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Giorno 5

Pomeriggio

Ringrazio Felix per il suo conforto, quando esce mi preparo perché voglio fare una passeggiata per schiarirmi le idee. Vorrei sfruttare le temperature più affrontabili del tardo pomeriggio estivo per fare una passeggiata tranquilla nella città alta.
Mi dirigo rapidamente al portone, sono vestita in modo molto semplice: pantaloncini corti in tessuto morbido e largo, con un fiocco in vita e una camicetta leggera a maniche rigorosamente lunghe per coprire il braccio, una piccola borsa e le ballerine. Dirigendomi verso l'androne incontro Chelsea che ha un borsone in spalla, mi sorride educatamente.

"Sei in partenza?" chiedo, un piccolo sorriso di riposta.

"Sì, starò via per un po' sicuramente ma ho deciso di darti retta alla fine, non farò nulla contro Aro" si ferma proprio davanti a me e poi corruga la fronte con lo sguardo attento perso nel vuoto tra noi "Che è successo con Caius?" è curiosa mentre fa oscillare i bellissimi riccioli elastici scuri, mi sento improvvisamente a disagio.

"Cosa vedi?" la domanda esce automatica.

"E' qualcosa di confuso: paura, attrazione, simpatia, controllo" elenca arricciando le labbra carnose. Forse le potrebbe spezzare questo piccolo filo, ma anche in questo caso non credo sia il modo giusto di affrontare il problema.

"Sistemerò anche questo" sospiro sconsolata, ci incamminiamo verso l'uscita mentre Chelsea si copre con cappello, occhiali, guanti e quant'altro. Sono sicura che ad aspettarla qui fuori ci sia la sua macchina.

"Ne sono certa Adelaide, sei molto convincente" mi fa l'occhiolino, poi si ferma al limite dell'ombra del grande portone in mogano che dà sulla piazza "Aro è veramente molto fortunato ad averti qui, sei molto brava, sei un'ottima Regina" le sue parole mi lusingano.

"Tornerai prima o poi?" vorrei poterla rivedere qui, però felice questa volta.

"Può darsi" sospira osservando verso il corridoio e il piccolo giardino interno. Per lei è come andarsene di casa, credo comunque le dispiaccia lasciare il palazzo

"Prendila come una bella vacanza meritata" provo a rasserenarla un pochino e sembro riuscirci. Ci salutiamo con un abbraccio e un augurio di buona fortuna, dunque lei sfreccia via sulla sua macchina sportiva, mentre io inizio a girovagare pensierosa per Volterra.

Per l'ora di cena vado nello studio di Aro, ho parecchia fame e trovo la stanza vuota e nessuna pietanza servita, ovviamente Bianca non ha potuto servirmi la cena. Decido dunque di uscire a prendere qualcosa, magari una pizza molto semplicemente.

"Eccoti, dove vai?" un guizzo nero si para al mio fianco procedendo poi alla mia andatura, è il proprietario dello studio vuoto.

"Prendo qualcosa d'asporto" faccio spallucce e Aro mi ferma prendendo il mio polso e facendomi voltare delicatamente.

"Ho parlato con Caius e ho risolto tutto, ti porge le sue scuse, non succederà più" sorride soddisfatto gonfiando un pochino il petto, pensa che possa essere risolta così la questione.

"Dovremmo parlare io e Caius, sarà tutto risolto so quando non avrà più influenza su di me" lo informo sulla mia opinione a riguardo, Aro alza le mani in segno di resa.

"Certamente Adel, potrete parlare e risolvere tutto a tempo debito ma per ora io e lui abbiamo messo in chiaro le cose. Non succederà più nulla di simile a ieri" mi assicura con un sorriso "Abbiamo assunto una nuova segretaria, domani inizia" mi informa distrattamente, poi guizza via.

Sospiro e vado a procacciarmi la mia cena, porto il cartone quadrato e caldo in camera e mangio seduta sul letto, vorrei ascoltare della musica ma non ho più il telefono con le mie playlist. Quando ho finito la pizza mi rendo conto di non aver nulla da fare e nemmeno sonno dato che mi sono alzata al pomeriggio.

La Regina degli ScacchiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora