Marcus

348 22 6
                                    

"Cosa vuoi da me Marcus?" il mio tono è schietto quando scatto in piedi. So esattamente che qualcosa sta per accadere e non voglio rimanere inerte attendendo il divenire. Quello probabilmente sarebbe stato il modus operandi dell'Adel che è entrata in questo palazzo più di sei mesi fa, ma ora le cose sono cambiate sotto molti punti di vista.

"Che tu ascolti la mia storia e che poi decida".

Il suo piano non sembra così malvagio, non implica la mia morte o fratture multiple quindi mi sento leggermente sollevata. Rimango comunque sospettosa, Marcus fa un profondo e inutile respiro prima di iniziare a parlare guardando la bellissima fanciulla ritratta nel quadro.

"La mia bellissima Didyme era la sorella di Aro. Inizialmente Lui non volevo nemmeno che la trasformasse, ma disobbedendomi ha reso la mia esistenza migliore, gliene sono stato grato per moltissimo tempo. La nostra esistenza era perfetta e felice, l'ascesa dei Volturi era già avvenuta e non serviva affatto che rimanessi al Suo fianco costantemente. Didyme ed io iniziammo a sognare di andarcene per un po', vivere una parte della nostra eternità lontani da Volterra, magari su un'isola sperduta e selvaggia. Ad Aro avevo detto dei nostri desideri e Lui sembrava preoccupato ma mi salutò la mattina prima della nostra partenza con un 'Per il tuo bene fratello, questo ed altro'. Alcune ore dopo distrusse la sorella con le sue stesse mani, distrusse Didyme per fermarmi, per non farmi allontanare da Lui" nel tono di Marcus sento una nota di disperazione. Il mio viso è attonito e sento le orecchie fischiare per un improvviso calo di pressione, mi siedo guardando il quadro e riconosco finalmente la somiglianza con il fratello.

Mi sento morire dentro per Marcus che mi fissa con gli occhi rossi che sembrano un mare di tristezza in tempesta.

"Io... io... mi dispiace..." balbetto sconvolta.

"Ma veniamo a noi Adel" il vampiro cammina verso di me e io sono troppo sconvolta per reagire "Vorrei tanto che Aro provasse un millesimo di quello che sento io da tempo immemore" il tono è risoluto e capisco che Marcus chiama vendetta "Nulla di personale cara, ma la tua dipartita potrebbe fare a caso mio".

"Non hai distrutto Sulpicia perché sapevi che non era la sua compagna, vero?" chiedo collegandomi al suo dono.

"Avevo fortissimo dubbi, nemmeno tu lo sei ma qualcosa di davvero intenso e strano vi lega. Il filo che lo lega a te è molto luminoso, è sincero e autentico" mi alzo e mi volto verso l'alto vampiro "Sono certo spezzarlo lo ferirebbe immensamente" le sue labbra si tirano appena in un sorriso, soddisfatto penso.

Solo ora capisco perché mi ha lanciato un salvagente il primo giorno nella Sala dei Troni. Il vampiro che ho davanti ha permesso di coltivare il nostro legame apposta per tagliarlo, esattamente come un fioraio si prende cura delle rose prima di reciderle.

Marcus è silenzioso e tranquillo mentre mi lascia pensare, non mi sento in pericolo come potrebbe accadere stando in una stanza chiusa a chiave con Caius, ma so esattamente di star rischiando la vita tanto uguale.

Il mio pensiero va ad Aro, il fatto che Marcus sia così pieno di rancore nei suoi confronti è più che giustificato ma non mi rassicura per l'immediato futuro non roseo. Già Aro e Caius hanno avuto una discussione piuttosto accesa e ora Marcus sembra in cerca di vendetta. Stefan e Vladimir non troveranno un gruppo coeso e compatto ma un organo frammentato e debole, la cosa andrebbe ovviamente a discapito di Aro stesso.

Non credo ci sia modo di fermare Marcus nel suo intento mentre ci incamminiamo l'uno verso l'altra nella stanza buia e impolverata; nei suoi occhi onde di desiderio di vendetta. Non intendo minimamente sottrarmi alla sua volontà, ma ho una richiesta e Marcus sembra capirlo perfettamente fermandosi davanti a me per ascoltarla.

La Regina degli ScacchiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora