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Avevo passato dieci giorni d'inferno, mentre decidevo come comportarmi con Clarisse. Sapevo perfettamente che dovevo smettere anche solo di pensare a lei, ma quando Rin aveva annunciato di volerla presentare a tutto il gruppo, il mio cervello era andato in tilt.
Nonostante io l'avessi già incontrata, avevo il cuore in tumulto, speravo con tutto me stesso che le mie emozioni non trapelassero, che riuscissi a nascondere il mio interesse nei suoi confronti, così da non ferire il mio amico. Dovevo sfoderare le mie doti da attore e tutto sarebbe andato per il meglio.
- Pensi davvero di riuscire a non farti beccare? - Eravamo a casa e Woobin era seduto sul divano con una gamba che penzolava dal bracciolo e le mani dietro la testa, mentre si preoccupava per me. - Insomma, per come mi hai descritto questa ragazza, sembra che tu ci tenga molto, penso che che se parlassi con Rin...
Non gli diedi il tempo di finire la frase che subito lo ammonii. - Non sai di cosa parli, non hai visto il suo sguardo mentre mi raccontava di aver finalmente capito cosa fosse un colpo di fulmine. - Mi morsi il labbro inferiore per la frustrazione. - Dal momento in cui lei gli ha versato il caffè addosso ha sperato di rincontrarla e lo capisco perfettamente, perché anche io ho provato la stessa voglia incondizionata di rivederla.
Woobin comprendeva il mio punto di vista, ma non si dava per vinto continuando a insistere. - Beh, se parlassimo di precedenza credo che l'abbia tu, la conosci dall'infanzia, l'hai vista per primo e l'hai persino baciata! Se lo dicessi a...
Ancora una volta lo interruppi. - Basta Woobin, non ha importanza, loro non sanno che il ragazzo nel vicolo buio ero io, Clarisse non sa di avermi baciato e sono sicurissimo che non mi abbia riconosciuto, altrimenti... - Sospirai, alzando gli occhi al cielo. - Ormai è andata così e non posso farci nulla. - Guardai l'ora sul display del cellulare. - È tardi - dissi. - Le prove inizieranno a breve, dobbiamo avviarci.

Finimmo di allenarci in perfetto orario e andammo a lavarci stremati, ma almeno io ero riuscito a sfogarmi e a buttare via un po' della tensione che da giorni mi tediava.
Mentre ci vestivamo per la cena, i ragazzi erano euforici per l'incontro imminente, tutti eccetto me, ma per fortuna nessuno aveva fatto domande e potevo supporre che non avessero notato il mio atteggiamento negativo.
Giunti al ristorante aspettammo Clarisse che arrivò non appena Rin decise di andare in bagno.
I miei compagni mostrarono subito quanto fossero entusiasti di conoscerla, mentre io ero rimasto a osservarla di sottecchi, ammirando la sua immensa bellezza. Aveva i capelli che le cadevano morbidi sulle spalle e in viso era rossa di vergogna, mentre con gli occhi cercava sicuramente il mio hyung, nonché suo ragazzo.
Stava per girarsi nella mia direzione, così decisi di abbassare lo sguardo sul piatto vuoto, salutandola svogliatamente.
Di certo non era il modo giusto per nascondere il mio stato d'animo, ma in quel momento non mi era venuto nient'altro in mente, avrei solo voluto andare via e scappare da quella situazione.

Harin tornò dalla toilette e la serata continuò tra le chiacchiere, il cibo e gli apprezzamenti dedicati alla nuova coppia, invece io continuavo a recitare la parte dell'idol stanco che voleva solo andare a dormire. Non riuscivo a guardare nella loro direzione perché vederli insieme mi procurava un dolore al petto insopportabile, nonostante fossi contento per il mio amico.
Quando non riuscii più a sostenere la facciata disinteressata, mi alzai e andai in bagno con una scusa per riprendere fiato e quando tornai indietro la incontrai nel corridoio. Ci ritrovammo faccia a faccia e io avevo il cuore a mille, temevo che potesse ricordare e che questo avrebbe potuto, in qualche modo, rovinare la serata a tutti.
Osservandola e ascoltando le sue parole mi sembrò di notare frustrazione, anche se non ne ero tanto sicuro e per un istante vacillai lasciando trapelare la mia preoccupazione. Volevo scusarmi per come la stavo trattando, avrei voluto dirle che mi piaceva, che non facevo altro che immaginarci mano nella mano mentre ci baciavamo dolcemente, volevo confessarle che il ragazzo nel vicolo ero io e che il nostro incontro era sicuramente dettato dal destino. Ma le parole si bloccarono in gola, dovevo assolutamente tornare sui miei passi e fare lo stronzo, così da allontanarla il più possibile. Sbuffai e la superai, sbattendo di proposito la mia spalla alla sua, come a dirgli di togliersi dai piedi, malgrado anche quel piccolo contatto per me significava tutt'altro. Mi faceva davvero male vederla infuriata e, più di tutto, mi dispiaceva comportarmi come un idiota, quando lei invece aveva capito tutto perfettamente.
Fu la risata di Harin che risuonò alle mie spalle a salvarmi da me stesso.

Quando finalmente la serata si concluse accompagnammo Clarisse a casa e ci dirigemmo al dormitorio per riposarci, ma nonostante continuassi a girarmi e rigirarmi nel letto, non riuscivo a trovare pace. Mi sentivo uno schifo per come avevo agito, anche se era stato fatto per il bene di Rin. Non riuscivo a non rimuginarci sopra, perciò andai a cercare consiglio dal mio migliore amico, l'unico che conosceva l'intera vicenda, nella speranza che non dormisse e che avesse delle parole di conforto. - Ehi, Woobin... - Lo chiamai sotto voce, poggiandomi sul suo letto. - Woobinie! - Finalmente rispose con un mugolio. - Sento il bisogno di scusarmi. - Non dovevo dire altro, lui mi aveva capito al volo e si mise subito in piedi.
- Ti ho detto come la penso al riguardo. - Sussurrò, con la bocca impastata di sonno - Ho visto come ti sei trattenuto stasera e non voglio neanche immaginare cosa hai provato tentando di ignorarla, quindi fa' quello che devi.
Mi morsi il labbro e mi alzai nella completa oscurità raggiungendo il mio posto, mentre Woobin tornava tra le braccia di Morfeo.
Non lo avrei mai ammesso, ma era ciò che volevo sentirmi dire, avevo solo bisogno di una spinta, giusto un po' di coraggio per fare la stupidaggine del secolo.
Afferrai il cellulare con le mani tremolanti e inviai un messaggio a Clarisse, pentendomene all'istante.

*****

"Intrappolato in un labirinto

di scelte,

Consumato dalla confusione

che porta solo a vicoli ciechi,

Sebbene abbiamo vagato in

cerca di risposte,

Siamo smarriti nel labirinto,

nell'oscurità."

[Love Maze, BTS]

Zero o'clock •{Kim Taehyung}•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora