Guardaroba

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Giorno 8

Mattina

Per la prima volta dopo tanto tempo non vivo un incubo ciclico e angosciante come un girone infernale, non ricorda cosa sogno invece, forse nulla. Semplicemente il mio fisico riesce a riposare in modo naturale e rigenerante, Aro si preoccupa il mio sonno non venga interrotto dai raggi solari e chiude le tende pesanti e nere attorno a me prima di andare via.

Quando mi sveglio sono decisamente più riposata del solito, rimango alcuni minuti a fissare la cupola bianca del soffitto rilassandomi e poi scivolo nel grande bagno.

Lo specchio ovale mostra finalmente una ragazza con poche occhiaie. Vicino al lavabo a bacinella trovo una piccola pila di asciugamani neri come la notte, spazzolino e dentifricio sottratti alle mie stanze e un bigliettino scritto elegantemente.

Osservo la frase con la fronte corrugata, sono sinceramente dubbiosa di poter trovare dei vestiti adatti a me nel suo armadio; ridendo leggermente accetto questa piccola sfida, ma prima riempio la vasca con acqua fresca

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Osservo la frase con la fronte corrugata, sono sinceramente dubbiosa di poter trovare dei vestiti adatti a me nel suo armadio; ridendo leggermente accetto questa piccola sfida, ma prima riempio la vasca con acqua fresca. Resto immersa osservando la nicchia di bellissima adularia attorno a me, la zona selvaggia e naturale del bagno è estremamente rilassante.

Mi avvolgo nei morbidi asciugamani soffici, nuovamente noto le due piccole lettere scarlatte ricamate in un angolino, ridacchio continuando a sfregare i denti con lo spazzolino. Con corpo e mente freschi mi dirigo, a piedi scalzi, verso la porta che so dare sulla grande cabina armadio di Aro; apro la porticina e una luce si accende automaticamente con un sensore.

Faccio così ingresso osservandomi attorno attentamente: sembra di essere in un corridoietto, le pareti sono totalmente adibite ad armadio, un numero incalcolabile di gruccie è avvolto da giacche di ogni genere, la scelta dei colori è piuttosto limitata invece. Mi avvicino per osservare i tessuti e accarezzarne alcuni, le trame sono diversissime e delicate, alcuni vestiti sono lisci altri con un piccolo gioco spigato o intrecciato che le decora elegantemente. Nella parte bassa sono presenti un numero impossibile di scarpe a punta, queste sono tutte nere, alcune lucide altre opache, con stringe sottili, spesse o fibbiette argentate come chiusura; nella parte alta noto invece guanti e cappelli di ogni genere e stile.

Sono comunque certa che questi non siano abiti adatti a me, l'assenza delle cravatte in questa zona mi fa dedurre ci sia qualcos'altro da esplorare nel suo guardaroba, così procedo. Giunta al termine del corridoietto scopro una svolta e una gestione quasi labirintica del locale, non posso perdermi, nel senso che la strada è unica, ma questa crea il maggior numero di anse per poter massimizzare il totale degli armadi presenti.

Presto trovo una parete completamente adibita alle cravatte, ognuna è arrotolata in un apposito spazio da cui rimane visibile per colore, trama e disegno. Aro le ha ordinate secondo perfetto gradiente cromatico, anche in questo caso i colori sono piuttosto limitati, ma le tonalità sono un numero immenso.

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