Visita guidata

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Quando mi sveglio un sorriso tende le mie labbra, non entra luce dalle tende del baldacchino e questo mi fa presagire il cielo sia coperto. Tendo una mano stiracchiandomi e tasto le lenzuola dietro la mia schiena, mi volto lentamente constatando la Sua assenza. Sono quasi certa sia andato via subito dopo che mi sono addormenta, scuoto il capo per scacciare un lievissimo sentore di delusione totalmente e completamente inappropriato: non mi aspetto null'altro da Aro.

Sono quasi infastidita dalla mia reazione inaspettata e mi rifugio in bagno scappando da me stessa; mi preparo pronta a rivedere la mia famiglia. Indosso un jeans blu e poi una t-shirt bianca, infine le stringate, ripiego un blazer in borsa per difendermi dall'eventuale freddo e prendo un ombrellino per sicurezza.

Controllato di avere tutto il necessario ed esco dal Palazzo dei Priori. Tranquillamente scendo dalla città altra, diretta alla fermata dell'autobus sotto il mio vecchio bilocale. Procedo placidamente sulla strada, constatando il panorama non sia il massimo oggi data la giornata nuvolosa.

"Amore!" mia mamma corre ad abbracciarmi quasi ruzzolando sui ripidi gradini dell'autobus. Mio papà e Stefano scendono più diligentemente senza rischiare l'osso del collo.

Abbraccio anche loro sorridendo, mi sono mancati tantissimo nonostante tutto e sono sicura mi mancheranno per l'eternità. Mi viene un nodo alla gola pensando che questo sia il penultimo giorno in cui li vedrò. Ancora una volta, sapere di avere una data di scadenza, credo possa farmi apprezzare appieno quest'ultima occasione di abbracciarli.

Ben presto Stefano fa spuntare da dietro la sua schiena un grosso sacchetto tenendolo piatto sulle mani, sembrerebbe un regalo o una scatola. Un po' perplessa sbircio per riconoscere l'elegante scacchiera regalatami da Aro prima che tornassi a casa; guardo Stefano sorridendo stupita.

"La regina era qui, il re l'hai rubato prima di scappare. Ho pensato di portarti anche gli altri pezzi mancanti" sorride e io sento le lacrime annebbiarmi la vista, lo stringo forte mentre ride. Pur essendo più piccolo d'età è cresciuto tantissimo e oramai mi supera di parecchi centimetri, il suo fisico è asciutto e slanciato, diventerà proprio un bel ragazzo, ma io non lo vedrò.

"Grazie Ste" la mia reazione sembra esagerata un po' a tutti, sapessero la verità la penserebbero diversamente.

Dopo i saluti ci incamminiamo verso la città alta, facciamo una piacevole passeggiata per tutta Volterra e mia mamma è incantata dal centro storico perfettamente mantenuto.

"Il tempo sembra essersi fermato tra queste pietre" sorride affascinata e in un certo senso non posso darle torto. La zona panoramica fa impazzire mio papà, che è decisamente più amante dei paesaggi che dell'architettura, intanto Stefano si sta informando su ogni piatto tipico da assaggiare in zona.

Dopo pranzo proseguiamo la visita nella piazza principale e li trascino lontani dal Palazzo dei Priori, nel tardo pomeriggio inizia a piovigginare. Avendo già visitato buona parte di Volterra propongo di fare un salto al fatidico bar e mia mamma si prepara a farmi un sacco di domande.

"Un aperitivo per quattro Chris" sorrido e ci sistemiamo ad un tavolino non molto lontano da quello di Aro, che è ovviamente vuoto. Nonostante siano mesi che non fa tappa al bar pare che nessuno abbia ripreso a sedersi al Suo posto, mi scappa una risatina.

"Quindi qui hai conosciuto Aro?" mia mamma parla a tono basso, mi guarda complice, come se stessimo pianificando una rapina in banca e mi vien ancora più da ridere.

"Sì, l'ho conosciuto qui dentro" sorrido mentre il bar è piacevolmente riempito dalle chiacchiere tranquille dei presenti.

"Gli hai parlato te? Ti ha parlato lui?" mi sistemo comodamente sulla sedia pronta al quarto grado, mio papà ascolta attentamente fingendo indifferenza. In realtà credo voglia capire meglio che tipo sia questo misterioso Aro. Stefano mi sorride divertito godendosi la scena, vengo messa sotto torchio dai nostri genitori, come se avessi sedici anni. Non posso biasimarli, sono sparita per mesi, sono tornata mezza pazza, sono scappa nuovamente e dietro è sempre aleggiata la figura di un'elegante signore in nero. Decido dunque di dare informazioni più sincere possibili, per fare in modo che non indaghino oltre sul Suo conto.

La Regina degli ScacchiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora