"Se mi fermassi a questo punto,
Se solo lo spegnessi,
tutto sarebbe più facile?"
[Jamais vu, BTS]
*****
La serata si svolse nella normalità, l'aria di imbarazzo che aleggiava all'inizio era svanita col passare del tempo e delle varie portate e io, con Rin accanto, avevo ritrovato il mio equilibrio.
Proprio come avevo pensato di fare, stavo ignorando totalmente le sensazioni legate a Korain e mi stavo dedicando a conoscere una parte importante della vita di Rin.
I ragazzi erano tutti simpaticissimi ed estremamente educati, persino Woobin che all'inizio mi era sembrato distaccato, adesso si era sciolto e sorrideva tantissimo.
Stando in loro compagnia scoprii uno dei tanti lati di Rin che non conoscevo: era attentissimo ai suoi compagni, quasi come una mamma non si lasciava sfuggire nulla e tentava di farli divertire con battute che la maggior parte delle volte capiva solo lui.
Con me, invece, aveva dei modi di fare leggermente diversi. Quando mi dedicava determinate attenzioni si poteva benissimo pensare che si comportasse come un fratello maggiore, ma in realtà ai miei occhi risultava sexy quando voleva farmi assaggiare una specifica combinazione di cibi o quando mi versava l'acqua nel bicchiere ormai vuoto. In quei gesti percepivo tutta la sua maturità e la voglia di starmi accanto, cosa che mi spingeva ancora di più verso di lui e mi allontanava invece da un Korain disinteressato e apatico che non mi rivolgeva quasi parola e che pensava solo a mangiare.
Non riuscivo a comprendere il motivo del suo comportamento nei miei confronti, non capivo perché c'era stato in lui quel cambio repentino di personalità. In un primo momento ipotizzai seriamente di stargli antipatica e che il sorriso cordiale che mi aveva rivolto la prima volta che ci eravamo incontrati fosse stato solo una mera cortesia nei confronti del suo amico. Poi, però, pensai a tutti i video che avevo guardato su internet in quei giorni, mentre cercavo sfaccettature del carattere di Rin e puntualmente finivo a guardare quelli di Korain, perché mi sentivo attratta da tutto ciò che lo riguardava e perché vedevo in lui e nel suo carattere lati che mi piacevano. E più guardavo e più lui mi sembrava gentile e caloroso, affettuoso con tutti, perciò supposi che ci doveva essere una motivazione dietro la sua diffidenza.
Ma quale?
Promisi a me stessa che avrei indagato e, se fosse stato necessario, avrei chiesto al diretto interessato. Avevo salvato il numero quando il suo manager mi aveva restituito il cellulare, ma non credevo che lo avrei mai utilizzato, però se la situazione sarebbe andata avanti in quel modo, dovevo tentare di capirci qualcosa in qualsiasi maniera.
D'un tratto sentii qualcuno bussare alla mia spalla. - Clarisse, tutto ok? - Era Rin che tentava di riportarmi alla realtà.
Annuii con la testa e gli sorrisi, non si meritava quella disattenzione da parte mia. - Se ti annoi o vuoi andare via, basta dirlo.
- No! - Esclamai. - Va tutto bene, devo solo andare in bagno, torno tra un momento. - Mi alzai dal tavolo e gli strinsi una spalla con la mano per fargli capire che era davvero tutto sotto controllo e che non doveva temere nulla.
Uscii dalla sala e mi chiusi la porta alle spalle, presi una grande boccata d'aria e buttai i cattivi pensieri fuori dal mio corpo, infilai le scarpe e mi diressi verso la toilette.
Ero talmente distratta dai miei film mentali su Korain da non accorgermi che era assente dalla stanza e che prima di uscire aveva annunciato che andava a lavarsi le mani, perché unte d'olio.
Lo incrociai nel corridoio che portava al bagno e, di nuovo, i nostri occhi si incatenarono facendomi sentire un vuoto nel petto, come se il cuore non avesse un posto suo e sprofondasse in un abisso. Le gambe avevano smesso di andare avanti e mi ci volle un momento per riprendermi. Lui sembrò sorpreso di vedermi e si fermò davanti a me, osservandomi senza far trapelare alcuna emozione. - Ti serve qualcosa? - Chiese infine per sbloccare la situazione.
- Come, scusa? - Non riuscivo a spiegarmi perché pensasse che avevo bisogno di qualcosa da lui.
- Ho chiesto se...
Bloccai la sua ennesima domanda sul nascere. - No, ho compreso perfettamente cosa mi hai chiesto, non sono stupida. - Incrociai le braccia al petto. - Solo, non capisco perché mi chiedi questo! Cosa ti fa pensare che mi serva qualcosa? Stavo solo andando in bagno. - Ed eccola, tutta la mia frustrazione uscire fuori e buttarla addosso all'unica persona che mi faceva sentire tanto arrabbiata.
- Ecco, io... - Cominciò a parlare e per un momento riuscii a scorgere la fragilità che caratterizzava Korain, ma durò davvero poco. Mi guardò aggrottando la fronte, sbuffò e fece per andare via, passandomi accanto e sbattendo la sua spalla alla mia per farsi spazio nell'angusto corridoio.
- Sai che c'è?! - Dissi prima di vederlo svoltare l'angolo. Lui si fermò e si voltò verso di me in attesa. - Non capisco cosa ti ho fatto. Perché sei così cattivo con me? Sei totalmente diverso da come ti mostri in video. Credo che tu sia un bravissimo attore, complimenti! - La mia furia non aveva eguali e mi aspettavo una risposta degna di nota che mi facesse arrabbiare ancora di più o che chiarisse tutti i miei dubbi e mi facesse calmare, ma mentre Korain apriva bocca per rispondere, una risata risuonò in lontananza. Rin stava venendo da quella parte e ci avrebbe trovati faccia a faccia a battibeccare senza una valida motivazione, ma prima ancora che ciò accadesse Korain girò sui tacchi e andò via, lasciandomi con un quesito irrisolto e una rabbia mai provata prima.
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Zero o'clock •{Kim Taehyung}•
Fanfiction•{COMPLETA}• Clarisse Moreau ha soltanto dieci anni quando perde entrambi i genitori in un incidente e va a vivere a casa di uno zio con il quale non condivide nulla a parte il cognome. Deve aspettare quattordici anni prima di riuscire a scappare i...