Macchina di Anticitera

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Il primo dell'anno mi sveglio tardi, la testa che pulsa leggermente, sono molto stanca e mi rigiro nel grande e comodo letto matrimoniale.

"Postumi da sbornia?" ridacchia una voce amichevole, Demetri sta leggendo un libro placidamente seduto sulla scrivania.

"Non ero sbronza, ma non ho manco più vent'anni" soffio ricadendo tra i morbidi cuscini e tenendomi la fronte con una mano.

"Ti sei bevuta una bottiglia intera bellezza! Non eri sobria quando ti ho portato in spalla sino alla camera" ride, io questo non lo ricordo affatto "Soprattutto era la seconda bottiglia da quanto ha detto il Maestro, Aro era compiaciuto per le tue attenzioni nei suoi confronti quando ti sono venuto a prendere nel suo studio" racconta "Com'era? Ah sì ricordo, eravate avvinghiati sul suo divano" ride e io mi rizzo a sedere con gli occhi sbarrati e paonazza: cosa?!

"Dovresti vedere la tua faccia!" mi prende in giro.

"Seriamente?" domando in confusione totale.

"Sì, è davvero molto divertente" fa un segno circolare attorno a suo viso per indicare il soggetto della risposta.

"Io parlo di ieri sera" soffio nel panico.

"Non eri sobria, ma hai camminato sino al tuo letto appena siete rientrati.." mi tranquillizza divertito.

Nella mia testa si era già creata la vivida immagine del salottino e di me e Aro avvinghiati in modo molto compromettente sul divanetto nero. Il suo ghigno soddisfatto e io che, confusa dai fumi dell'alcol, pendo dalle sue labbra macchiate di sangue. Scrollo la testa come per scacciare il pensiero, cancellarlo ma oramai è tardi e Lui prima o poi lo vedrà. Sbuffo già infastidita e vado a farmi un bagno gelido per risvegliarmi.

Nel pomeriggio vengo convocata dai Maestri e Alec mi scorta silenzioso, oramai la strada la conosco molto bene ma così si assicurano che non scappi. Entro nella grande e sfarzosa sala circolare, i troni sono già occupati secondo il solito schema e la Guardia dei Volturi è addossata alle pareti della stanza, i soliti mantelli neri e occhi rossi inquietanti fissi su di me. Conoscendo il modus operandi mi colloco al centro della sala, Caius è imbronciato, Marcus ha lo sguardo assente e Aro sorride gentile: una normalissima giornata in casa Volturi.

Quasi mi scappa da ridere per il pensiero, mi trattengo attentamente per non far piovere un'immediata condanna a morte da parte del biondo.

"Vuoi mostrare i tuoi progressi?" chiede educatamente il vampiro centrale, con un sorriso cortese, che non ammette una risposta negativa.

"Certo" sussurro preoccupata per il test sicuramente non piacevole a cui verrò sottoposta. Inizio a concentrarmi, chiudo gli occhi e stringo il solito rubinetto immaginario e il silenzio mi circonda, quando apro gli occhi sempre concentrata sul rubinetto vedo che in realtà le cose sono ben cambiate vicino a me.

Jane e Alec sono ai miei fianchi, Demetri cerca di annusare l'aria intorno a me, Corin mi fissa molto concentrata.

"Non sento nessuna traccia Maestro" informa Demetri.

"Io sto cercando di farla cadere nel panico, ma nulla" mi sorride la vampira.

"Direi che Jane e Alec si raccontano da soli" dice Aro ridendo e battendo le mani una volta e tutti i vampiri tornano al loro posto.

"Abbiamo ottenuto un annullamento totale dei poteri" sentenzia trionfante Aro.

"Ha solo affinato la sua tecnica" biascica Caius infastidito.

"Suvvia fratello, nemmeno per noi è facile fare tali progressi in così poco tempo" lo rimprovera bonariamente il custode della mia SIM, mentre Marcus allunga verso di Lui un braccio e Aro lo imita immediatamente e vede.

La Regina degli ScacchiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora