Informazioni utili: Questo capitolo è stato spezzato in due parti per la sua lunghezza, la seconda parte uscirà domani! Io mi sono divertita un mondo a scriverlo e spero possa farvi piacere e appassionarvi. Buona lettura, Layla Volturi
La mattina dell'ultimo dell'anno mi alzo piuttosto tardi, faccio un bagno gelido per poi constatare che fuori è nuvolo, rifatto il letto mi metto a leggere uno dei libri gentilmente offerti dalla biblioteca più fornita del mondo. È l'originale 'To the Lighthouse' di Virginia Woolf, all'ora di pranzo inizia a nevicare e verso metà pomeriggio inizia ad attecchire al suolo la soffice e candida neve. Demetri mi fa compagni per una parte del pomeriggio e infine, prima di andarsene, mi consiglia di prepararmi per un'uscita piuttosto elegante facendomi un occhiolino malizioso: panico.
Non so cosa stia per succedere, ma so che dietro c'è lo zampino di un paio di occhi rossi, un sorriso sornione che tira labbra sottili e un vestito nero raffinato. Scelgo il vestito più elegante che trovo e lo sistemo sul letto, si tratta del completo nero della laurea: un blazer semplice lungo e un pantalone a palazzo a vita alta, il tutto con i bottoni dorati e una camicetta bianca chiusa dietro al collo e con le spalle scoperte, una scarpa nera con tacco.
Molto elegante, molto sobrio, molto professionale, insomma come piace a me, ma soprattutto molto poco adatto al clima di Capodanno.
Vado a fare un secondo bagno, ma bollente per rilassarmi, mi asciugo, mi vesto e infine mi trucco appena: un filo di correttore e un leggero smokey eyes marrone scuro.
Quando bussano alla porta esco e Felix alza un sopracciglio, credo sia colpito. In silenzio scivoliamo verso il portone d'ingresso de Palazzo dei Priori dove mi attende un vampiro con le lenti a contatto, anche lui pare colpito.
"Sei splendida, mia cara! Andiamo? Felix.." lo congeda con un movimento elegante della mano, mi porge il suo soprabito. Ci avevo contato su questa sua attenzione, non ho una giacca pesante adatta al completo.
"Tu sei elegante e impeccabile come sempre" rispondo arrossendo in viso e iniziamo a camminare per le vie di Volterra. Le scarpe non vanno affatto d'accordo con la neve sulla strada lastricata
"Dove andiamo?" chiedo tesa.
"Sei tu che hai detto che questa sera vai a cena con un elegante, affasciante e gentile signore con cui giochi a scacchi al bar, no?" mi sorride gentile, sono colpita dalla risposta, sorrido.
"E quale ristorante chic ha scelto secondo te questo raffinato galantuomo?" chiedo poggiando la mano al suo petto, passando tra le dita la stoffa del colletto della giacca, sta nuovamente giocando con me.
"Il ristorante di Volterra con più invitati per l'occasione" risponde prontamente prima di voltarsi, cingermi il fianco con un braccio, ma questa volta non per trattenermi da una possibile fuga bensì per aiutarmi a procedere indenne.
"Non potevi mettere delle scarpe più adatte?" chiede divertito.
"Non so se te e Felix mi avreste guardato allo stesso modo con un bello scarponcino sotto il pantalone a palazzo" soffio sarcastica e lui ride "E inoltre le occasioni di shopping sono davvero scarse, infine non ero stata informata dell'evento" incalzo.
"Farò aprire un negozietto di alta moda a Palazzo, mi pare un'ottima idea" ghigna Aro divertito: sarebbe una strage!
Arriviamo ad un ristorante dall'aria molto chic e costosa che per l'occasione è gremito di gente, entriamo e un ragazzo mette nel guardaroba il soprabito, fissa sbalordito il mio accompagnatore che va in giro vestito in modo leggero con la neve in terra.
"Il signor Volturi suppongo, prego da questa parte" veniamo accompagnati ad un tavolo molto intimo e tranquillo, in una zona superiore del locale, nonostante la marea di persone presenti.
Il ristorante si sviluppa su due piani e il superiore si affaccia sull'altro tramite un'elegante ringhiera in ferro battuto, i tavolini sono ben distanziati per lasciare un pochino di privacy, coperti da una lunga e spessa tovaglia bianca, i tovaglioli abbinati, una candela al centro del tavolo. La luce è lievemente soffusa e si creano interessanti giochi di luci ed ombre sui muri lisci che sono caratterizzati a tratti da affreschi ritraenti il mare, altre volte da nicchie in vero serpentino irregolare e ruvido, altre ancora da mosaici coloratissimi e dai soggetti astratti.
Non so quale sia il programma della serata ma noto la presenza di alcuni artisti dal vivo, una pista da ballo, ma anche un DJ-set pronto per il post cena.
"Cena con musica dal vivo e poi ballo sfrenato?" chiedo perplessa mentre Aro si fa dare i menù, il capo del Potere Giudiziario dei vampiri in una pista da discoteca è un'immagine molto divertente.
"Dipende" ridacchia Aro.
Io ordino pici cacio e pepe con tartufo nero, Aro il brasato di cinghiale e un Barbera d'Asti e il cameriere evapora rapidamente.
"Mangi?" chiedo perplessa.
"Potrei, non mi fa nulla, sarebbe come mangiare un pezzo di carta per te, ma lo mangerai tu comunque" risponde perentorio.
"Hai un gran controllo tu, oppure è normale che viviate la vita in mezzo agli umani?" chiedo incuriosita.
"E' un discorso di abitudine, comunque non sono un esempio di autocontrollo estremo, fidati ci sono altri che ti stupirebbero maggiormente" mi spiega.
Mangio il primo con gran appetito, Aro finge di dare due dentate al suo brasato e si versa mezzo bicchiere di vino, principalmente lo odora.
"Quello vi fa effetto?" sono davvero curiosa su di loro, ho un sacco di domande sui vampiri
"No, ma l'aroma mi piace" sorride.
Ho tanta di quella fame arretrata, avendo un solo pasto al giorno, che il brasato sparisce pezzo dopo pezzo, tra un sorso di Barbera e l'altro. Saranno i fumi dell'alcol ma sono rilassata e felice come non ero da tempo.
"Ma il caminetto lo accendi per me, oppure sei sadico anche con i pezzi di legna e ti piace vederli ardere?" pare molto divertito e dice che è per entrambe le cose.
"Perché avete una stanza con un letto? Cosa ve ne fate voi?" rido all'idea di 'bare a baldacchino'.
"I letti non servono solo per dormire, mia cara dolce Adelaide" risponde malizioso e divento immediatamente paonazza, mi sfiora una mano "No ti prego levati dalla testa l'idea delle bare! Io non dormo mai" è evidentemente stanco del luogo comune sbagliato.
Passiamo una cena tranquilla con qualche scambio di battute, per il resto è silenzio e io che osservo tutti i dettagli e lui mi imita: mi sembra rilassato, allegro, molto bello ed elegante come al solito. Poi improvvisamente esce dal suo silenzio e si alza porgendomi la mano.
"Un ballo milady?" con un cenno di inchino galante e un sorriso quasi beffarlo. Sa perfettamente che non so ballare, ma ad Aro non si può mai dire di 'No', quindi sono costretta a seguirlo nella zona sottostante; lascio il blazer al tavolo perché ho già caldo.
Stanno suonando un lento, molto tranquillo e scopro che la pista è vuota, dunque dovremmo 'aprire le danze'. Un ghigno si dipinge sul suo volto quando vede la mia espressione atterrita, vorrei tanto sottrarmi, fuggire ma non posso.
Mi guida elegantemente al centro della pista da ballo con un largo gesto a mo' di presentazione, poi mi tira tra le sue braccia.
"Ti fidi di me, Adel?" una domanda che mi aveva fatto tempo prima, prima di farmi sedere su un tetto a circa due metri d'altezza. Le lenti a contatto nascondono i suoi veri occhi e mi pare di tornare a quella sera in cui davvero mi fidavo di Lui, ma ora conosco quale natura cela dietro ai suoi veri occhi.
"Mai Aro" e faccio un cenno di assenso con la testa sorridendo in voluta contraddizione con le sue parole. Lui tende le labbra sottili compiaciuto ed iniziamo a danzare, danziamo in modo perfetto, impeccabile perché lui guida ogni movimento, tenendomi impercettibilmente sollevata da terra, non posso sbagliare perché effettivamente non posso fare nulla.
Tutti ci fissano stupiti e in silenzio, il suo profumo mi avvolge ancora, il viso davanti al mio, il naso ad un centimetro dal mio, il battito è accelerato, il respiro irregolare. Termina la canzone e ci fermiamo in un casquet di quelli in cui l'uomo sorregge la gamba della donna in modo molto sensuale, la sua presa è salda e ferrea su di me. Il locale si apre in uno scrosciante applauso, mentre mi riporta in verticale e ci dirigiamo verso l'esterno della pista per scendere.
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La Regina degli Scacchi
Fanfic{COMPLETA} Scacco matto al Re per Aro Volturi, sta per incontrare La Regina degli Scacchi. Adelaide, giovane donna di scienza, si è da poco trasferita in un bilocale sotto le mura di Volterra quando si scontra con l'esistenza del sovrannaturale cono...