Sangue

493 31 13
                                    

Quando torno nella mia prigione sfarzosa, mi cambio e vado a dormire ancora terrorizzata al ricordo delle urla udite durante la visita turistica al Palazzo dei Priori. Non mi sono dimenticata dell'accaduto anzi, ma ho fatto attenzione a pensare ad altro il più possibile e con gli avvenimenti, del tutto sconvolgenti e inaspettati dell'ultima settimana, è stato piuttosto semplice non tornare a sentire le agghiaccianti grida nella mia testa.

Con quelle frasi il vampiro che ho conosciuto al bar, in quella maledetta uggiosa giornata d'autunno e che mi ha oramai salvato la vita più volte, ha riportato a galla inaspettatamente il ricordo di quando mi ha salvata da morte certa e poi si è reso partecipe del massacro del restante grappolo di turisti.

Aro mi ha salvato la vita diverse volte, ma piano piano mi sta conducendo alla follia; lasso dopo passo a morire sarà la mia sanità mentale sicuramente: che non sia forse questo il suo obbiettivo?

Fatico a prendere sonno e quando ci riesco è popolato da mostri, massacri e urla. Il giorno seguente mi sveglio con il batticuore e corro alla finestra per vedere davanti al portone che Heidi, la 'guida turistica', è appena uscita e sta iniziando a svolgere il suo lavoro, l'ansia cresce in me sapendo cosa aspetta quelle persone ignare di tutto. Rimango tutto il tempo davanti alla grande vetrata per vedere come procede la situazione e un piccolo grappolo di persone si è riunito attorno a lei, il suo fascino letale non lascia scampo, e ben presto il gregge viene fatto entrare, diretto ignaro al macello.

Il battito martellante del cuore lo percepisco sulle tempie e corro a prendere il telefono dalla tasca dei jeans indossati la sera prima, lo accendo con mani tremanti e pianto lo spinotto delle cuffie e mi tappo così le orecchie. Faccio play e parte una musica martellante, direi: Digital World degli Amaranthe. La voce growl riempie la mia testa e ascolto metal a tutto volume per un'ora buona, quando sono certa che tutto sia finito spengo, ho mal di testa ovviamente e qualcuno bussa alla porta per poi fare capolino.

"Vieni, iniziano le lezioni" mi dice Corin con un sorriso amichevole "Sei tranquilla, molto bene!" sembra stupita della mia situazione emotiva, anch'io lo sono in effetti.

Mentre la seguo e so che non sta usando il suo dono la domanda sorge spontanea.

"Aro ha mandato te per il tuo potere, vero?" chiedo dubbiosa.

"Sì, pensava avessi bisogno di una calmata prima di iniziare" sorride scoprendo una fila di denti bianchi, affilati sicuramente come rasoi, i suoi occhi sono decisamente di un rosso più brillante rispetto al giorno precedente e sono sicura di sapere il perché.

Passiamo davanti all'ingresso della sala circolare, mi viene nausea al solo pensiero di cosa possa celarsi dietro all'elegante portone chiuso, fortunatamente per il mio stomaco passiamo oltre ed esploriamo una nuova zona del palazzo.

Arriviamo a delle strette e buie scale a chiocciola, scendiamo in quelle che penso essere delle prigioni e delle cripte, proseguiamo al buio e al freddo. L'umidità è tale da sentir delle gocce picchiare ritmicamente sul pavimento in alcuni angolini, il luogo è a dir poco terrificante, arriviamo ad una vecchia porticina e mi aspetto che oltre vi sia una sorta di stanza delle torture o qualcosa di simile.

Corin apre la porta e vedo qualcosa di decisamente inaspettato: una sala molto grande è ben illuminata ed essenzialmente non ammobiliata, ma è presente un gruppetto di vampiri.

"Felix con me" ordina Caius posizionandosi davanti al forzutissimo vampiro. Iniziano a combattere, o almeno penso sia così perché non vedo nulla se non dei guizzi di colori e sento dei ringhi poi si fermano.

"Felix alza la guardia! Alec con Santiago forza" ordina il biondo i due iniziano a combattere, ma presto Alec viene scaraventato in terra e un sorrisetto soddisfatto appare sul volto dell'altro vampiro, Santiago "Alec sei ancora troppo prevedibile, non puoi basare tutto sulla nebbia, se finisci in un corpo a corpo soprattutto" il ragazzotto pare dispiaciuto per il pessimo risultato ottenuto ma si alza per ritentare.

La Regina degli ScacchiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora