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"Insieme,

siamo a prova di proiettile"

[WAB: The Eternal, BTS]

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Dopo la notizia di ieri, lavorare quel giorno sarebbe stata un'impresa davvero difficile, ma dovevo mantenere il morale alto per Woobin.
Quando il capo ci aveva chiamati nel suo ufficio per decidere chi dei due avrebbe lasciato il gruppo con Harin, riuscii a leggere perfettamente l'espressione del mio amico biondo, quando Bang Eunji lo nominò; il terrore lo aveva colto alla sprovvista e i suoi occhi si spalancarono, mentre tutto il suo corpo si era irrigidito e il suo respiro si era fatto pesante.
Io, invece, provai inizialmente un immediato sollievo, perché avevo realizzato che non avrei dovuto separarmi da Clarisse ed ero felice, ma subito dopo il senso di colpa mi aveva trafitto come una lama ardente in pieno petto. Come avevo potuto pensare a me ed essere così egoista, quando accanto avevo il mio Binbin distrutto e spaventato? Mi sentivo un mostro e a casa non avevo fatto altro che piangere tra le braccia della mia ragazza.

Quella mattina, appena incontrai Woobin, lo abbracciai e per tutta la giornata non lo mollai un attimo. Lo conoscevo bene e sapevo che stava fingendo di stare bene, quando rideva alle battute dei ragazzi o quando simulava massima concentrazione durante gli allenamenti; come i ragazzi, anche io avevo notato che a pranzo non aveva toccato cibo e che stava trattenendo le lacrime da ore.

Mi sentivo un essere inutile, perché non potevo aiutarlo in alcun modo.

A differenza sua, Rin era tornato il solito giocherellone e, come le ultime volte in cui avevamo interagito, aveva messo da parte il rancore e l'orgoglio e, tutti e due, stavamo tornando a essere quelli di sempre, mi rivolgeva nuovamente la parola ed ero contento, malgrado sapessi di dover dire al più presto la verità al mio hyung.

Decisi che lo avrei fatto quella stessa sera a cena, con o senza il consenso di Clara; avevamo deciso di mangiare al nostro ristorante preferito e non c'era momento migliore per parlare a cuore aperto a tutti i membri.
- Stasera ci divertiremo! - Esclamò Dodo, sorridente come di consueto, mentre abbracciava Jiyoo che non rispose alla stretta, ma fece una smorfia in cui si poteva leggere a chiare lettere il suo enorme disappunto.
- Ya, lasciami in pace. - Si lamentò il ragazzo, mentre JD li guardava e rideva a crepapelle. - Joonwoo-ah, sei il nostro leader, fa' qualcosa per salvarmi! - Continuò Jiyoo, implorando con gli occhi anche Rin che li stava palesemente ignorando.

Passammo tutto il pomeriggio in sala a ripassare le varie coreografie e a ridere e scherzare come bambini, allenammo anche la voce ripercorrendo la discografia e cantando, mentre giocavamo e io seguivo il ritmo, facendo lo stupido e lasciando volare le scarpe che tenevo sempre slacciate o indossate per metà.
Alla sera eravamo cotti, ma ci recammo al locale col sorriso sulle labbra e la pancia vuota, in attesa di ingurgitare tutto ciò che riuscivamo a fare entrare nello stomaco.
Woobin aveva recitato la parte del ragazzo forte per tutto il tempo, ma sapevo che prima o poi avrebbe dato di matto e sarebbe scoppiato per lo stress.
Si sedette per primo a capotavola, tuffandosi sul menù e nascondendo la faccia dietro la carta. Venne seguito da me e JD, mentre anche gli altri prendevano posto.
Ordinammo un putiferio di roba e trangugiammo tutto con avidità, tutti meno Woobin che pizzicava il riso con le bacchette.
- Binie.. - Rin richiamò la sua attenzione. - Se continui così, mi farai sentire solo.
- Non volevo, mi dispiace, hyung. - Si scusò sinceramente, mentre prendeva il bicchiere per bere del soju.
- Woobin, devi essere felice di servire la patria, e soprattutto... - Jiyoo fece una pausa d'effetto, poi continuò. - Devi essere grato di non dover andare da solo, ma di avere Harin a spalleggiarti in questa avventura.
Aveva ragione, doveva affrontare una nuova sfida, ma era in compagnia del più grande del gruppo che si sarebbe preso cura di lui; in cuor mio, però, ero certo che, semplicemente, non volesse lasciarci indietro, avrebbe voluto che nessuno di noi si separasse, nonostante tutti sapessimo che sarebbe stato impossibile.
- Adesso basta! - Doyoon alzò il calice, aspettando che lo seguissimo. - Brindiamo ai Be7, a quello che eravamo e a ciò che siamo diventati. Anche dovendo attraversare mille tempeste, noi resisteremo, terremo l'umore alle stelle e non ci abbatteremo mai, perché noi siamo noi siamo...
E tutti in coro alzammo i bicchieri e gridammo - a prova di proiettile!

Il ristorante avrebbe chiuso a breve e noi eravamo ancora dentro, mezzi brilli e rilassati. Woobin si era finalmente tranquillizzato e adesso stava cantando animatamente con Rin e Jiyoo, anche lui ormai andato.
Alcuni di noi avevano il cellulare impostato sulla modalità silenziosa per evitare che ci disturbassero, perciò non avevo notato le tante chiamate perse, tutte ricevute dalla stessa persona.
Improvvisamente JD sbarrò gli occhi, che andavano dallo schermo del suo telefono a me e viceversa, e Joon, che si era accorto dello stato d'animo del maknae, tentò invano di captarne il motivo finché anche lui estrasse il suo cellulare dalla tasca della felpa e lesse una mail che aveva ricevuto.

- Korain! - Tuonò subito dopo con sguardo serio. - Che significa tutto questo?

I ragazzi si fermarono di botto e, poco per volta, controllarono le loro notifiche, mentre anche io davo un'occhiata alle mail per capire di cosa parlava il leader.
Trovai le mille chiamate di Clarisse e poi esaminai gli altri avvisi, finché non lo trovai, il messaggio contenente un link con un articolo inedito.
- Ero sicuro che fosse così. - Sputò velenosamente Harin. - Mi ero detto che forse mi sbagliavo, che eravamo amici e non mi avresti mai fatto un torto simile, ma...

Sentii il panico impossessarsi del mio corpo, non riuscivo a dire niente, mentre Doyoon, Jiyoo e JD non sapevano cosa fare e dove guardare. Woobin strabuzzò gli occhi e mi fissò mordendosi il labbro, anche lui allarmato.

Rin si alzò di botto, scostando la sedia con violenza, raccolse il cappotto e si scusò con i compagni. - Mi dispiace ragazzi, ma non vedo come la situazione si possa risolvere.
Finalmente io mi ripresi dallo shock iniziale e lo richiamai per fermarlo, malgrado non avessi scuse.
Gli avevo rubato la ragazza e avevo anche mentito, attendendo troppo per confessargli ogni cosa e, adesso, quelle bugie mi si stavano ritorcendo contro e la mia storia era diventata di dominio pubblico.

Zero o'clock •{Kim Taehyung}•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora