Jimin's pov
Mi svegliai a pezzi. Avevo la gola secchissima e gli occhi gonfi. Non farò mai una più una serata in vita mia. Mi ero divertito molto in compagnia di Taehyung e dei suoi amici, per una sera ero riuscito a dimenticare i problemi che mi attanagliavano. Tornammo a casa verso le due del mattino, relativamente presto conoscendo i ritmi di Tae. Alla festa si unì anche Yoongi che per fortuna non portò Jungkook con sé. Ieri era stata una giornata strana, si era presentato al lavoro quasi impaurito, sembrava fosse diventato ancora più fragile dall'ultima volta in cui avevamo litigato. Forse la paura di perdermi aveva innescato in lui una reazione istintiva, portandolo a cercare di riconquistarmi, cosa che mi fece ovviamente piacere. Ci sono molte cose che non mi piacciono di lui, a partire dalla sua posizione economica legata alle mille bugie che mi ha raccontato. Non posso però mentire a me stesso e dire che non mi manca, che non ho bisogno di lui, perché non è vero.
Raggiunsi la cucina con questi pensieri, trovando Yoongi intento a decidere cosa mangiare a colazione.
<<Buongiorno>>, affermai entrando. Alzò la mano in gesto di saluto, e prese una scatola di cereali dallo scaffale. Almeno qualcuno qui era mattiniero quanto me.
<<Tutto bene?>>, domandò. Presi del latte e lo versai in una ciotola, facendo la stessa cosa per Tae, che avrei svegliato a momenti.
<<Si tu?>>, chiesi.
<<Bene.....>>, sussurrò.
<<Che succede?>> esclamai sospettoso. Mi guardò incerto, tenendo il telefono in mano e spegnendo di fretta lo schermo.
<<Allora?>>, affermai spazientito.
<<Hai visto le Instagram stories sui nostri profili? Credo che ci siamo fatti prendere troppo la mano...>>, mi porse il telefono, mostrandomi la carrellata di foto e video postati. Si vedeva benissimo come Minhyuk mi teneva stretto a sé. Le sue mani sul mio ventre, i nostri sorrisi, le foto di spalle lasciavano immaginare, e anche male.<<Jungkook le avrà viste?>>, domandai preoccupato.
<<Si, e di sicuro avrà dato di matto>>, affermò. Entrambi lo conoscevamo benissimo, e di sicuro ce l'aveva a morte con me. Non ne aveva ragione, perché non c'era nulla fra di noi, ma ammetto che le foto potevano lasciare dubbi.
<<Devo parlarci, non posso perderlo per una stupidaggine così. Vado lui>>, risposi. Corsi in camera prendendo la prima cosa che trovai e mi vestii. Incontrai il mio migliore amico nel corridoio che mi guardò dubbioso, gli feci un cenno veloce ed uscii di casa. Gli avrei spiegato tutto dopo. Salii in macchina, sfrecciando fino a quella che fino a poco tempo fa era casa nostra. Avevo mille preoccupazioni per la testa, tutte con la stessa risoluzione: una nostra rottura definitiva. Giuro che se mi ascolta senza sbraitare e si convince che siamo solo amici dimentico tutto e torno con lui. Deve solo chiedermelo e dirò di sì.Arrivai davanti all'entrata della villa e suonai al campanello. Aspettai qualche minuto prima di ritentare, ma nessuno venne ad aprire. Aprii con le mie chiavi. La casa era immersa nel buio, se non per la cucina che era leggermente illuminata. Mi tolsi le scarpe all'entrata notando come fosse rimasto tutto come prima.
Trovai in cucina un ragazzo a petto nudo con la testa che frugava nel mio frigo. Era a piedi scalzi e in tutta tranquillità, quasi fosse a casa sua.
<<Scusami, tu sei?>>, domandai insospettito. Saltò sull'attenti, probabilmente spaventato dalla mia intrusione. Mi squadrò per un secondo prima di rispondere.
<<Yugyeom, piacere>>, si presentò. Che brutto nome. Gli strinsi la mano solo per cortesia, ed ero sicuro che lui l'aveva notato.
<<Jimin>>, mormorai. Spalancò gli occhi.<<Quel Jimin? Oh, il mondo mi vuole male allora. Che diavolo, non posso crederci, proprio ora!>>, affermò andando via. Lo seguii arrabbiato. Questo era a casa mia, mezzo nudo, e si infastidiva per la mia presenza? Scherziamo?
<<Cosa ci fai tu qui? Dov'è Jungkook?>>, mormorai guardandomi intorno. Lui non rispose, mi fece solo segno di salire di sopra. Salii le scale, aprendo la porta di camera nostra, trovandola vuota. Il letto matrimoniale era fatto, era tutto perfettamente in ordine. Sicuramente aveva deciso di dormire in un'altra stanza. Forse anche lui come me, soffriva nel dormire nello stesso luogo dove molte volte avevamo fatto l'amore, dove c'eravamo coccolati e amati. Non mi ero ancora abituato a stare senza di lui, ogni notte era straziante appoggiare la testa sul cuscino senza avere le sue braccia attorno al ventre e il suo respiro sul mio collo.
<<Senti non penso tu debba girovagare per casa così>>, disse il ragazzo alle mie spalle.<<Scusami? Questa è casa mia, al massimo sei tu quello che se ne deve andare chiaro? Ti ha invitato Jungkook immagino>>, sospirai avvilito. Perché lo aveva fatto? Perché, se ha me?
<<Di certo non mi sono imboscato no?>>, rise. Che simpatico, stavo morendo dalle risate anch'io.
<<Stai parlando da solo?>>, disse Jungkook entrando. Appena mi vide sbiancò. I suoi occhi sbarrati e le sue labbra contratte mi fecero capire di essere indesiderato in quel momento, forse avevo interrotto qualcosa di importante.
<<J-Jimin cosa ci fai qui?>>, domandò con voce tremante. Non potevo distogliere lo sguardo dal suo petto esposto. Era senza maglietta, esattamente come quello che spero vivamente sia un suo amico. Non voglio pensare male perché altrimenti lo ucciderei.<<Pensavo di venirti a trovare, mi avevi detto tu di passare qualche volta no? Penso di aver sbagliato momento>>, affermai scuotendo la testa.
<<Lasciami spiegare, non è come sembra>>, disse incamminandosi verso di me. Lo fermai subito. Conoscevo il gioco ormai. Le sue mosse erano sempre le stesse: veniva da me, mi adulava con le sue attenzioni sapendo benissimo che non sarei riuscito a respingerlo e saremmo finiti insieme. Come al solito.
<<Mi sto sforzando di non pensare male, sappilo>>, annunciai. Guardai quell'essere posto accanto a mio marito che assisteva alla scena divertito. Il suo ghigno mi fece venire voglia di mettergli le mani addosso.<<Jungkook, senti, credo che sia meglio che vada. Ci sentiamo quando finisce questo teatro ok? Chiamami tu>>, rispose andandosene. Fece per lasciargli un bacio sulla guancia, ma Jungkook si scansò, evitandolo. Almeno qualcosa di intelligente sapeva ancora farla.
<<Avete scopato?>>, domandai senza giri di parole.
<<Cosa? No!>>, affermò di getto. Generalmente su queste cose era sincero, ma negli ultimi tempi non riuscivo più a distinguere quando mentiva e quando no. Si avvicinò di nuovo, cercando di prendermi la mano.
<<Quando avevi detto di fare come se non fossimo sposati ho pensato che fosse un modo per non mettermi pressione, per cercare di ricostruire la nostra storia com'era all'inizio, prima della messa in scena che hai creato per sposarmi>>, sputai acido. Jungkook indietreggiò probabilmente ferito dalle mie parole. Per una volta non me ne curai.<<Invece hai preso alla lettera le tue parole per crearti una storiella con questo qui no? Oh, mi vuoi raccontare di come facesse caldo ieri sera e per questo siete entrambi a petto nudo?>>, affermai sconsolato. Se non lo amassi così tanto, e se avessi più rispetto per me stesso, me ne andrei. Una parte di me però vuole rimanere ad ascoltare le sue parole, le sue rassicurazioni, che non arrivavano.
<<Stai fraintendendo tutto. Non ho fatto sesso con lui, non potrei mai>>, disse avvicinandosi. Mi accarezzò la guancia, sentendo il mio respiro aumentare. Ero ammaliato dalla sua bellezza, dalla mancanza del suo contatto, del suo corpo, per respingerlo. Finché non notai qualcosa che mi spezzò il cuore.<<Jungkook hai tolto la fede?>>, sussurrai, sull'orlo di piangere.
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~Unpredictable~ Jikook
FanficJimin e Jungkook sono due poli opposti che si richiamano continuamente. Il primo pauroso, gentile, sincero, riservato. Il secondo passionale, schietto, bugiardo, deciso in tutto quello che fa. Sarà una pizzeria a farli incontrare, e dal primo sguard...