Guerra e pace

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Riprendiamo a camminare in silenzio affiancati, ognuno immerso nei propri pensieri e infine entriamo in un ristorantino della città alta. Ci fanno accomodare ad un tavolo appartato, viene portato un prosecco per accompagnare la scelta delle pietanze.

Mi verso un po' di vino e sfogli il menù, sono decisamente affamata e alla fine opto per la tagliata di Chianina con cipolle di Tropea. Aro sorride cortesemente ordinando un vino ed un primo, la cameriera è davvero bellissima e si scioglie mentre Lui le parla. La vedo arrossire al suo sorriso educato e, quando si volta verso di me, la fulmino con lo sguardo.

Dopo poco va via e io ho ancora la fronte corrucciata.

"Che succede Adel?" sorride sornione Aro sapendo perfettamente cosa non vada. Lui conosce l'effetto che ha sulle persone: maledetto!

"Probabilmente l'ho salvata da una morte orribile e misteriosa" soffio alzando il mento cercando di nascondere il fastidio.

"Oppure da una notte indimenticabile" sussurra suadente poggiando i gomiti sul tavolo e intrecciando le dita sotto al mento. Sbuffo scuotendo il capo come se stesse esagerando, ma entrambi sappiamo come la penso e sappiamo che non sta esagerando: maledetto te e il tuo sorriso magnetico!

Ben presto i nostri piatti arrivano e io mangio con appetito, il mio accompagnatore apprezza decisamente di meno. Tra un boccone e l'altro conversiamo tranquillamente, scopro che non è mai più tornato a giocare a scacchi al bar e che Sulpicia non è tornata a Volterra.

"Mi spiace" dico sinceramente.

"E' acqua passata, spero possa superarlo anche lei" sorride bonariamente.

"Hai parlato con Marcus e Caius dei Rumeni?" chiedo all'improvviso e la fa cenno di .

"Sono uno dei problemi a cui mi riferivo prima. Abbiamo spedito Demetri a verificare dove si trovino e a che punto siano con i preparativi" sorride pensieroso.

"Cosa potrebbe succedere?" domando preoccupata. Lui lascia le posate sul tavolo sospirando, ha mangiato solo alcune forchettate ma non credo intenda spingersi oltre.

"Potremmo parlare amichevolmente e risolvere tutto, oppure potrebbe scatenarsi una guerra" sorride gentilmente e io quasi mi strangolo con il pezzo di carne che stavo masticando.

"Una guerra tra v... gente come te?" sussurro pianissimo per non farmi sentire da nessuno.

"Potrebbe risolversi tutto con uno scontro o potrebbero volerci molti anni. I nostri tempi sono molto diversi dai vostri" risponde rapidamente.

"Aro tu cosa vuoi? La pace o la guerra?" chiedo fissandolo intensamente negli occhi.

Voglio la verità ora, perché so che quel che Lui desidera può sbilanciare enormemente l'ago della bilancia da una parte o dall'altra.

"Probabilmente Stefan e Vladimir stanno riunendo tutti i miei nemici per avere più possibilità di spuntarla. E' un'occasione unica, irripetibile, per eliminare molti di loro" inizia a spiegare sbilanciando l'ago da un lato "La parte che mi preoccupa sono le prove: dipende cos'hanno, cosa possono provare e se hanno testimoni delle prove stesse. Non posso trasformare una battaglia in uno sterminio di vampiri" e l'ago torna al centro "Inoltre prima dovrei assicurarmi la lealtà incondizionata e cieca dell'intera Guardia davanti ad eventuali prove inconfutabili" spiega pensieroso e vedo l'ago sbilanciarsi verso una soluzione pacifica.

Il silenzio cala tra noi mentre aspetto che concluda le sue valutazioni e attendo un proseguimento.

"Dipende anche dalla tua posizione e dalla tua presenza" mi sorride affabile "La tua assenza potrebbe aiutarmi ad evitare una guerra..." sorride e una luce furbetta illumina il suo sguardo "La tua presenza, invece, la garantirebbe e tu potresti aiutarmi a vincerla con il tuo dono", la sua voce è estremamente vellutata e suadente mentre la sua mano accarezza decisa e delicata il mio viso, deglutisco percorsa da un brivido di puro eccitamento e coinvolgimento "...mia cara e dolce Adelaide" sussurra.

La Regina degli ScacchiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora