Il Rituale di Bacco

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Grazie di cuore a te che stai leggendo

Colgo l'occasione per ringraziarti di due traguardi immensi per questa storia, che sono possibili ovviamente anche grazie a te: 1000 stelline e 8000 visualizzazioni.

Per me sono numeri davvero immensi e sono felice di poterli festeggiare pubblicando questo capitolo 'Speciale'.  Come sempre il capitolo è completamente in POV di Aro e non fa parte della narrazione principale, ma è collocato in questo punto della storia proprio per darvi  informazioni aggiuntive che spero possano appassionarvi. Buona lettura, Layla Lilshepherd

Attenzione: Il capitolo è piuttosto lungo

Non ricordo la mia vita umana perché sono troppo antico, i ricordi umani sono sbiaditi con il tempo e spariti da molti secoli oramai; sono rimaste solo alcune vaghissime sensazioni. Sono rimasti presenti solo gli aloni delle esperienze più importanti e incisive.

Le emozioni intense sono come tratti profondi e incisivi di matita su un foglio: nemmeno la gomma può farle sparire del tutto; ra queste riconosco eccitazione, entusiasmo e rabbie. Non ho mai mentito a Adel sui miei ricordi, eppure so qualcosa riguardo la mia esistenza precedente dagli immortali ricordi di mio fratello Marcus, nonché creatore.

Correva l'anno 1330 a.C e Marcus vagava, ancora solitario, durante l'età micenea mentre io vivevo in un piccolo paesino lungo la costa, non molto lontano da Corinto. La città era centro nevralgico di moltissime attività, il via vai di gente, mercanti, schiavi e quant'altro era costante, come costante era il passaggio di vampiri. Un tempo la società era ben diversa, tanto nel popolo greco come in quello romano. Un paio di occhi rossi iniettati di sangue non erano poi così strani e spaventosi, anzi permettevano di essere rispettati e non temuti o cacciati. Sotto alcuni aspetti erano più liberi gli schiavi di allora che i ricchi e potenti di oggi.

La prima volta che Marcus mi vide fu proprio al grande, affollato, chiassoso e coloratissimo mercato di Corinto mentre celavo in una manica qualcosa arraffato da un banchetto in legno. Mio fratello rimase stranamente colpito e interessato, mi trovò piacevolmente divertente nel modo di fare. Camminavo veloce tra le bancarelle sbilenche e sotto i tendoni colorati allestiti nel porticciolo, un bel sorriso furbo e sveglio stampato in viso dopo aver compiuto il mio piccolo crimine; avevo rubato un bellissimo braccialetto fatto a mano, piccoli minerali colorati impreziosivano ora il mio polso. I miei capelli erano corti scuri e un po' arruffati, la tonaca grezza era grigia e sgualcita e i sandali alla schiava piuttosto consunti.

Le nostre strade si erano appena incrociate in quello sguardo, ma non era ancora giunto il momento che si intrecciassero in un legame unico e duraturo nei millenni. Della congrega dei Volturi non esisteva neanche la lontana idea nella mente di mio fratello, che fino ad allora aveva vissuto come nomade solitario, ma tutto ebbe inzio proprio quel giorno perché decise di provare a stabilirsi nella bella Corinto per un certo periodo.

L'uomo, come il vampiro, è una creatura estremamente viziosa e a suo tempo gli alti membri della società partecipavano a eventi di intrattenimento di diversa natura, vizio che è stato prontamente preso anche dai romani in seguito. Una tipologia di festino era Il Rituale di Bacco, questo genere di incontri veniva organizzato spesso e volentieri da vampiri che sceglievano a piacimento un accompagnatore o accompagnatrice mortale. Di tutti i partecipanti, alla fine dei tre giorni di festa, veniva concessa l'immortalità solo ad uno: l'unico o l'unica che sopravviveva.

Mio fratello entrò presto in amicizia con gli altri immortali della città e, alcuni mesi dopo, venne invitato ad una di queste liete festicciole. L'evento si sarebbe tenuto nella villa di un influente immortale di Corinto e Marcus avrebbe partecipato scegliendo un accompagnatore mortale per allietare la festa. Nemmeno lui sa perché ma non impiegò che alcuni istanti a scegliere di portare proprio me, qualcosa di me gli era rimasto impresso inspiegabilmente.

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