Chung Hee si scusò mille volte per aver rivelato alle gemelle la mia relazione, ma mi disse anche che quelle due sospettavano già qualcosa, perché Ha Neul, l'unica che era passata, la sera prima aveva visto Korain portarmi in braccio nei corridoi vicino alla mensa. Alzai gli occhi al cielo riflettendo ed effettivamente ricordai l'episodio in questione, in cui io mi ero accidentalmente addormentata su una poltrona e lui mi aveva presa di peso per andare a casa. Mi maledii per la disattenzione che avevamo prestato, ma in ogni caso non riuscivo a credere che quella ragazza ce l'avesse con me e pensasse che fossi entrata solo grazie a lui, quando invece il CEO era stato chiaro e mi aveva elogiata, complimentandosi con me per la mia performance. Avrei dovuto parlarle e sistemare la faccenda, volevo che si ricredesse sul mio conto, perché quel posto me lo ero guadagnato con il sudore, non volevo ci fosse gente che pensasse il contrario. Inoltre avrei dovuto chiederle di mantenere segreta la mia storia con un membro dei Be7, soprattutto per Korain e la sua sicurezza. Sapevo bene quanto fosse terrorizzato dalle sasaeng e non volevo che gli puntassero il dito contro o, addirittura, che gli combinassero di peggio.
Dovetti mettere di lato i problemi quando il gruppo per cui mi avevano ingaggiata fece il suo ingresso in sala e tutti ci presentammo ordinatamente. Poi il coreografo ci illustrò poco per volta i passi e ci dedicammo per più di cinque ore all'apprendimento completo, insieme agli artisti che, a differenza di ciò che si poteva pensare, non avevano dato segno di cedimento né mai si erano lamentati.
Erano un vero esempio e traspariva chiaramente quanto fossero dediti al lavoro e quanto amassero ciò che facevano. Erano cinque ragazzi splendidi ed educati, non si arrabbiarono mai, neanche quando più di una volta avevo sbagliato dei movimenti e avevamo dovuto ricominciare dall'inizio.- Avete mezz'ora di pausa, andate a mangiare, ci rivediamo qui dopo, e che nessuno ritardi! - Disse il maestro, prima di lasciarci andare.
- Ehm, Clarisse, giusto? - Uno dei membri del gruppo si avvicinò a me, io non ne ricordavo ancora il nome, perciò annuii e lo fissai in attesa di ciò che doveva dirmi. - È tutto ok? Ho visto che non riuscivi a tenere il passo e...
Bloccai la sua voce e iniziai a farfugliare. - No, va tutto bene, grazie. - Non volevo che pensassero a me come una persona che non era in grado di lavorare, ma era pur vero che le preoccupazioni di quella giornata si stavano riflettendo sul modo in cui danzavo.
- Be', se hai bisogno di qualcosa, puoi chiedere tranquillamente, non farti problemi, d'accordo? - Mi sorrise e non attese nemmeno che rispondessi, raggiunse i suoi compagni e si voltò un'altra volta, e di sfuggita, nella mia direzione, con gli angoli della bocca all'insù.
Poi quel traditore di Chung Hee si avvicinò a me di soppiatto facendomi trasalire. - Perché Minjun ti sorrideva? Cosa vi siete detti?
- Non ti riguarda. - Lo trucidai con lo sguardo, ma lui fece il finto tonto continuando a parlare con me.
- Dai, andiamo. Sto morendo di fame! - Mi prese sottobraccio e mi tirò verso la porta, mentre insistentemente si scusava per l'ennesima volta di aver parlato troppo.
- Ti taglierei la lingua. - Lo ammonii, ma alla fine avevo capito quanto fosse dispiaciuto e ci passai sopra, chiedendo però qualcosa in cambio. Volevo parlare con Ha Neul e lui era l'unico ambasciatore che poteva recapitare il mio messaggio.Mangiammo in fretta e a Chung Hee non sfuggì ancora il ragazzo di prima che mi fissava di sottecchi. - Credo che si sia preso una cotta per te. Ma che hanno tutti questi idol? Non sei poi un granché. - Scherzò. Lo ringraziai per il "complimento" e mi alzai, presi una bottiglietta d'acqua e tornai giù per evitare di fare tardi.
Ero la prima a essere rientrata e, dopo di me, anche la gemella fece il suo ingresso, mi sorpassò spingendomi di nuovo e non potei fare a meno di richiamarla. - Perché non la smettiamo con questa farsa?
- Quel ragazzo parla troppo, non è così? - Le si formò un ghigno malefico in volto che ignorai prontamente.
- Non importa, smettila di avercela con me per un motivo tanto assurdo. Non è come pensi, io questo posto me lo merito! - Non nominai Korain, non ce n'era bisogno perché lei sapeva a cosa mi riferivo.
- Io penso solo che dovresti farti da parte, proprio perché so perfettamente come stanno le cose! - Sputò con cattiveria, prima di buttarmi a terra con violenza.
- Ya! - Qualcuno dietro di noi le urlò contro. - Che succede qui? - Era Seungbin, il leader del gruppo, seguito da Minjun che si abbassò e mi aiutò a rialzarmi. - Grazie. - Sussurrai, mentre i miei occhi non si erano ancora staccati dalla ragazza.
- Allora? - Il ragazzo pretendeva una risposta, ma Ha Neul se ne infischiò e se ne andò, usando la scusa del bagno per uscire di scena.Chung Hee, rientrato appena in tempo per osservare la scena, mi corse incontro e mi chiese cosa fosse accaduto, ma non dissi nulla perché l'insegnante era appena tornato, ignaro di tutto, e ci aveva invitati a posizionarci per riprendere gli allenamenti.
Ha Neul rientrò come se nulla fosse, si mise al suo posto e la giornata si concluse dopo qualche ora.Si era fatto veramente tardi, ma ero talmente presa dalle lezioni che anche il pomeriggio era volato. La maggior parte dei ballerini erano già andati via, compresi Chung Hee e la sua amica fuori di testa, eravamo rimasti solo io, i ragazzi della band e alcune ballerine.
Pigliai il cellulare dalla borsa e improvvisamente mi sentii osservata. Le ragazze stavano confabulando tra di loro e, sia io che gli artisti, le guardammo senza capire, finché una notifica mi fece concentrare sul telefono.
Rimasi basita e amareggiata e cominciai a chiamare Korain in preda al panico, mentre le mie mani tremavano e la gola mi si chiudeva.- Non è possibile, perché non risponde? - Stavo per piangere, quando Minjun mi raggiunse.
Aveva notato che il mio corpo vibrava in preda allo sgomento e si era avvicinato per accertarsi che stessi bene; la mia risposta non fu per niente confortante.
Mi cadde il telefono e si spense senza dare segni di vita. - Vieni, poggiati qui. - Mi accompagnò vicino a una sedia e mi chiese nuovamente se avessi bisogno di aiuto, mentre le lacrime cominciavano a rigarmi il viso senza che potessi fare nulla per fermarle.
La sua premura mi consolò per un momento, asciugò il mio volto e poi disse. - Dai, alzati. Ti porto in un posto.*****
"Nella vita,
potresti finire per bagnarti.
Sì, potresti essere sorpreso
da una pioggia mai caduta prima.
Potrebbe continuare a piovere
per giorni e giorni."
[Uhgood, Rm, BTS]
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Zero o'clock •{Kim Taehyung}•
Fanfiction•{COMPLETA}• Clarisse Moreau ha soltanto dieci anni quando perde entrambi i genitori in un incidente e va a vivere a casa di uno zio con il quale non condivide nulla a parte il cognome. Deve aspettare quattordici anni prima di riuscire a scappare i...