La preda

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Sogno per l'ennesima volta di vagare senza meta nel Palazzo dei Priori, solo perseguitata da un senso di profonda angoscia, un costante timore di essere attaccata e il solo desiderio di raggiungere Aro, che però non so dove sia. A differenza degli incubi fatti a casa mia ora una nuova figura è presente, qualcuno mi sta seguendo non riesco a vederlo chiaramente perché è troppo buio, ma sono tremendamente certa sia Afton in cerca di vendetta per la morte di Corin. Il timore si tramuta presto in ansia ed angoscia e poi terrore, inizio a corre sperando di poter scappare ma lui è sempre dietro di me.

Quando mi sveglio le coperte sono decisamente scomposte, non mi sento affatto riposata, ne deduco di aver lottato tutta la notte con il mio subconscio e sbuffo ricadendo tra i morbidi cuscini.

Dopo un bagno gelido e la colazione Bianca mi informa che mi accompagnerà personalmente a fare un po' di shopping in modo tale da avere qualcosa di mio da mettermi. Passiamo difatti la mattinata a girovagare per la zona bassa di Volterra, il primo capo che prendo sono dei pantaloni di jeans un po' skinny e a vita alta sul blu e un paio di jeans classici sul nero con un lavaggio chiaro, poi alcuni maglioncini dai colori vivaci e primaverili, alcune t-shirt con scollo a V sul bianco e delle canotte con alcune fantasie, dell'intimo e delle scarpe di tela.
Acquisto anche alcune camicette fresca e dei pantaloncini corti, nella speranza di passare la stagione calda a palazzo, un paio di ballerine e una borsa piccola da sera.

Dopo i vestiti ovviamente prendo anche altri beni di prima necessità come elastici, mollettoni, spazzola creme viso e dentifricio.

La segretaria è molto gentile e professionale con me, sembra simpatica ma non si sbilancia troppo e nemmeno io nei suoi confronti, alla fine torniamo a palazzo con parecchie borse piene e senza esserci conosciute davvero meglio. Porto tutto nella mia stanza e sistemo alcune cose nell'armadio barocco e altre sulle mensole dell'elegante bagno. La giornata soleggiata sembra calda e decido di salire sulla Torre Campanaria per proseguire il mio libro tranquillamente.

Felix non c'è, speravo di poterlo trovare in modo da salutarlo bene, non ho avuto ancora occasione di parlargli e la cosa mi dispiace molto.

Per l'ora di cena torno in camera e un Suo biglietto mi invita nell'ufficio, quindi non mi faccio attendere oltre dirigendomi lì. Il fatto di poter girare liberamente per il palazzo è molto bello e strano insieme, mi sento di casa oramai, d'altra parte mi sento un po' sola. Il fatto di essere scortata mi garantiva di poter chiacchierare con qualcuno, non che vagando non si trovino vampiri della Guardia ad ogni angolo, anzi, ma sembrano tutti decisamente indaffarati e sicuramente non intendono fermarsi a chiacchierare con me.

"Non mi hai ancora salutato eh" una voce bassa e calda mi chiama a sé.

"Felix!" mi volto felice "Mi spiace tanto, non sapevo dove trovarti scusa, ho provato sulla Torre oggi" sorrido.

"Allora ti fermerai con noi un altro po'? Tipo per sempre?" ammicca un sorriso.

"Vedremo" ciondolo sul posto.

Sono molto felice di aver salutato quel grosso vampirone tanto silenzioso, alla fine io lo trovo di ottima compagnia.

Il Suo studio è esattamente come l'ho lasciato l'ultima volta e la scena che si para davanti a me è straordinariamente famigliare e piacevole. Aro sta leggendo un altro libro seduto sul divano in pelle e sul tavolino in vetro e ferro battuto è pronta la mia cena, mi posizione dunque davanti a Lui come di consueto e consumo il mio pasto osservandolo. Nel mentre decido di esprimere i miei pensieri riguardo alla discussione interrotta la sera prima.

"Aro mi spiace per ieri sera, non dovevo fare quelle insinuazioni. Non conosco nulla di voi, ho passato mesi qui dentro ma come prigioniera. Non conosco i Volturi, non so chi sei davvero e non conosco nemmeno davvero cosa sei" gli dico seriamente e lui punta gli occhi cremisi su di me.

La Regina degli ScacchiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora