La regina

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"Buonasera" dice Caius secco "Aro è con sua moglie questa sera" un sorriso maligno e io mi sento morire: ecco la Regina.

"Buonasera Caius, allora torno nella stanza" rispondo voltandomi, voglio solo andarmene.

"Ti ho convocata io" sibila e torno immediatamente sui miei passi, abbasso il capo in segno di scuse "Volevo informarti che ho scoperto che Aro custodisce gelosamente la SIM del tuo telefono proprio in questo cassetto" e dà un colpetto in un punto impreciso della scrivania "Mi sono già permesso di inserirla in un telefono". Estrae uno smartphone dalla tasca del completo decisamente più moderno dei quelli che gli ho visto sino a questo momento "Sarebbe un vero peccato se tu invitassi la tua famiglia ad una piacevole visita guidata a Volterra, non trovi?" chiede mentre le dita si muovono velocissime sulla tastiera "Eccoci qua!" sorride soddisfatto ruotando lo schermo. Vedo un bel messaggio pronto per essere inviato a mia mamma "Ora 'mia cara Adel' dammi una buona ragione per non inviarlo" si siede sul trono di Aro mentre imita la Sua voce e il Suo modo di fare "Tipo un nome!" tuona improvvisamente sbattendo un pungo sul tavolo.

Sono pietrificata vicino al colonnato in marmo che divide i due piani dello studio, sono spaventata e scossa insieme.

"Ti prego... non voglio" sussurro sincera, in un guizzo lui è davanti a me. Mi afferra per il collo e mi alza da terra bloccandomi la schiena contro una colonna corinzia.

Afferro con entrambe le mani la sua fredda e forte, come se potessi staccarla dal mio collo e provo a puntellare i piedi sulla colonna perché l'aria non entra nella mia gola, sento la gomma delle scarpe fischiare sul marmo mentre boccheggio in cerca d'ossigeno. Come se non bastasse le fluttuanti tornano a far male, sento come se mi venisse infilato un lungo chiodo incandescente nel costato.

"Chi?" tuona lui.

Sono sicura che non gli importi davvero di inviare il messaggio, ha già distrutto il telefono, e probabilmente la SIM, stringendolo tra le mani: la mia famiglia è al sicuro. In quanto ad Aro non intendo tradire la sua fiducia e scuoto la testa in un 'No' sapendo che è la mia definitiva condanna a morte perché nessuno può fermarlo ora, nessuno può salvarmi, Aro è dalla sua regina.

Il biondo è furibondo e mi scaraventa dall'altro lato con un gesto fluido, colpisco l'elegante scrivania in mogano con la schiena e scivolo ancora roteando giù. Cozzo la tempia con il bracciolo barocco del trono, causando un taglio sul viso e mi ritrovo sdraiata sul pavimento, vicino ad uno degli innumerevoli piedistalli. Caius supera il tavolo con un balzo e atterra accucciato sopra di me, i suoi occhi rossi sembrano andare a fuoco.

"Questa volta non c'è mio fratello a salvarti" sussurra famelico sorridendo mentre guarda il mio sangue colare sullo zigomo, sulla mandibola e sul collo come se fosse un invito per lui.

La porta si apre di scatto.

"Fermo" sussurra Marcus un po' apatico. Non mi pare per nulla convincente il suo tono ma il biondo pare molto infastidito, subito un secondo guizza nero percorre la stanza arrivando a noi.

E' Aro che prende il biondo e lo spinge lontano da me, poi si volta a guardarmi preoccupato, sembra dispiaciuto di quel che è successo, capisce che se avesse ritardato di alcuni secondi sarebbe stato troppo tardi.

"Perché la difendi così fratello?!" Caius ha molti motivi per essere arrabbiato con l'elegante e affascinante vampiro che ho conosciuto al bar.

"Perché è leale con me e non ha ancora fatto il Mio nome! Sono io quello che cerchi tanto disperatamente, Caius!" ringhia voltandosi verso di lui e il biondo si blocca subito. È sconvolto, è una notizia totalmente inaspettata, si rivolge a Marcus.

"Tu sapevi?" chiede Caius improvvisamente calmo.

"Ho visto che c'era un legame la prima volta che è entrata nella sala" risponde distaccato il terzo fratello: ma di cosa stanno parlando?

La Regina degli ScacchiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora