Capitolo 23

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Jimin's pov

<<Non voglio uscire, smettila di chiedermelo>>, affermai sconsolato a Tae. Appena tornato a casa gli raccontai tutto quello che era successo, e lui mi ascoltò attentamente lasciandomi il tempo per pensare, sfogarmi e capire cosa fare di tutto l'amore che provavo. Alla fine, avevo finito per piangere e addormentarmi fra le sue braccia.
<<Sarà divertente dai, viene anche Yoongi, è tanto che voglio farvi incontrare seriamente>>, propose. Jungkook aveva provato a cercarmi, mi aveva telefonato varie volte, messaggiato, si era pure presentato al lavoro. Avevo preso però dei giorni di ferie, volevo staccare un po' la spina. Alla fine, gli risposi a qualche messaggio, solo perché mi mancava, e non volevo perderlo. La mia arrabbiatura nei suoi confronti dura sempre troppo poco, non riesco a impuntarmi su qualcosa, e questo non va assolutamente bene. In uno dei messaggi mi ha chiamato amore, inutile dire come abbia sorriso leggendolo. Ogni parola dolce pronunciata da lui era musica per le mie orecchie.
<<Non mi va Tae, ma grazie per l'invito>>, sospirai alzandomi. Mi prese di peso portandomi in camera mia. Mi mise davanti allo specchio, alzando i lati delle labbra per formare un sorriso. Non avevo voglia di uscire, ma so che non avrebbe demorso, quindi alla fine mi trascinò letteralmente fino all'armadio in cerca di qualcosa di decente da mettere.

<<Sei sempre bellissimo, e passeremo divertentissima serata!>>, esclamò felice. Mi piacerebbe molto avere anche solo parte del suo entusiasmo contagioso. Così lo ascoltai, mettendomi una camicia bianca abbastanza larga e jeans neri attillati. Mi guardai un'ultima volta e seguii Tae. Come al solito mi trovai perso nei miei pensieri guardando fuori dal finestrino. Mi mancava terribilmente, erano due giorni che non lo vedevo, sembravano anni. Li ho passati sul suo profilo Instagram, sulle nostre chat, a rileggere i messaggi importanti. Ricordo ancora i nostri primi incontri, le sue battute, la sua schiettezza che mi conquistò subito. Mi mancano quei momenti di spensieratezza.
Tae parcheggiò davanti ad un locale in centro, molto carino devo dire. All'ingresso trovammo Yoongi ad aspettarci, vestito anche lui molto bene. Ci salutò con un sorriso, mi strinse la mano, lasciò un bacio a stampo al mio amico. Non capisco come mai siano sempre così tranquilli, sapevo che non si frequentassero molto a causa dei rispettivi impegni, forse non si mancavano così tanto. Se ci fosse Jungkook qui gli salterei addosso sicuramente.

<<Sei bellissimo>>, mormorò una voce alle mie spalle. Mi voltai di scatto appena avvertì il suo profumo, da uomo, pungente ma gradevole allo stesso tempo. Sentì le gambe tremare e il cuore accelerare i suoi battiti. Era veramente stupendo. I suoi occhi da bambi mi fissavano innamorati, e sul suo viso spuntò un sorriso. Notai ancora di più quanto fosse bello. Si era tagliato i capelli, ponendo dei ciuffi quasi a coprirgli lo sguardo, dandogli l'aria da ragazzo innocente, facendolo sembrare più piccolo. Indossava una camicia color ocra che enfatizzava ancora di più il suo incarnato. Ero letteralmente ammaliato dalla sua bellezza. Non risposi al complimento e mi avvicinai al mio amico, il quale mi spinse quasi addosso a Kookie. Per fortuna mi tenni bene in piedi, ci mancava solo che cadessi fra le sue braccia. Sarebbe stata da ridere.
Poco dopo entrammo, e l'imbarazzo che provavo svanì, occupandomi dei piatti da riempire. Stavo morendo di fame, e per un po' sarei potuto rimanere in silenzio senza cercare molte scuse. Finimmo ovviamente uno davanti all'altro, coppia per coppia. Jungkook era di fronte a me, mentre Yoongi con Tae. Iniziammo con il primo giro di aperitivo, il cameriere ci portò qualcosa da bere e ognuno prese quello che più gradiva. Non riuscivo a concentrarmi sul masticare e ingoiare correttamente, avevo finito quasi due volte per strozzarmi a causa del suo dannato sguardo. Era perennemente su di me. Ogni tanto mi sorrideva, cercava di prendermi la mano, o iniziava la conversazione notando qualcosa del locale. Perché ero uscito?

Non sapevo cosa dire, e non avevo neanche voglia di parlare. Insomma, ero ancora arrabbiato con lui, e passare tutta la serata facendo finta che non fosse successo niente non era nei miei piani.

<<Vuoi che ti vada a prendere qualcos'altro?>>, domandò.
<<Non fare il gentile con me, non ti si addice. Vado da solo grazie>> affermai alzandomi. Il mio piatto era ancora mezzo pieno, ma non potevo più stare lì. Avevo il cuore che batteva fortissimo e sapevo che se non mi fossi allontanato subito avrei ceduto. Dovevo sapere ancora molte cose, avere diverse spiegazioni prima di pensare di perdonarlo. Ma ovviamente fece tutto quello che non volevo, mi seguì.
<<Jimin non mi trattare così, ho bisogno di parlarti>>, mormorò accarezzandomi il braccio. Lo guardai di sfuggita, ponendo l'attenzione sul piatto, non funzionò.
<<Voglio passare una serata tranquillo ok? Parleremo domani>>, proposi.
<<Me lo prometti?>>, domandò stringendomi la mano.
<<Si>>, risposi accarezzandogli il palmo. Vorrei tanto abbracciarlo in questo momento.

<<Mi sei mancato tanto>>, affermò baciandomi la testa. Rispettò la mia volontà e mi lasciò lì.
<<Tu mi manchi sempre>>, sospirai. Continuai nel mio lavoro e riempii un piatto per Tae, tornando poi al tavolo. Notai la sua assenza. Yoongi disse che era in bagno, da notare senza che glielo chiedessi, ed io annuii semplicemente. Passò un po' di tempo da quando mi sedetti al tavolo, e vidi che non tornava. Le sue cose erano qui, non poteva essersene andato. Così andai a vedere cosa stesse succedendo. Una volta raggiunto il bagno, lo trovai appoggiato ad un lavandino, con la testa fra le mani.

<<Ora torno>>, mormorò sciacquandosi il viso. Non credo abbia pianto, non lo fa praticamente mai. Il suo viso però era triste, lo sguardo malinconico. Mi distruggeva vederlo così.
<<Ascolta solo perché adesso non mi sento di parlare non significa che tra di noi è finita ok?>>, spiegai. Mi uscirono le parole di bocca senza che potessi controllarle. Avevo detto che avrei smesso di dargli sicurezze, ma come faccio se lo vedo così indifeso, mi si scioglie il cuore.
<<Lo so, sono solo un po' stanco>>, mormorò superandomi. Gli afferrai il braccio costringendolo a voltarsi. Lo guardai intensamente, come aveva fatto lui per tutta la serata, finché non mi abbracciò. Lo strinsi forte, mentre la sua testa si posò sulla mia spalla. Rimanemmo entrambi in silenzio, non sapevo cosa dire. Potevo avvertire i sospiri lunghi di Kookie scalfirmi la pelle, mentre le sue mani mi accarezzavano la schiena. Amo troppo questo ragazzo, ma ha sbagliato e non posso sempre perdonarlo per tutto. Così fu io a staccarmi, sorridendogli debolmente.
<<È meglio se torniamo al tavolo, si staranno chiedendo che fine abbiamo fatto>>, mormorai facendo finta di ridere. Il suo sguardo era così serio e profondo da disorientarmi.

<<Sono venuto apposta per vederti, non mi respingere così. Jimin so che ho sbagliato ok? So che lo faccio sempre ma non posso stare senza di te, ti giuro che non ci riesco. Posso spiegarti tutto, ma devo farlo ora perché non riesco a starti vicino e vedere che non mi vuoi>>, sospirò frustrato.
<<Certo che ti voglio, sono stato male anch'io. Non è bello essere stato cacciato da casa tua, ma quello che mi ha ferito di più è il fatto di essere un estraneo nella tua vita. La tua famiglia non sa di me, i tuoi amici neanche. A tua madre hai detto che ero un amico? Beh, allora rimaniamo tali visto che racconti a tutti così>> mi lamentai. Lui mi ferisce, chiede scusa, e crede che cederò. Non funziona così, ancora un po' di dignità per fortuna mi era rimasta.
<<Ti amo Jimin, posso dire solo questo>> affermò sconfitto.
<<Non basta Jungkook. Non basta>> risposi superandolo.

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~Unpredictable~ JikookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora