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Incontrare Korain era stato destabilizzante, sentirgli dire quelle parole mi aveva colpita in pieno petto frantumando il mio povero cuore. Eppure dovevo farmene una ragione, ero solo io a provare quelle emozioni in sua presenza, mentre lui tentava semplicemente di salvaguardare il suo rapporto con Rin definendo la sua posizione. Era chiaro come il sole e me lo aveva sbattuto in faccia più volte, ero io adesso a dover smettere di pensare a lui. Riuscirci non era neanche semplice, stando con Rin avrei avuto sempre qualche contatto con Korain, come quel pomeriggio. Ero stata invitata alle loro prove di ballo e, ovviamente, lo avrei visto.

Sarei mai riuscita ad abituarmi?

Le emozioni che provavo ogni volta mi dicevano di no, ma la parte razionale di me mi suggeriva il contrario; pensavo che Harin fosse quello giusto, ci credevo, volevo andare avanti e conoscerlo più a fondo.

Mi recai alla Music Life armata di pazienza e, travestita da ballerina con la speranza che nessuno mi notasse, entrai grazie al pass che il ragazzo mi aveva mandato direttamente a casa. Mi aveva dato istruzioni precise, così raggiunsi subito la sala dove stavano già danzando.
Tentai di entrare di soppiatto, ma si girarono tutti verso di me, compreso Korain e io non potei fare a meno di ricambiare il suo sguardo.

Mi stava sorridendo e sembrava felice di vedermi, così ricambiai alzando gli angoli della bocca creando una mezza luna, anche se sapevo che non poteva vedermi sorridere.

Salutai tutti gli altri chinando il capo e andai a posizionarmi in un angolo come mi aveva detto di fare Rin.
Erano tutti bravissimi e super coordinati e sembrava volassero, mentre ballavano perfettamente sulle note di una canzone dallo stile hip hop. E io, che avevo una memoria fotografica e mi muovevo piuttosto bene, cominciai a seguire i passi di nascosto, godendomi le loro prove in tutti i sensi.

Quando finirono, Rin mi venne subito incontro e mi disse che per la cena aveva prenotato in un ottimo ristorante, dovevo solo attenderlo nel parcheggio, dove mi avrebbe raggiunta una volta lavato e vestito.
Salutai i ragazzi e per ultimo guardai Korain, seduto sul pavimento, che discuteva con Doyoon di alcuni passi. Avrei voluto ricevere un altro suo sorriso, caloroso e puro, ma non girò mai lo sguardo verso di me.

Arrivai nel grande garage pieno di van neri e per un momento immaginai di aver sentito Korain chiamarmi, ma non mi voltai, sapevo che era impossibile e che lui stava cercando di mantenere un certo comportamento nei miei riguardi. Ma quando girai lo sguardo convinta di avere dietro Harin, lo vidi... Rain aveva l'affanno, come se mi avesse inseguita correndo, e mi osservava ispirando profondamente per poi buttare fuori l'aria con violenza.

Immobili, ci fissavamo senza fiatare, finché lui non spezzò il silenzio. - Te ne vai? - Eravamo occhi negli occhi e io mi sentivo esattamente come quella sera al ristorante, ma più di tutto, ero tornata indietro di anni e anni, in una spiaggia sull'isola di Jeju con un bambino che non avevo mai dimenticato.

Non dissi nulla, continuai a immergermi in quelle iridi, perché le sensazioni che sentivo mi facevano sentire viva per la prima volta dopo molto tempo e non volevo distogliere lo sguardo per perderle nuovamente.
Lui, poco per volta, fece qualche passo nella mia direzione, mentre io sentivo l'adrenalina salire alle stelle a ogni centimetro in meno di distanza.

Poi parlò di nuovo. - Clarisse, devo dirti una cosa...
Eravamo lontani poco meno di un metro, ma il suo hyung arrivò, interrompendo la conversazione. - Che ci fai qui? - Domandò rivolto al suo compagno, che però rispose mentendo spudoratamente. Gli disse che avevo dimenticato il cellulare in sala e io non riuscii a smentire, perché mi guardò pregandomi in silenzio di mantenere il segreto, e così feci.
Non sapevo cosa volesse confessarmi, ma ciò che capì in quel momento fu che non avrei mai potuto provare quelle emozioni con Rin, che non avrei potuto mettere da parte Korain perché riusciva a farmi dimenticare il resto. Quando lui si trovava nello stesso posto in cui ero io, il mondo spariva totalmente, lui era l'acqua che lavava via tutto e tutti.
Cosa avrei dovuto fare? Ero confusa e amareggiata, ma ormai dovevo andare a cena e dovevo svegliarmi e parlare con Rin. Ma cosa dovevo dirgli? In fin dei conti non c'era nulla tra me e Korain.

Rin mi portò in un luogo del tutto inaspettato, dove nessuno avrebbe mai immaginato di incontrarlo. Era uno di quei posti a basso costo, dove mangiavi sotto un tendone e il massimo che avevano da bere era shoju, ma lui mi assicurò che la nonnina dietro il bancone cucinava benissimo.
Sapevo che gli piaceva mangiare, così mi fidai ciecamente e passammo una serata senza troppe pretese.
- È bello qui... - Dissi riempiendo il suo bicchiere e il silenzio che aleggiava.
- Sono felice che ti piaccia, non volevo strafare e ho pensato a questo posto. - Mi sorrise portando il bicchiere alla bocca per prendere un sorso di quell'alcol da due soldi, buono quanto basta per accompagnare la cena. - Vengo qui quando voglio rilassarmi un po'... Non ho mai avuto problemi e la vecchietta è simpaticissima!
Gli sorrisi poggiando il mento sul palmo della mano, senza aggiungere altro; era così bello in quel momento che volevo solo osservarlo e studiare tutti i dettagli del suo volto.
Non riuscii a parlargli di Rain e lui non mi chiese nulla.
- Ti ho vista ballare, sai? - Interruppe il mio flusso di pensieri sorprendendomi. - Con quelle poche mosse mi hai fatto sentire malissimo, balli meglio di me. - Rise di gusto e io mi vergognai tantissimo, ero certa che fossero troppo concentrati sulla coreografia per accorgersi di me, invece lui mi aveva beccata. - Sai che cercano ballerini nella mia agenzia? A breve inizieranno le selezioni, la paga è ottima, perché non fai un tentativo?

Ero scioccata. Mi stava davvero proponendo di accedere ai casting e provare? E con quale canzone avrei mai potuto esibirmi?

Glielo dissi chiaramente, non ero portata per quelle cose e non avrei mai potuto danzare davanti a un pubblico, il mio era solo un piccolo hobby. Ma Rin sapeva essere molto convincente, mi disse che passata la prima selezione avrei avuto accesso alle varie sale per le prove e avrei anche potuto incontrarlo più spesso.
Era un'occasione più unica che rara e mi spaventava un po', ma era pur vero che ero approdata a Seoul per cercare la mia strada e, soprattutto, qualcosa di meglio che fare la cameriera o la commessa in un supermercato.
Forse era giunto il mio momento!
Avevo un mese di tempo per preparare tutto e sentivo che avrei potuto farcela, bastava che mi allenassi nel tempo libero e il gioco era fatto, adesso che avevo preso la mia decisione dovevo solo scegliere musica e creare una coreografia.

Arrivata a casa mi buttai sul letto e cominciai a cercare qualche titolo su Internet, ma come al solito mi imbattei nei video dei Be7 che l'applicazione stessa mi suggeriva e, poi, la vidi... la notifica della live sul loro canale.
Aprii senza pensarci e incappai in un Korain sorridente che parlava ai fan di tutto il mondo.
Restai a fissare lo schermo con un'espressione da ebete e ritornai con la mente al momento in cui mi disse che doveva dirmi qualcosa, ma cosa?

Prima ancora che potessi rendermi conto della stupidaggine che stavo facendo, gli mandai un sms.

*****

Perché il tuo piccolo sorriso è addolorato?

Come posso avvicinarmi?

Non riesco a trovare la risposta a questi sentimenti.

[Crystal Snow, BTS]

Zero o'clock •{Kim Taehyung}•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora