Le mogli

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La serata termina quando usciamo dal vicoletto perché Aro si chiude in uno dei suoi profondi silenzi. Io continuo a chiedermi perché il mio corpo abbia reagito così positivamente a Lui, quando un attimo prima ero certa che il contatto con Aro non fosse affatto gradito.

Dopo cena rientriamo a palazzo e, sempre in totale silenzio, mi accompagna alla mia 'cella'. Quando arriviamo lì davanti la curiosità è più forte di me e rompo quel sottile velo che ci divide.

"Mi sbaglio a considerarla la Regina?" chiedo guardandolo direttamente negli occhi. Lui sorride amabilmente e mi fa cenno di entrare, obbedisco e con due giri di chiave mi lascia sola senza una risposa: che nervoso!

Mi faccio un rapido bagno, lavo i denti e mi infilo sotto lo spesso piumone, fatico a prendere sonno venendo continuamente investita dal ricordo delle sensazioni contrastanti della serata appena trascorsa.

Il giorno seguente vengo svegliata da Demetri che mi chiama per il mio allenamento, mi preparo rapidamente e lo seguo nello studio di Aro. Il primo vampiro rimane con noi e il lo guardo leggermente perplessa.

"Oggi proverai ad amplificare il mio dono, spegnendo quello di Demetri" spiega il Maestro scendendo dalla gradinata di marmo pregiato.

"Io credo di agire ad area Aro, non so se pos..." inizio preoccupata di non poter gestire in modo così preciso e fine il mio potere.

"Ce la puoi fare Adel" il tono è secco e perentorio, non ammette repliche e probabilmente nemmeno il mio fallimento.

La giornata è davvero stancante e con scarsi risultati, amplificando il dono di Demetri scopriamo diventare un segugio ancora più abile. Aro invece può vedere i pensieri con un semplice contatto visivo, ma in generale continuo ad agire su tutti i presenti, amplificando o attenuando i doni di chi si trova vicino a me.

Per l'ora di cena Demetri viene congedato e la segretaria mi porta un grande piatto di pasta al pomodoro, scopro finalmente chi si occupa del mio nutrimento oramai da mesi. È umana come me e lavora per i Volturi sbrigando faccende di questo tipo, nella speranza di essere prima o poi accettata nella Guardia, l'idea che lei sappia e che desideri diventare come loro mi mette un po' i brividi.

Consumo la mia cena silenziosamente nel salottino e Aro continua la lettura dei suoi tomi antichi, il velo che ci divide pare essere nuovamente calato tra noi e non sono sicura di volerlo più strappare dato l'esito della volta prima.

"Vuoi passare in biblioteca a prendere un altro libro?" chiede distrattamente Lui all'improvviso, quasi sobbalzo sentendo la voce.

"Mh no, grazie" sto ancora leggendo il Decameron procedendo piano piano tra le novelle "L'ho mai vista?" chiedo cogliendo il momento di dialogo. Gli occhi rossi che guizzavano rapidi sulle pagine si bloccano immediatamente, poi scattano sul mio volto, l'espressione è indecifrabile, ma sono sicura che abbia capito di chi sto parlando.

Un elegante cenno del suo capo, la risposta è '', un lento e lungo sospiro, chiude il libro posandolo delicatamente sul tavolino di vetro.

"Sulpicia e Athenodora, la moglie di Caius, sono le due donne sempre ai lati di Corin" rivela, la domanda sorge spontanea.

"E la moglie di Marcus?" chiedo.

"Didyme è stata distrutta, prima che tu me lo chieda: sì, possiamo essere eliminati anche noi" taglia corto Aro. Sembra piuttosto riluttante nel dare la risposta, ma per qualche ragione sembra sforzarsi di essere sincero con me.

"Dunque è per questo che Marcus è così apatico?" domando incuriosita.

"Direi di sì" taglia netto alzandosi e congedandomi con un gesto elegante della mano.

La Regina degli ScacchiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora