanto amore da farmi sentire sbagliato. Non importava cosa dicessi o pensassi, lui sarebbe rimasto al mio fianco. Gli sorrisi debolmente, facendo qualcosa che forse non avrei dovuto, ma che sentivo in quel momento. Lo abbracciai. Lui si strinse forte a me, accarezzandomi la schiena. Mi era mancato così tanto da non volermi più staccare.
<<Ti prego Kookie, io ti amo ancora>>, sussurrò. Non risposi, rimasi lì, senza parole. Jimin non insistette, capendo forse che il suo sentimento non era ricambiato, staccandosi da me.

<<Anch'io ti amo>>, sussurrai. Alzò la testa unendo le nostre labbra in un tenero bacio, che nel giro di pochissimo divenne passionale. Dalle nostre bocche uscirono dei gemiti di piacere, di desiderio e mancanza. Avevo sognato molte volte di poterle riprovare, di risentire le sue mani sulle mie guance, i nostri respiri fusi. Lo avvicinai di più a me, lasciandomi completamente trasportare dal sentimento che pensavo di avere represso, di aver nascosto in una parte profonda del mio cuore non più accessibile a nessuno. Ed eccolo qua, a sorridermi fra un bacio e l'altro a mordermi le labbra quando provavo a staccarmi, quando la parte razionale mi intimava di lasciarlo, di smetterla perché poi me ne sarei pentito. Ma io sono solito commettere errori, e ancora di più, amo farlo con lui.

Jimin era stata l'unica persona alla quale avevo aperto il mio cuore, e ogni volta che lo avevo fra le braccia, ne consolidavo il perché.

<<Mi manchi così tanto, la mia vita è vuota senza di te>>, sussurrò lasciandomi un bacio a stampo.
<<Sei bellissimo>>, affermai. Gli accarezzai il viso, rimanendo ancora una volta convinto di come il biondo sui suoi capelli si sposasse perfettamente con la carnagione chiara, facendolo assomigliare ad un angelo.
<<Ti sono mancato, almeno un pochino?>>, domandò. Strofinò il naso sul mio collo, allacciando le braccia al mio ventre e unendo per quanto possibile i nostri corpi.
<<Forse>>, mormorai.
<<Tanto la so la risposta>>, ammise. Per un momento sembrò tornare tutto come prima, noi e le nostre provocazioni reciproche, lui e le sue armi di seduzione che con me funzionavano sempre.

<<Possiamo uscire qualche volta? Senza impegno, possiamo fare qualsiasi cosa tu voglia, anche solo stare a casa a guardare un film. Mi basta averti affianco>>, propose. La sua dolcezza è davvero disarmante.
<<Io non so, dovrei chie->> mi interruppi quando sentii di nuovo la porta aprirsi. Spostai Jimin da me sentendomi improvvisamente colpevole. Yugyeom entrò in cucina, attirato probabilmente dalle voci, e dal suo sguardo capii che non era contento. Jimin invece, colpito e ferito dal mio gesto, guardò entrambi, cambiando espressione.
<<Disturbo?>>, domandò posando alcuni sacchetti della spesa sul tavolo. Jimin scrutò ogni sua mossa, capendo probabilmente che ormai convivevamo da un po'.
<<Se ne stava andando>>, dissi raggiungendolo. Jimin spalancò gli occhi di fronte alle mie parole, sorpreso sicuramente di non aver scelto lui. Gli avevo fatto già presente che non ero intenzionato ad un ritorno di fiamma.

<<Ma io veramente volev->> lo interruppi.
<<Jimin per favore>>, lo scongiurai. Mi guardò male, trattenendo le lacrime. Lasciò la mia mano, staccandola bruscamente.
<<Vivete insieme quindi>>, affermò superandomi.
<<Si, da un bel po' ormai>>, rispose Yugyeom. Se non li separo in tempo scorrerà del sangue. Entrambi si guardavano con aria di sfida, come se fossi qualcosa da conquistare, da spartire fra i due.
<<Ascoltami bene>> lo ammonì Jimin. Yugyeom si mise a braccia conserte, pronto ad una possibile sua sfuriata.

<<Fin quando Jungkook continuerà ad amarmi non mi farò da parte. Fin quando sentirò che c'è speranza fra di noi, che non tutto è perduto, lotterò per riaverlo. Fin quando il suo cuore mi apparterrà non ci sarò nulla che tu possa fare a riguardo. Lui è mio marito, ed io lo amo. Quella fede al dito che non ha più, non ha valore. Finché i suoi occhi mi dimostreranno amore, sarò pronto a tutto>>, affermò. Rimasi di sasso di fronte alla sua confessione. Yugyeom non disse nulla, pietrificato da quelle parole taglienti che avevano rallegrato il mio cuore. Così mio marito si voltò, mi lasciò un bacio a stampo, lasciando la camera. 

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~Unpredictable~ JikookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora