Jungkook's pov
Chiamai Jimin un sacco di volte, ma nessuna risposta. Pensai che si fosse addormentato di nuovo, ma il suono dell'acqua proveniente dal bagno mi fece cambiare idea. La colazione è pronta da molto tempo ormai, ed io stavo facendo tardi per il lavoro. Avrei voluto salutarlo prima di uscire, ma come al solito dovevano passare i soliti 20 minuti prima che abbandonasse il box doccia. Ieri era stata una giornata stupenda, all'insegna dell'amore, e desidero che d'ora in poi sia sempre così. Con Jimin c'è un'affinità speciale che va coltivata, sempre di più.
Alla fine, decisi di andare a vedere a che punto fosse. Varcai la porta velocemente, trovandomi il mio amato con solo un asciugamano in vita e il copro imperlato di goccioline che scendevano velocemente, percorrendo tratti di pelle che avevo più volte baciato e accarezzato la notte scorsa. Al solo pensiero divenni accaldato.
<<Ti piace quello che vedi?>>, mi prese in giro.
<<Usi le mie frasi ora?>>, risposi avvicinandomi. Jimin rabbrivì, forse per il freddo o per il mio contatto, ma lasciò fare.
<<Mi stavi mangiando con gli occhi>>, esclamò sorridendo.<<Sei bellissimo Jimin, non posso non guardarti>>, risposi. Lo strinsi a me, prendendo di lato un accappatoio e coprendogli la schiena nuda. Lasciai una scia di baci sul collo, fino ad arrivare alle sue labbra, che sfiorai più volte, provocandolo. Lui però non stette al gioco, avventandosi sulle mie e aumentando la presa sul mio corpo.
<<Dobbiamo andare o faremo tardi>>, dissi staccandomi. Notai un'espressione di delusione nel suo volto. <<Ok, mi vesto e scendo>>, mormorò spogliandosi completamente. Mi voltai, o non me ne sarei mai più andato da lì.
<<Faremo una luna di miele, o qualcosa di simile?>>, chiese una volta pronto.
<<Certo, dove vorresti andare?>>, chiesi prendendolo per mano.
<<Qualsiasi posto va bene, basta che sia con te>>, affermò. Gli sorrisi dolcemente. Era stupendo.<<Sei meraviglioso signor Jeon>>, mormorai ammirandolo. Jimin sorrise imbarazzato. Prese la tazza di latte che gli avevo preparato e la inserì nel microonde. Le mie parole avevano sempre il potere di imbarazzarlo, ed io amavo sperimentarlo ogni volta.
<<Sai, ho sempre odiato le persone possessive, o quelle che credevano fossi una loro proprietà. Però con te è diverso, è sempre stato diverso. Quando fai il geloso, e ribadisci il fatto che sia tuo, non so, mi fa sentire ancora più amato>>, affermò. Lo accolsi fra le mie braccia, accarezzandogli i capelli.
<<Certo che lo sei, sei mio marito, il mio amore. Non sono disposto a cederti con nessuno>>, affermai. Il microonde emise un suono squillante, interrompendoci.<<Io vado al lavoro, ci vediamo stasera>>, affermai baciandogli la fronte. Mi salutò con la mano, tornando a sedersi in uno sgabello della penisola in cucina. Così uscì di casa, percorrendo il vialetto che mi portava alla macchina. Non avevo per nulla voglia di recarmi al lavoro, ma non avevo scelta. Mio padre iniziava a mettermi sempre più pressione e Jackson, il mio fratellastro, mi stava alle calcagna. Aspettava solo una mia mossa falsa per appropriarsi di tutto. Non gli era bastato entrare in azienda senza nessun tipo di qualifica, ma voleva anche il posto che mi ero sudato studiando, e facendo carriera. Cercai di spazzare via questi pensieri in grado di innervosirmi e misi un po' di musica. La distanza da casa mia era di circa dieci minuti e sicuramente ce ne avrei messi di più vedendo il traffico. Tra una canzone e l'altra il tempo passò, finché non ricevetti una chiamata dal mio hyung.
<<Dimmi hyung>>, mormorai parcheggiando.
<<Kookie dove sei? Sono davanti al tuo ufficio>>, affermò Yoongi dall'atro capo del telefono.>
<<Perché sei lì?>>, mormorai. Premetti il bottone di chiusura e cercai il badge.<<Volevo vederti e chiederti una cosa. Ci tenevo a farlo di persona, ma vedo che sei in ritardo>>, rispose con tono sarcastico.
<<Sono stato intrattenuto da mio marito>> affermai fiero.
<<Intrattenuto in che senso?>>, rispose con una vocina che odiavo.<<Non nel modo in cui pensi tu. Adesso attacco, ci vediamo fra cinque minuti>>, mormorai attaccando. Mostrai il badge all'entrata e mi diressi verso l'ascensore, abbastanza vuoto per fortuna. Terminati i primi saluti strazianti che ogni volta ero tenuto a fare e scambiato due chiacchere con la mia segretaria percorsi la strada per il mio ufficio.
<<Jungkookie, che bello vederti finalmente qui>>, disse una voce alle mie spalle. Mi voltai contrariato. Jackson era lì, con il suo completo elegante e l'aria da sfida perenne che lo contraddistingueva.
<<Non ho intenzione di litigare con te oggi, perciò vattene>>, affermai rivoltandomi.
<<Perché dobbiamo litigare, è così un raro evento vederti qui, non me lo posso perdere>>, continuò. <<Hai finito di infastidirmi? Perché non vai a ricoprire il ruolo per cui sei stato incaricato? Ah scusami, tu non hai un ruolo vero qui>>, affermai.<<Sono qui per un altro motivo caro fratello>>, rispose.
<<Fratellastro>>, lo corressi.
<<Volevo farti le mie più sincere congratulazioni per il tuo matrimonio. Carina l'idea di farlo in segreto, ma non sei così furbo da togliere la fede prima di entrare qui>>, disse avvicinandosi.<<Non devo nascondere proprio nulla, sono felice con Jimin>>, affermai fiero.
<<Ah è così che si chiama il fortunato? Beh, spero siate felici fratello>>, mormorò superandomi. Feci dei respiri profondi per non voltarmi in tempo e prenderlo a pugni. Nonostante fossi molto più forte di lui, di sicuro alla fine ci avrei rimesso io, come al solito. Mio padre si sarebbe schierato dalla sua parte ed io avrei perso il posto. Lui non conta più nulla a livello amministrativo qui, sono io il capo dell'azienda, ma sfortunatamente ha ancora la fiducia degli azionisti e questo mi porta ad avere le mani legate. Forse avrei dovuto avvertirlo del mio matrimonio, o forse no. Saperlo non avrebbe né aggiunto né tolto qualcosa alla sua vita.Riuscì finalmente a raggiungere l'ufficio, all'interno del quale trovai Yoongi che smanettava sul mio pc.
<<Che stai facendo hyung?>>, affermai infastidito. Sia chiaro, le mie cose non si toccano, mai.
<<Sto scaricando le foto del matrimonio. Le ho messe su una chiavetta così puoi farle stampare>>, propose. Sarebbe bello creare un album ricordo. Jimin sicuramente ci aveva già pensato, ne dovrei parlare con lui.
<<Ok, grazie. Cosa ti serviva?>>, chiesi sedendomi.
<<Hai un posto qui per me? Voglio dare una svolta alla mia carriera e penso che quest'azienda potrebbe aiutarmi>>, spiegò. Lo guardai accigliato.
<<Certo, e il fatto che sia diretta da me non c'entra niente immagino>>, scherzai.<<Sono il tuo hyung preferito no?>>, continuò.
<<No, è Jimin. Ti troverò un posto, forse al primo piano hanno bisogno di segretari>>, proposi.
<<Ma Jimin non conta, lui è tuo marito>> si lamentò.
<<Anche se sei il mio hyung preferito non ti farò sconti. Partirai dal basso, ricoprendo ruoli minori e quando avrai imparato bene il lavoro, ti assumerò al mio fianco. Intesi?>>, spiegai. Ero molto autoritario sul lavoro, e non avevo intenzione di cambiare. Tutto doveva essere perfetto e portato avanti nei minimi dettagli. <<Mi sembra giusto, grazie mille per la possibilità>>, affermò. Gli sorrisi, rispondendo al telefono che era appena squillato.<<Pronto?>>
<<Fratellino, c'è tuo marito al telefono, che faccio ti passo la chiamata?>>, affermò Jackson. Mi si gelò il sangue. Guardai Yoongi disperato, cercando di calmare il battito del cuore accelerato.
<<P-passamelo>>, affermai. Sperai con tutto il cuore che Jackson non gli avesse detto nulla, o mi sarei ritrovato nella merda più totale.-------------------------------------------------
Cosa accadrà? Fatemi sapere cosa ne pensate❤️
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~Unpredictable~ Jikook
FanficJimin e Jungkook sono due poli opposti che si richiamano continuamente. Il primo pauroso, gentile, sincero, riservato. Il secondo passionale, schietto, bugiardo, deciso in tutto quello che fa. Sarà una pizzeria a farli incontrare, e dal primo sguard...