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"Quando tutto è cambiato tra noi,

Ho urlato da solo, blu.

Per te i miei occhi si

riempiono di lacrime blu, blu.

Primavera, estate,

autunno e inverno

Sempre con le stesse emozioni."

[Blue side, JHope, BTS]

*****

Quando le porte dell'ascensore si spalancarono uscii di corsa per cercare l'auto in cui era salito Korain, ma dopo aver girovagato nell'immenso parcheggio, io e Harin ci arrendemmo all'evidenza: ero arrivata tardi e lui non c'era più.

Rin si scusò per aver dimenticato il cellulare ai piani superiori e io, nonostante avessi cercato di contattare quello stupido svariate volte, non ricevetti alcuna risposta dandomi per vinta.
Il suo amico però non voleva demordere. - Clarisse, saliamo su e scrivi ciò che vuoi dirgli, quando lo vedrò gli consegnerò personalmente il biglietto. - Lo guardai con titubanza, infine acconsentii e insieme tornammo su.

Mi sentivo una pezza e avrei voluto continuare a piangere in eterno, ma a lavoro dovevo mantenere un certo contegno, perciò feci qualche respiro profondo e tornai a essere quella di sempre, seria, inespressiva, apatica e silente.

Quella fu l'ultima volta che vidi Harin, dopo avergli consegnato la lettera e avergli augurato buona fortuna non ebbi più modo di parlare con lui e lo stesso valeva per Rain. Lo avevo chiamato e richiamato insistentemente al cellulare, ma non riuscii mai a parlare con lui e una mattina, d'improvviso, sentii all'altro capo del telefono la voce meccanica che mi segnalava un errore, come se il suo numero non esistesse.

Era chiaro che mi aveva bloccata e che non voleva più avere nulla a che fare con me e la cosa mi fece soffrire tantissimo.
Era vero che la nostra relazione aveva avuto molti momenti di incomprensione, ma tutte le volte che ne avevamo discusso avevamo risolto le questioni, segno che il dialogo per noi era la chiave per stare insieme. Adesso, invece, lui che era stato il primo a venirmi a cercare, mi negava anche quella chance.

Mi aveva tolto tutto: la serenità, la felicità, persino l'indipendenza, e ora mi stava portando via la possibilità di comunicare con lui senza che riuscissi a capirne il motivo.

I mesi lentamente trascorsero, mentre io non riuscivo a stare al passo, soffrendo in solitudine; tutti i giorni mi costringevo a indossare una maschera per proteggere me stessa da un'ulteriore delusione.
Tentai di tenere alla larga da me tutti quanti, permisi solo a qualcuno di avvicinarsi e una di quelle persone fu Minjun. Lo trovavo divertente e sapeva come tirarmi su di morale. Nel tempo passato insieme, e malgrado i miei repentini sbalzi d'umore, era riuscito a rimanermi a fianco senza stancarsi delle mie lacrime improvvise o dei miei silenzi tombali che potevano durare giorni. Semplicemente lui aveva compreso che in quei momenti avevo solo bisogno dei miei spazi, a differenza di Chung Hee che mi stressava per sapere quale fosse la causa dei miei tormenti, come se non fosse ovvio.
Persino i muri avevano intuito la ragione della mia tristezza e Ha Neul, con cui inizialmente non andavo d'accordo e che sostanzialmente era la colpevole della lontananza tra me e Korain, si era rivelata una ragazza dalle mille sorprese, perché più volte mi aveva distratta portandomi fuori a cena o al karaoke e ormai potevo considerarla quasi un'amica.

Infine, ultimo ma non ultimo, c'era Woobin.

Lui era l'unico del gruppo con cui ero rimasta in contatto e con cui mi capitava di scambiare quattro parole, il solo membro dei Be7 con cui avevo mantenuto un legame. Quel ragazzo mi piaceva, era gentile ed educato e dovevo ammettere che parlare con lui mi faceva sentire ancora vicina a Korain; era il suo migliore amico e, per qualche ragione a me sconosciuta, avevo come l'impressione che quando mi chiedesse come andava la mia vita, fosse Rain stesso a interessarsene.

Zero o'clock •{Kim Taehyung}•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora