Proposta

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Ho infilato i vestiti del pomeriggio, preso la borsa e chiuso l'appartamento dietro di me. Scesa in strada inizio a correre il più rapidamente possibile verso le mura. L'aria gelida entra nei miei polmoni passando per la gola, non sono una corritrice, anzi la mia resistenza è pari a zero, forse rendo meglio negli scatti. In questo caso però la strada che devo percorrere non è poca ed è anche in salita, cerco di sfruttare tutte le scorciatoie che ho scoperto negli ultimi mesi; imbocco le scalette in pietra per salire il più rapidamente possibile, addossando la ripidità del percorso scelto ai miei polpacci: ma come è finito sotto il divano, cavolo?!

Mi fermo a metà di una scalinata appoggiandomi al corrimano, alzo la testa e cerco di riprendere fiato fissando il soffitto a volta: anzi proprio come ha fatto ad entrare in casa mia quel biglietto?

Aggrotto la fronte, inspiro forte e riprendo a salire scacciando momentaneamente la domanda più che legittima; infine arrivo sulle mura con un'ora di ritardo.

La piazzetta dove avevo scattato la foto qualche tempo prima è timidamente illuminata da due lampioncini in ferro battuto, emanano una luce gialla-arancione, la luna piena illumina le colline attorno a Volterra, non c'è nessuno: Aro sarà andato via...

Amareggiata e piena di domande mi dirigo al parapetto delle mura, appoggio i gomiti sulla pietra piegando leggermente il busto in avanti, scarico così un po' di peso dalle gambe indolenzite e intanto riprendo fiato.

"Non serviva correre.." riconosco la Sua voce vellutata dietro di me. Sono troppo stremata anche per sobbalzare o voltarmi, rimango immobile con gli occhi fissi sul panorama e il fiato corto.

"Sono in ritardo di un'ora Aro, non avevo letto il biglietto, mi spiace" rispondo con voce forzata per via della gola secca.

"Non do tutta questa importanza al tempo solitamente, non preoccuparti" risponde gentilmente lui. Si posizione al mio fianco scostando i capelli sul lato opposto al mio, per permettere un dialogo guardandoci in viso.

"Ah no? 'Il tempo è nostro padrone' penso io" mi scappa uno sbuffo dal naso a mo' di risata vedendo la sua faccia divertita.

"Suppongo tu abbia ragione, ma non credo che lo stesso valga per me" tende le labbra in un sorriso dolce. Trovo la risposta assai singolare e molto enigmatica, ma non sapendo cosa ribattere decido di portare il discorso altrove.

Penso che qualcosa sia cambiato: questa sera pare molto rilassato, meno formale, più chiacchierone e di compagnia rispetto al solito. Non sembra nemmeno usare strani giochetti, toni o sguardi; per la prima volta ho la sensazione di parlare davvero con un amico, un confidente.

"Io ho fatto questa corsa, ma dove sono le scuse che mi avevi promesso?" ciondolo verso di lui per dargli una leggera spallata. Ruoto nella sua direzione, perpendicolarmente al parapetto, ridacchiando e lui si unisce per la prima volta alla mia risata scrollando il capo e fissandosi le mani elegante congiunte sul muretto in pietra.

Improvvisamente serio volta il capo nella mia direzione e fissando i suoi occhi scuri nei miei

"Non sono solito chiedere scusa, quindi non abituarti, comunque.." si schiarisce la voce "Adelaide ti chiedo scusa per come mi sono comportato con te. Ho giocato sporco solo per il mio egoistico divertimento, ma ho scoperto poi di avere davanti un'avversaria davvero tosta e con del carattere. Da tutto ciò che è successo ho evinto di esser ancor più curioso di conoscerti, dunque avrei una proposta" mi sorride lascivo e gli occhi brillano di divertimento.

"Mh sentiamo, Aro Volturi, cosa proporresti?" domando altezzosa e diffidente.

"Proporrei di lasciar stare momentaneamente gli scacchi e fare qualcos'altro insieme.." sorride malizioso, deglutisco silenziosamente "Delle passeggiate per esempio: conosco un po' di posti carini dove andare, qui a Volterra" sorride innocente.

"Per me va bene, ma sappi che non sei perdonato per ora, quindi stai attento" lo minaccio bonariamente con l'indice.

"Ovviamente" sussurra allegro e soddisfatto fissando la luna in silenzio, io mi perdo a guardare il suo profilo.

I capelli lisci superiori sono tirati indietro dalla zona delle tempie affinché non gli ricadano sul viso, le estremità ancora appoggiate alla spalla opposta alla mia. Il collo è quindi scoperto, pallido come il viso, pare quasi brillare di una luce tenue, la mascella chiusa, le labbra sottili rosee il naso appuntito e gli occhi neri posati sull'orizzonte, la fronte appena aggrottata: sta pensando e nel mentre sembra una statua greca, ma come fa?

Non so quanto tempo passo a studiare il suo volto, ma lui non si muove di un millimetro, un brivido improvviso mi scuote.

"Hai freddo!" constata voltandosi di scatto e guardando il mio copro percorso da piccoli spasmi. Nella fretta, sapendo di dover correre, ho indossato solo una felpa pesante per non sudare troppo, ma stando fermi a lungo ovviamente il risultato non poteva che essere questo "Tieni non è molto caldo, ma aiuta" si è già sfilato il soprabito elegante, con uno dei suoi gesti maledettamente fluidi "Non accetto un 'No'" dice perentorio porgendomi il suo indumento.

Non potendo fare o dire altrimenti lo indosso, più che non essere molto caldo l'interno è proprio freddo, ma vengo immediatamente avvolta completamente dal suo dolce profumo. Questo basta per far accelerare il cuore e in poco tempo scaldo la morbida giacca.

"Ma tu non hai freddo ora?" chiedo preoccupata.

"L'hai detto tu che ho la pelle fredda eh" sorride carezzandomi la guancia con il guanto. Per la prima volta non vengo intrappolata sotto l'effetto di strani incantesimi, sono perfettamente libera di ritrarmi e, anche in questo caso, per la prima volta non ho voglia di farlo "Devo andare ora Adelaide, buona serata" conclude lui inaspettatamente e scivola via prima che possa rispondere.

"Ciao Aro, buonanotte.." sussurro oramai sola. Osservo il punto dove ho visto svanire il suo corpo nell'oscurità, un paio di orecchie ben più che eccellenti sentono il sussurro.

Angolo autrice: Questo capitolo è leggermente più breve ma è completamente 'riempito' dalla presenza del nostro affascinate Aro, quindi spero possa farvi piacere. Un bacione, Layla Lilshepherd

La Regina degli ScacchiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora