Scuse

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Attenzione: questo capitolo è piuttosto lungo. Lettore avvisato mezzo salvato.

Giorno 3

Pomeriggio

Quando tutti sono usciti, la porta è stata chiusa e il solito silenzio è calato in tutto il Palazzo dei Priori mi volto verso Aro. Sinceramente non sono felice di essere qui, non desideravo anticipare il nostro incontro inevitabile. Lui fa qualche passo lentamente verso di me, un piccolo sorriso gentile sul viso, è calmo e tranquillo ma la vocina mi mette in guardia nella mia testa. Non sono sicura di potermi fidare, lo osservo senza battere ciglio, attenendomi un movimento rapidissimo o che mi piombi addosso, quando è davanti a me alza il palmo lentamente e scosta una ciocca dei miei capelli mossi portandola dietro all'orecchio.

Quel delicatissimo contatto fa crescere l'ansia in me, sono in allarme perché penso possa esplodere tutto da un momento all'altro. Aro potrebbe strattonarmi senza un vero motivo come in quel prato, ha già dato prova di saperlo fare per suo puro e perverso divertimento.

Abbasso il capo irrigidendomi, pronta a scappare verso la porta, Lui si avvicina al mio orecchio e il mio battito accelera prima che il panico esploda nella mia mente appena sussurra al mio orecchio.

"Adelaide ti chiedo scusa per come mi sono comportato, ho giocato sporco con te solo per il mio egoistico divertimento ma ho scoperto poi di avere davanti un'avversaria davvero tosta e con del carattere" recita le stesse parole di molti mesi prima, riferite al suo comportamento durante le partite a scacchi al bar Il Palazzo. Quella sera eravamo sulle mura della città alta, queste parole e il mio perdono mi hanno fatta scivolare piano piano dentro a casa sua, tra le sue braccia e nel suo mondo.

Tutto questo mi manda profondamente nel panico, una paura irrazionale, folle e totale come la sera prima; indietreggio fissandolo nelle iridi scarlatte.

"Adel non voglio farti male, ti prego" sussurra allungando una mano verso di me, il palmo è aperto come invito, un sorriso dolce e dispiaciuto sul viso. Tutto quello che sento è un pericolo imminente, è una trappola, voglio scappare perché Lui è un vampiro e io sono umana e debole.

"Non mi fido più" la mia voce esce tremante, un soffio strozzato. Ogni cosa in lui mi spaventa improvvisamente, come se avessi appena scoperto l'inganno, come se avessi appena scoperto che è un vampiro pericoloso, con il potere di entrare nella mia testa, con le iridi scarlatte iniettate di sangue perché ha ucciso un numero incalcolabile di umani, umani come me.

Ogni pensiero, ogni sensazione è totalmente irrazionale, incontrollata nella mia testa. Io sapevo già chi è, non è una novità per me cosa sia davvero Aro, eppure ora ne ho una paura folle, totale, completa. Indietreggio senza voltargli le spalle, mi allontano verso la porta con il battito accelerato, il respiro irregolare.

È la stessa reazione che avrei davanti ad un serial killer o ad un leone feroce, o alla combinazione delle due cose. Lui osserva la mia espressione e un velo di dispiacere, amarezza e dolore cala sui suoi tratti, poi abbassa lo sguardo tristemente. Quando sento il pomolo della porta contro i reni le mie mani scattano ad afferrarlo; non muovo lo sguardo da Aro che è al centro della zona bassa del suo elegante studio, solo al centro della stanza dai muri in fredda pietra. Lascia ricadere pesantemente il braccio lungo il fianco, il palmo aperto a invito gentile si è arreso.

Sospira profondamente chiudendo gli occhi, credo voglia semplicemente permettermi di uscire senza sentirmi in pericolo sotto il suo sguardo, come se si stesse privando della vista come segno di resa alla mia fuga: oppure non vuole vedermi scappare da Lui?

Una vocina urla questa strana domanda in fondo alla mia coscienza, quasi completamente sopraffatta e soffocata dal terrore totale che scorre nelle mie vene e nella mia mente. Qualcosa, nel vedere la sua accettazione della mia sfiducia nei suoi confronti, ha scatenato una strana sensazione nel mio cuore e infondo al caos dei miei pensieri. Un barlume di lucidità mentale si fa strada dentro di me e con forza riporta a galla una Sua frase 'La preda dà potere al vampiro ed è molto difficile che questo si fermi'.

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