Jungkook's pov
Guardai l'orario sul display del telefono prima di uscire. Erano le 13,50, avevo ancora un po' di tempo prima di andare a prendere Jimin. Oggi ci sarebbe stato il nostro "appuntamento" stranamente voluto da lui. I giorni precedenti avevo messo a dura prova la sua timidezza, o almeno, quella che credevo fosse timidezza. In realtà si trattava semplicemente di paura, paura di buttarsi a capofitto su qualcosa di nuovo, ma di bello, se lui lo vorrà. Jimin mentiva a sé stesso, ma non era in grado di controllare il suo corpo. Sono sicuro che non riuscirà a scampare alle mie avances, sarà mio.
Alla fine, optai per un outfit comodo e mi vestii, niente di troppo appariscente. Poco dopo scesi di sotto, salutai i miei fratelli con un bacio e raggiunsi la macchina. Non avevo molta voglia di guidare, ma l'idea di vederlo mi allettava parecchio. Era l'unico ragazzo in grado di rendermi felice solo pensandolo. Ci rimasi male per il bacio mancato, lo ammetto, ma so che l'unico modo per spronarlo era fargli capire quanto lo desiderassi, anche respingendolo. D'altronde lui lo faceva in continuazione, perciò perché non potevo farlo anch'io? Poco dopo arrivai davanti al locale, e lo vidi lì ad aspettarmi. Era appoggiato al nostro ormai solito muretto, con gli occhiali da sole addosso e il sorriso stampato sulla faccia. Perché è sempre così dannatamente bello da togliere il fiato?
<<Ciao Jungkook>>, mi salutò. Scesi dalla macchina e gli lasciai un bacio sulla guancia. Il suo profumo era inebriante.
<<Che si fa oggi? Giro turistico in città?>>, proposi.
<<Ma la conosciamo entrambi a memoria>> affermò.
<<Allora vedrò di conosce te a memoria. Andiamo su, lamentone!>>, risi. Jimin si attaccò al mio braccio iniziando a camminare. Per i primi momenti stette zitto, cosa che accadeva sempre. Sembrava quasi dovesse trovare tutte le volte la confidenza o sicurezza prima di parlare. Così gli feci un po' di domande io, su come stesse, se avesse qualche programma per la serata, ma rispondeva a monosillabi, forzatamente. Rimasi così pensieroso per qualche minuto, poi mi stancai.<<Cosa c'è che non va? Un muro parla di più>>, affermai ironico. Lui si fermò, voltandosi di spalle.
<<Mi dispiace per come è finita l'ultima volta, non vorrei che tu fossi rimasto infastidito dal mio comportamento>>, rispose. Beh, penso che a nessuno piaccia un rifiuto, specialmente alla nostra età. Il bacio sarebbe dovuto avvenire già alla prima sera.
<<Ormai è passata, non possiamo farci niente, non ti angosciare>> dissi ponendomi di fronte a lui. Come sempre non mi guardava. Siamo veramente sicuri che non mi abbia mentito sull'età? Questi comportamenti erano tipici delle prime cotte, li avevo anch'io verso i 15 anni, 17 massimo.
<<Non sei arrabbiato con me?>>, continuò.
<<Ti faccio una domanda adesso. Di cosa hai paura Jimin? Di me? Dell'effetto che ti faccio?>> chiesi. Gliela avevo già posta questa domanda altre volte, ma non mi aveva mai degnato di una risposta, ed era arrivato il momento di averla. Non mi piace perdere tempo e se lui non è interessato a me allora mollo tutto. Per quanto mi piaccia, non sono disposto ad aspettarlo per tutta la vita. Insomma, avevo già rinunciato a frequentare molti ragazzi per lui.<<Non ho paura, è che non sono abituato a tutto questo>> rispose allontanandosi. Ah no, questa volta non sarebbe scappato. Così gli misi una mano dietro la schiena attirandolo. I nostri bacini si scontrarono e i nostri visi furono di nuovo ad un passo l'uno dall'altro. Jimin rimase in silenzio ed io dimenticai tutto quello che avevo da dirgli. Ero troppo concentrato a guardarlo, anzi ammirarlo. Era così piccolo fra le mie braccia, quasi come un cucciolo da proteggere, e dannazione lo farei se non mi respingesse sempre. Gli accarezzai le guance con le dita, mentre le mie labbra si separarono per dire qualcosa, che però non uscì. Lui mi guardava sorridente, i suoi occhi erano illuminati da una luce speciale, sembrava quasi emozionato da quell'improvviso contatto. Sembravo io quello perso.
Nonostante mi faccia dannatamente arrabbiare questa sua estrema calma e prudenza in tutto, quando lo guardo negli occhi, quando è fra le mie braccia sento che ne vale la pena, sento che può diventare qualcuno di importante per me.
Rimanemmo così, finché non accadde qualcosa di inaspettato. Mi lasciò alcuni baci sul viso, in posizioni diverse mentre le sue mani mi accarezzavano la schiena. Partì dalla mandibola per poi salire sulle guance, la punta del naso, la fronte. Mi avvicinai di più a lui, finché non feci sfiorare i nostri nasi.
<<Sei bellissimo>> sussurrai. Jimin sorrise, alzandosi sulle punte.
<<Mai quanto te>> rispose prima di baciarmi. Rimasi un attimo bloccato per la sorpresa, ma durò pochissimo perché ciò che avevo desiderato da tanto si era finalmente realizzato. Le sue labbra erano così morbide, invitanti, proprio come le avevo immaginate. Portai le mani sulla sua schiena per avvicinarlo ancora di più. Pian piano divenne sempre più passionale, le lingue si esploravano, si cercavano, si coccolavano come se il tempo si fosse fermato, come se potessero trattenere il respiro per sempre. Il mio cuore batteva fortissimo, insieme all'agitazione che cresceva dalla possibilità che si pentisse. Ma decisi di non pensarci e di godermi tutte quelle belle sensazioni che era in grado di trasmettermi.Poco dopo mi staccai, per riprendere fiato, ma continuai a lasciargli dei baci a stampo, cercando di riavere quel calore che tanto avevo bramato. Jimin mi sorrise, ancora e ancora, rendendolo sempre più bello.
<<Spero tu abbia capito che non mi sei per nulla indifferente>>, affermò baciandomi la guancia.
<<Oh tranquillo, l'avevo capito molto prima del bacio. Il tuo corpo non mente, e stai sicuro che ho imparato a conoscerlo molto bene>>, risposi prendendolo per mano. Con lui dovevo pensare le parole, cercare di essere meno sfacciato perché penso che non sia completamente consapevole di quanto sia bello. Molte volte mi guarda come se gli stessi mentendo, come se tutti questi complimenti che gli rivolgo sempre siano finti, o dettati dal momento.<<Mi hai fatto una radiografia?>>, scherzò.
<<Beh si può dire che hai un bel culo>>, affermai. Feci quella battuta apposta, per osservare la sua reazione.
<<Jungkook!>> rispose dandomi una pacca sulla spalla.
<<Ho detto solo la verità>> dissi alzando le spalle.
<<Anche tu hai un bel fisico, adoro le tue spalle larghe e possenti, la vita stretta e le gambe muscolose. Sembri fatto su misura, sei perfetto>> affermò. Sono scioccato, allora mi aveva visto molto bene.
<<Ed io che pensavo ripudiassi questo bellissimo corpo che vorrebbe tanto conoscere meglio il tuo, tenerti fra le sue braccia, vederti sospirare per l'imbarazzo quando ti sfiora, ti bacia, ti seduce. Non ti piacerebbe metterlo alla prova?>>, domandai. Gli baciai il collo, arrivando fin sotto l'orecchio, continuando a sussurrargli quanto lo desiderassi. Mi lasciò fare, anzi lo piegò ulteriormente per lasciarmi maggior spazio. Il mio corpo stava letteralmente bruciando, ed era meglio staccarmi prima che la situazione peggiorasse.Jimin si accorse della mia improvvisa freddezza e cercò di ritornare fra le mie braccia.
<<Che succede? Ho fatto qualcosa che non va?>> domandò timoroso.
<<È tutto a posto tranquillo>> risposi abbracciandolo. Il vento continuava a soffiare ed entrambi in maniera naturale ci rifugiammo l'uno nel calore dell'altro. Mi sedetti su una panchina e lui in braccio a me. Le nostre labbra non smisero di separarsi un secondo, mentre i nostri battiti acceleravano insieme alla voglia di approfondire quel contatto così intimo e passionale. Nel frattempo, qualche gocciolina di pioggia scese dal cielo, rinfrescandoci e creando un'atmosfera magica intorno. Pian piano le gocce aumentavano, bagnando i nostri capelli, indumenti, e mettendo in risalto i suoi addominali scolpiti a causa della maglietta bianca che aveva indossato. Sembrava tutto contro di me quel pomeriggio. Cercai di soffermarmi su altro, ma Jimin mi guardava così intensamente da mandarmi in crisi, da non riuscire a contenermi.
<<Non avrei mai pensato di potermi sentire così con qualcuno, sono così felice....grazie Kookie>> affermò prima di precipitarsi di nuovo sulle mie labbra. E fu lì che i nostri sospiri di piacere, furono accompagnati dal dispiegarsi del temporale.----------------
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~Unpredictable~ Jikook
FanfictionJimin e Jungkook sono due poli opposti che si richiamano continuamente. Il primo pauroso, gentile, sincero, riservato. Il secondo passionale, schietto, bugiardo, deciso in tutto quello che fa. Sarà una pizzeria a farli incontrare, e dal primo sguard...