Il mattino seguente una voce famigliare mi risveglia da un sonno profondo e nero.
"Buongiorno principessa!" dice Demetri aprendo la porta all'improvviso, forse addiruttura facendo 'irruzione' con un calcio "Aro mi ha incaricato di farti avere dei vestiti prima di una bella colazione. Quindi ora ti alzi, ti lavi e trovi cosa potresti metterti di questa roba" ridacchia già pregustandosi la mia espressione.
Il giovane e simpatico vampiro devo ammettere mi sia mancato, è stato il primo a sbilanciarsi con me dandomi un po' di confidenza. Ora mi sembra addirittura più amichevole del solito.
"Ehi ciao" biascico stropicciandomi gli occhi, mi alzo sbadigliando e mi sento decisamente debole: sì devo mangiare assolutamente qualcosa...
Intanto Demetri ha lanciato un bel po' di indumenti sul letto e io li guardo decisamente scettica scivolando nell'altra stanza. Dopo un bagno bollente mi avvolgo nei soffici asciugamani e inizio a tamponare i capelli per asciugarli: cavolo i vestiti, non sono più abituata.
Ricordo esattamente il momento in cui Aro mi aveva caldamente consigliato di portarmi i vestiti in bagno, deglutisco roteando gli occhi. Con un pochino di ansia faccio capolino sulla camera solo con il collo, Demetri è sparito allora sollevata esco e mi dirigo al letto.
Ci sono piccoli vestiti molto scuri e raffinati, sono decisamente nello stile di Jane, e altri vestiti aderenti, vistosi e colorati, questi sono di Heidi. Altri vestiti di tutte le misure, taglie e colori, più o meno eleganti e raffinati: usano solo vestitini qui dentro?
Non sono mai stata un tipo da vestito di giorno, sono più quel genere di ragazze che ne compra solo da sera, per particolari occasioni o feste. Sospiro disperata.
La porta cigola ruotando sui cardini, mi volto imbarazzata aspettando di veder Demetri far capolino e invece entra Bianca con un vassoio in mano.
"Buongiorno, la tua colazione" sorride gentile e professionale venendo verso di me "Qualcosa non va?" chiede con voce calma mentre la osservo, anche lei è graziosamente fasciata in un tubino rosso scuro con uno scollo a V. Le sta benissimo e le risalta le curve femminili, sono io il problema.
"Non trovo un paio di pantaloni nemmeno a pagarli ora" rido imbarazzata e lei posa il vassoio sulla scrivania voltandosi poi verso il letto e avvicinandosi all'altro lato del grande materasso.
"Effettivamente qui dentro le donne non sono solite girare con i pantaloni" sorride gentilmente "I tuoi sono a lavare insieme a tutto il resto" mi spiega dove siano finiti i miei indumenti "Però posso recuperare qualcosa che ti metta a tuo agio forse, fai pure colazione, torno tra poco" mi invita alla scrivania con un gesto elegante e un sorriso gentile.
Divoro avidamente le fette biscottate con burro e marmellata e bevo tranquillamente il cappuccino usando l'ampia tazza per scaldare le mani e poi torno in bagno ad asciugarmi i capelli. Rifaccio il letto spostando sul divanetto la pila di abiti scartati e attendo il ritorno di Bianca.
"Eccomi! Non ho trovato molto, spero possa andarti bene" dice entrando con una pila di vestiti puliti e stirati.
"Basta che ci siano dei pantaloni" rido un po' imbarazzata per la mia avversione ai vestitini.
"Sì sì" risponde gentilmente e mi porge la pila.
Felice entro in bagno speranzosa, dopo l'intimo mi avvento sulla pila, prendo quelli che dovrebbero essere dei pantaloni neri, si aprono rapidamente e il mio tatto sa di averli già incontrati, li guardo meglio e sembrano da uomo: ok, non son...
"Credo siano del Maestro" la risposta che cercavo arriva da Bianca, sgrano gli occhi e dopo un momento di titubanza mi vesto.
Poi metto la camicia elegante, pregiata, sottile e infine le stringate nere prese in prestito a qualche vampira con il mio stesso numero.
Mi guardo allo specchio timorosa del risultato finale e in realtà scopro che gli indumenti cadono quasi bene anche a me. Sicuramente il taglio è su Sua misura e le mie curve riempiono la stoffa diversamente dalle sue, nonostante ciò poteva essere molto peggio.
Decido di lasciare la camicia piantata morbidamente negli eleganti pantaloni, in modo da avere un leggero effetto a sbuffo e renderla più sbarazzina rispetto a come la porta Lui e infine arrotolo le maniche fino ai gomiti, che altrimenti risulterebbero troppo lunghe, sempre per dare un tono meno formale. Do due risvolti anche ai pantaloni per non farli toccare il suolo, lego i capelli in un muccio semplice e un po' sbarazzino ed esco dal bagno.
"Non si arrabbierà?" chiedo preoccupata più per l'incolumità di Bianca che per la mia.
"Non è il tipo da arrabbiarsi per un vestito" sorride. Effettivamente ha ragione, Aro si può diventare iracobdo per molte cose, ma non per un indumento.
La ringrazio per la colazione e per tutte le volte che ha dovuto badare ai miei bisogni umani in un covo di vampiri mentre ero stata sequestrata, lei sorride dicendo che è il suo lavoro.
Passo la tarda mattinata sdraiata sul grande letto ed attendere che succeda qualcosa, mi perdo ad osservare i dettagli della sfarzosa stanza che tanto spesso ho sognato mentre ero a casa. Mi è mancata molto e sono felice di poter passare ancora un po' di tempo qui: quanto tempo potrò restare?
Nel primo pomeriggio Demetri fa capolino nella camera.
"Ancora qui?" chiede entrando con uno dei suoi soliti tomi e un libro più piccolo nell'altra mano.
"Devo andarmene?" una nota di dispiacere spezza la mia voce.
"No, nel senso che la porta è aperta, puoi uscire" sorride facendo un cenno verso la superficie contro cui avevo scagliato la Regina nera "Non sei rapita ora" sorride e mi passa il libro più piccolo.
'Memorie di una Geisha' lo riconosco immediatamente, avevo iniziato a leggerlo e non l'ho mai terminato.
"Aro ti ci ha messo il segno" sorride facendo l'occhiolino e io sono stupita dal Suo gesto "Probabilmente sperava che tornassi" ridacchia malizioso e io sbuffo scuotendo il capo.
Effettivamente trovo un biglietto bianco come segnalibro, dove mi ero fermata quel fatidico giorno nel piccolo giardino interno del palazzo.
"E così hai incontrato due altri vampiri millenari... Non sai più vivere senza di noi" sorride Demetri appoggiandosi alla scrivania, le gambe intrecciate e ritte lo sostengono mentre con una mano sfoglia delicatamente le pagine.
"Così sembrerebbe..." sussurro più a me stessa che a lui ma so che può sentirmi perfettamente.
Dopo alcuni minuti di lettura tranquilla e serena la domanda sfugge alle mie labbra rompendo il silenzio.
"Cosa mi succederà ora?" magari lui sa darmi una risposta, lo spero vivamente.
"Non so cosa vorrà farsene di te Aro, soprattutto dopo che gli hai rubato un vestito e rotto un letto" ridacchia senza alzare gli occhi dall'antico libo. Sbuffo e poi scappa da ridere anche a me e ci facciamo una bella risata insieme.
La struttura del baldacchino è ancora in bilico sulla mia testa mentre osservo la colonna spezzata in due dalla forza sovrannaturale di Aro. I pezzi del legno esterni sono lisci e laccati, la parte interna è più chiara e si è spezzata creando delle punte piuttosto aguzze e pericolose.
Angolo autrice: Chiedo umilmente perdono perché gli ultimi due capitolo della storia princioale sono stati più brevi del solito! Prometto che mi farò perdonare! Spero comunque vi abbia divertito tutta questa situazione un po' strana e simpatica, a parer mio. Ditemi cosa ne pensate come sempre! Un bacione, Layla Lilshepherd
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La Regina degli Scacchi
Hayran Kurgu{COMPLETA} Scacco matto al Re per Aro Volturi, sta per incontrare La Regina degli Scacchi. Adelaide, giovane donna di scienza, si è da poco trasferita in un bilocale sotto le mura di Volterra quando si scontra con l'esistenza del sovrannaturale cono...