Mare

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Usciamo dal Palazzo dei Priori e ci dirigiamo all'uscita della città alta a piedi.

"Perché lo fai?" chiede all'improvviso mentre mi fa cenno di entrare in una stradina laterale deserta, credo voglia partire da qui.

"Perché ognuno, in quel palazzo, dovrebbe fare qualcosa che non sia strettamente richiesto da Aro. Mi andava di fare qualcosa con te, ma non andare al bar" sbuffo roteando gli occhi. Felix capisce che non è affatto il bar a stufarmi, bensì chi abbia manovrato i fili per la proposta stessa e soffia una risatina scuotendo il capo.

Un minuto dopo sono sulla sua schiena, esattamente come mi aveva portata Aro stesso sino al palazzo alcuni giorni prima ma schizziamo a velocità incredibile verso una meta diversa: il mare.

Nessun contorno è nitido, non riconosco nulla nella nostra folle corsa, posso intuire i paesaggi solamente per le chiazze di colore. Le gambe di Felix si muovono molto lentamente rispetto a quanto non stiamo viaggiando e soprattutto ho la sensazione che stia quasi fluttuando sul suolo, come se fosse lo spostamento d'aria generato a farci muovere, piuttosto che la sua reale spinta di gambe.

L'aria non è troppo fredda e il cielo è coperto ma non minaccioso, quando arriviamo sulla costa ci troviamo su un promontorio in pietra con bassa vegetazione pungente e secca. Il mare è grigio e leggermente mosso, la brezza è lieve e calda per la stagione. Felix osserva attorno a noi, lo imito notando una piccola spiaggia sabbiosa incastonata tra questo promontorio e uno più piccolo successivo. Il vampiro ruota appena il capo verso il mio viso con un ghigno divertito.

"Pronta?" soffia alzando le sopracciglia folte con fare complice. Ho appena il tempo di comprendere le sue intenzioni che ha già balzato lanciandosi dritto sulla spiaggia sabbiosa. La sensazione è identica alle montagne russe quando si va in discesa a tutta velocità, quella leggerezza, quel formicolio alle gambe generato dall'adrenalina stessa. Certa di non rischiare la vita tra le mani marmoree del forzutissimo vampiro, urlo felice come se fossi in un parco divertimenti.

Atterriamo nella sabbia e lui attutisce la caduta flettendo le gambe e poi mi fa scendere ridendo di gusto, la risata è calda, forte, piena e rotonda. Rimango scioccata perché non penso di averlo mai sentito ridere così sinceramente là dentro, mi unisco volentieri a lui. Appena riprendo fiato levo le scarpe e i calzini volendo sentire la sensazione della sabbia fresca e umida sotto i miei piedi, risvolto appena i pantaloni lunghi che ho messo sopra al costume di fortuna in modo da non bagnarli affondando nella sabbiolina chiara, fine e soffice.

Felix intanto si sta godendo il panorama, pare felice ma poi corruga la fronte mentre sistemo il telo e la borsa in terra.

"Sarà gelida per te" ovviamente si riferisce all'acqua del mare e io sorrido scuotendo il capo.

"Voglio comunque provare ad entrare" sorrido sistemandomi i capelli scompigliati dalla brezza.

La spiaggia è piuttosto piccole, inaccessibile e bellissima, vedo legnetti e pietre un po' ovunque lasciati dal mare, sulla riva ci sono sassolini di mille colori che rotolano sul bagnasciuga. Le onde, lunghe ma tranquille si rincorrono roteando una dentro l'altra , le creste spumeggianti fanno piccoli riccioli generando le tenui fusa tipiche del mare tranquillo.

Senza ulteriori indugi levo maglia e pantaloni rimanendo in canotta e pantaloncini, adibiti a costume per l'occasione. Felix mi imita un istante dopo rimanendo però in boxer, sono leggermente in imbarazzo dunque non lo guardo troppo e spero impieghi meno tempo possibile ad entrare in mare.

In effetti guizza sul bagnasciuga e muove i piedi tra le onde che si infrangono sulla spiaggia, il suo fisico è statuario e decisamente più massiccio di quello di Aro. Ogni muscolo è perfettamente definito, è il sogno di qualunque studente che debba affrontare l'appartato muscolare.

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