Tè verde

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Il nostro ingresso è segnalato dal cristallino tintinnio della campanella posta sulla porta, il negozietto è molto piccolo e insieme stracolmo di vestiti ben ordinati. Tutto l'arredo è in legno, il delicatissimo suono rotondo tipico del parquet riempie il silenzio del negozio ad ogni mio timido passo. Il basso tacco delle stringate, che ho sottratto a chissà quale vampira, crea un suono che ho sempre trovato estremamente rilassante.

Mi guardo affianco per verificare che Aro sia entrato con me, sta camminando con le sue maledette scarpe eleganti a punta. Sicuramente il suo tacco è duro quanto il mio, ma Lui non genera alcun rumore movendosi. Ogni volta che noto quanto sia silenziosa la sua presenza mi viene un tuffo al cuore, ho davvero la sensazione che potrebbe non esistere affatto, che potrebbe essere evanescente sotto il mio sguardo da un momento all'altro, che possa essere frutto di una qualche mia malattia mentale.

Il proprietario della bottega è un signore anziano piuttosto minuti e basso, i capelli di un bianco pulito e candido non sono folti, ma sapientemente tirati indietro per coprire al meglio, lasciano però intravedere una profonda stempiatura. Gli occhiali a mezzaluna sono spessi e posati sulla punta del lungo naso appuntito; ingrandiscono i suoi occhi quando alza il capo usandoli. I vestiti che indossa sono eleganti e di alta sartoria, probabilmente se li è fatti lui stesso perché ha tutta l'aria di essere un sarto con quel centimetro, morbido e di un giallo consumato, sulle spalle.

Una parte del negozio è piena di pregiate e coloratissime stoffe, avvolte attorno alla classica piastra di polistirolo o allo spesso tubo di cartone; il tavolo in legno ha il bordo segnato con diverse misure. L'altro lato della piccola bottega è adibito ai vestiti già confezionati, in fondo alla grande stanza in pietra, cosparsa di appendini. C'è un piccolo camerino ben illuminato e davanti un elegante poltrona in pelle marrone, che ha tutta l'aria di essere morbidissima, per eventuali accompagnatori. Le iridi grigie dell'anziano si illuminano quando vedono Aro.

"Buonasera signor Volturi" sorride ad entrambi. La voce è roca e bassa come se si trattasse di un fumatore, forse anche per questo la sua persona è stucchevolmente avvolta da profumo.

"Buonasera Giorgio, come sta tuo nipote?" la risposta è educata e accompagnata da un sorriso. Ho la netta sensazione che sia proprio in questo negozio che i Volturi si riforniscono dei loro abiti.

"Enrico sta bene, gli sto insegnando l'arte" sorride alzando le sopracciglia e aprendo le braccia. Suppongo si stia riferendo al suo tradizionalissimo lavoro e Aro sembra infatti entusiasta, qualunque cosa sia arte per lui deve essere portata avanti.

Dopo il breve scambio di battute i due si concentrano su di me, Aro vuole assolutamente che provi il vestito che ha visto e Giorgio palesemente non lo contraddirebbe nemmeno sotto tortura; mi ritrovo così bonariamente costretta a provarlo. Devo ammettere essere davvero stupendo, rende incantevole la silhouette anche ai miei criticissimi occhi. Mi studio nello specchio del camerino colpita dalla pronunciatissima scollatura a V, che non avevo notato dalla vetrina, sulla schiena.

"Mi concedi l'onore di vederti un secondo, mia cara?" la voce di Aro, oltre la pesante tenda, è carezzevole e vellutata. Pagherebbe oro per potermi vedere, con i suoi sovrannaturali occhi, in questo vestito che pare piacergli così tanto.

Un po' agitata apro la tenda e lo ritrovo comodamente affondato nella poltrona in pelle, gli alti braccioli artigliati dalle sue mani e le gambe leggermente divaricate. È una posa decisamente meno elegante rispetto a quando è sul Suo trono, eppure è maledettamente sexy. Cerco di scacciare il pensiero, ma non ci riesco quando lo vedo leccarsi le labbra risalendo le mie gambe con lo sguardo.

Vorrei dire qualcosa, tagliare corto, chiudere immediatamente la tenda per scomparire. Vorrei poter evaporare nell'aria, invece il mio cervello mi fa solo balbettare qualcosa di impreciso tipo un 'Com'è?'.

La Regina degli ScacchiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora