Sotterraneo

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Passa il tempo mentre mi concentro per vedere, sentire o percepire qualcosa ma nulla, la verità è che non credo ci sia davvero nulla da trovare. Continuo a brancolare nel buio piano piano senza una meta, ben presto mi spazientisco.

"Aro non funziona" sputo tra i denti, a rispondermi solo il silenzio "Ti prego dimmi qualcosa di più" lo supplico. Vorrei capire meglio come devo fare "Dimmi com'è il tuo dono" sussurro leggermente disperata, inizio a temere che se ne sia proprio andato.

"Il mio dono profuma di menta ed è fresco sulla pelle, si trova sulle mani ma conoscendolo ho imparato a stenderlo sulle braccia, collo, viso..." risponde lui davanti a me.

"Tu odori di pepe rosa Aro, non di menta" scuoto il capo perplessa e sento una leggera risata.

"Il mio dono lo posso percepire solo io, solo io sento l'odore di menta sulla pelle e questo mi aiuta a capire quando lo estendo anche altrove" sussurra vicinissimo al mio orecchio destro "Se ti può aiutare credo che il tuo sia legato alla vista, ma ovviamente non ne sono certo. Parlo per esperienza di un dono abbastanza simile al tuo" ora è vicinissimo al sinistro, un brivido percorre la mia schiena.

"Quindi io dovrei vedere qualcosa che nemmeno te puoi percepire?" la mia voce esce basita: come può pensare che io ce la faccia?

La sua vista è mille volte più potente della mia, qualunque cosa io veda Lui la vede molto meglio di me, non posso battere un vampiro in alcun modo.

Sconsolata mi siedo sul pavimento sbuffando, provo a concentrarmi e poi apro gli occhi nella speranza di cogliere qualcosa, il buio totale mi circonda, non vedo assolutamente nulla, è tutto nero. Passo alcune ore provando e riprovando, inizio a pensare di dover essere una vampira per poter visualizzare correttamente il mio potere.

Faccio notare le mie perplessità al buio che mi risponde con il totale silenzio, Aro mi ignora per ora ed ore, dopo un periodo di sincero e serio impegno mi faccio prendere dallo sconforto. Nel giro di poco mi ritrovo a vagare con la mente ripensando all'assurda richiesta di Aro: non c'è nulla che io abbia visto in vita mia che Lui non abbia mai visto.

A questo pensiero una frase riemerge lentamente dal mare dei ricordi, come una piccola carezza sul viso sento la sua voce nella mia testa 'Comunque io non l'ho mai vista questa cosa', il ricordo di Aro sotto la pioggia, una leggera luce tenue e bianca illumina il suo viso facendolo sembrare un angelo dagli occhi rossi, una creatura bellissima e pericolosa insieme.

Un accenno di risata sbalordita scuote le mie spalle mentre un sibilo esce dalle mie labbra, gli occhi sono sgranati nel buio, colpiti dal ricordo. Improvvisamente non ho alcun dubbio, sono certa che quello sia il mio dono, mi permette di individuare i doni altrui e così controllarli.

"Aro quella sera in cui pioveva, tu nel giardino interno, quella lievissima luce sul tuo viso" sussurro eccitata.

"Bravissima" sento la sua voce al mio fianco, come se fosse seduto sul pavimento qui con me.

"Tu lo sapevi, l'avevi capito? Perché mi hai fatto fare tutto questo?!" lo fulmino nel buio voltandomi.

"Ovviamente!" ridacchia "Dovevi arrivarci da te perché ora ne sei certa, l'hai riconosciuto e sei pronta a controllarlo completamente" la voce è calma e tranquilla. Effettivamente ha senso, la sensazione di improvvisa certezza che ho avuto non sarebbe mai stata possibile se mi avesse semplicemente detto Lui la verità. Mi alzo in piedi immediatamente.

"Ora cosa facciamo? Serve la luna, la pioggia... no la pioggia non per forza" dico ragionando con entusiasmo e sento ridere, Aro mi prende una mano.

"Non serve nulla di tutto ciò, ne sono certo. Sicuramente poi vedere il mio dono anche qui al buio, sottoterra" sono quasi certa sorrida "Concentrati Adel, concentrati sul mio dono, non devi fare nulla se non vederlo brillare attorno a me" sussurra con voce suadente.

La Regina degli ScacchiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora