Non sono affatto convinta di volermi presentare, anzi mi metto in pigiama ma quando la campana rintocca le 8.30 di sera corro a cambiarmi, troppo incuriosita dal sapere cosa voglia dirmi, devo sapere se vuole almeno farmi le sue scuse oppure no.
Percorro la viuzza che porta verso le mura e, ancora nell'oscurità, lo trovo elegantemente seduto sul parapetto in pietra. Nella notte fredda è avvolto dal soprabito scuro, la schiena contro il muro di un edificio, mentre fissa il paesaggio. Rimango ferma a fissarlo senza una spiegazione plausibile della sua bellezza in ogni circostanza, situazione, posizione.
"Buonasera Adelaide" dice pacato con lo sguardo rivolto alla luna "Non ero sicuro saresti venuta. Hai avuto un po' di giorni per pensare, allora mi perdoni, oppure no?" chiede strascicando la voce sempre senza voltarsi, forse triste, forse pensieroso: come fa a sapere che sono qui?
Io emergo dall'oscurità del vicoletto e mi dirigo verso di lui a lenti passi.
"Mi hai lasciato un livido" lo informo.
"Lo so, l'avevo visto" dice portando le gambe verso l'interno delle mura "Bene, ho capito. Ti auguro buona fortuna Adelaide" conclude con voce seria balzando giù dal parapetto, lo vedo incamminarsi verso il vicoletto da cui sono arrivata pochi attimi prima.
In quel momento mi ricordo delle parole scritte nel bigliettino trovato sul tavolo tempo prima 'Una tua parola e io sparisco', sta per sparire.
"Aro Volturi, ti perdono" la mia voce esce di getto, automatica, tremante temendo sia troppo tardi, ma lui mi sente e si blocca.
Lentamente si volta, la fronte è corrugata, mi osserva, mi studia perplesso, stupito, i suoi occhi scivolano da capo a piedi sulla mia figura.
"Non dovresti sai, non lo merito, mia dolce Adel" scuote il capo tristemente e voltandosi nell'oscurità sparisce. Istintivamente corro verso di lui e gli afferro la mano avvolta nel guanto di pelle nera per trattenerlo "No Adel, è meglio di no, ti prego" mi dice guardando altrove davanti a sé.
"C'è un'altra, vero?" chiedo con la voce che mi muore in gola, mi ero già chiesta se non fosse fidanzato o sposato.
"Non è questo il punto" si volta verso di me per accarezzarmi una guancia lentamente. Non voglio alzare lo sguardo su di lui perché ho paura delle lacrime che potrebbe scorgervi "Non sono una persona da voler trattenere così nella propria vita, non dovresti farlo" dice serio alzandomi il viso dolcemente. Rimane in silenzio come se nel buio avesse comunque visto i miei occhi gonfi di lacrime. Il silenzio, l'oscurità e il suo profumo dolce e frizzante mi avvolgono, in quel momento si china verso di me e le sue labbra sfiorano le mie.
Riprendo il controllo del mio corpo e della mia mente solo dopo una buona mezz'ora da quando Aro è definitivamente sparito. Il bacio ha mandato in blackout il mio cervello, nessuno mi aveva mai baciata con una tale delicatezza e passione insieme, il suo tocco era leggero e delicato ma profondo ed esperto. Le sue labbra erano fredde rispetto alle mie e avevano lo stesso sapore del suo profumo.
Non so esattamente come, ma torno a casa mia e vado a dormire ancora intontita dall'accaduto, quando la sveglia suona sono quasi sicura si sia trattato di un sogno ma a smentire tutto c'è un ben noto soprabito che mi era stato offerto per ripararmi meglio dal freddo poco prima che Aro mi abbandonasse alla città alta.
Mentre faccio la doccia ho il cuore accelerato e non sento nemmeno il getto gelido sulla pelle: è davvero andato via? È davvero sparito?
La risposta arriva insistente nei giorni successivi: sì.
Niente biglietti, niente bar, nessuna differenza tra giorni soleggiati e nuvolosi: più nulla.
Mi ha mentito, è sparito quando l'ha detto lui non quando gliel'ho chiesto io! Sono devasta per la fine di qualcosa che non è mai iniziato. Non prenoto alcun treno per tornare a casa per Natale, non sono affatto dell'umore di farmi vedere così, di dover dare spiegazioni in quanto a mia mamma non avevo detto neppure dell'esistenza di questo affascinante ed elegante signore vestito di nero.
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La Regina degli Scacchi
Fanfic{COMPLETA} Scacco matto al Re per Aro Volturi, sta per incontrare La Regina degli Scacchi. Adelaide, giovane donna di scienza, si è da poco trasferita in un bilocale sotto le mura di Volterra quando si scontra con l'esistenza del sovrannaturale cono...