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La chiacchierata della sera con Woobin aveva dato i suoi frutti e anche se non era del tutto felice del consiglio che mi aveva dato, concordava con me sul fatto che Rin non meritasse nulla di brutto, soprattutto che mi mettessi in mezzo alla sua nuova relazione, nonostante quest'ultima fosse con l'unica ragazza che aveva fatto breccia nel mio cuore.
Così decisi che lo scambio dei telefoni sarebbe avvenuto tramite un manager, malgrado la voglia di rivederla fosse costante e fastidiosa come un martello che, imperterrito, picchiava su un chiodo.
Ero diviso a metà tra ciò che volevo e ciò che era giusto fare, anche se la risposta era davanti a me pronta per essere volta. Il problema era che io non volevo rinunciare a lei e riuscivo a vedere chiaramente le due parti di me che litigavano come gatti a colpi di graffi e miagolate violente.
Tirai un lungo sospiro per tentare di placare l'ansia che mi attanagliava da quando l'avevo rivista e mi trascinai in bagno per lavarmi e vestirmi. Anche se avevo intenzione di fare consegnare il cellulare da Sejin, volevo comunque essere presente e guardare Clarisse da lontano.
Questo potevo farlo, no?
Scrollai le spalle davanti allo specchio, mentre finivo di spazzolare i denti e mi precipitai giù, dove avevo appuntamento con il manager che mi avrebbe portato da lei.
Tentai di fare più in fretta che potevo perché avevo il terrore che Rin andasse a trovarla e mi beccasse lì, nell'unico posto dove volevo essere, ma anche il solo che dovevo evitare come la peste. Così, scesi in garage e, saliti in auto, ci incamminano verso il mini market dove lavorava.

Il tragitto sembrò infinitamente lungo, mentre cercavo di decidere se scendere dalla macchina o meno, ma quando arrivammo a destinazione la scelta fu del tutto ovvia: stavo già facendo un grande, grandissimo sforzo per lasciare perdere Clarisse, credevo fermamente che fosse lecito guardarla attraverso una vetrina, che cosa poteva mai andare storto?!
Indossai un cappello e la mascherina per coprire il viso e insieme a Sejin camminammo verso il negozio.
Lui sapeva già cosa fare, gli avevo spiegato tutto in macchina, omettendo chiaramente che la ragazza a cui avrebbe consegnato il telefono mi piaceva, ma era legata a Rin. Sapeva solo che c'era stato questo mio piccolo incidente di percorso e che doveva rimediare lui per me.
La cosa che, però, non riusciva a capire era il fatto che stessi scendendo dall'auto insieme a lui, così inventai che volevo prendere una boccata d'aria.
Mi guardò per un momento con la fronte corrucciata, ma poi decise di credermi ed entrò, andando incontro a Clarisse.
Io mi trovavo all'angolo dell'ultima vetrina e mi sentii a disagio, perché la stavo spiando come un maniaco, ma era l'unico modo che avevo per vederla e non volevo rinunciarvi.
Quando lei lo vide arrivare, aveva uno sguardo confuso, e persino quando lui cominciò a parlarle sembrò non capire, ma poi Sejin tirò fuori il cellulare e lei riuscì a comprendere la situazione.

Era bella come sempre e feci una fatica immane per non entrare lì e presentarmi a lei, dimenticandomi di Harin.
Quando il mio agente uscì dal negozio io ero ancora appiccicato al vetro con gli occhi fissi su quella bellezza rara, trasognante, e per un secondo non mi accorsi che lei mi aveva beccato e, a sua volta, mi stava osservando. Ma quando Sejin richiamò la mia attenzione mi sentii fregato e, ignorandolo, cominciai a scappare verso l'auto posteggiata dietro l'angolo.
La corsa non mi aveva sfiancato, ma prima di salire in macchina tolsi comunque la mascherina per respirare e, sospirando, percepii un sollievo enorme convinto di essermi messo in salvo da quella situazione scomoda.

Purtroppo per me, i guai non erano finiti.

Poco più avanti, un'altro van nero posteggiato, rivelò al suo interno proprio il mio hyung.
Sejin mi raggiunse e senza troppi giri gli dissi di non fare parola con nessuno della commissione svolta per me. E mentre pronunciavo le ultime sillabe, Rin scese dall'auto e mi salutò sorpreso di vedermi in quella zona.
- Oh... Korain! - Esclamò sorridendomi. - Cosa ti porta da queste parti?
Dovevo trovare una scusa alla svelta, ma non riuscii a dire nulla di sensato, risposi a mia volta con una domanda, chiedendogli cosa facesse lui lì, ma quello fu il mio secondo errore, perché Rin fu felicissimo di rispondermi. - Aaah, fratellino, non sai che fortuna averti incontrato qui!
Quasi mi spaventai quando dovetti chiedergli perché fosse proprio una fortuna, nonostante conoscessi già la risposta.

- Sei ancora l'unico che sa della mia ragazza - sussurrò al mio orecchio, per non farsi sentire dal manager che mi aveva accompagnato. - Vieni con me!
Non ebbi il tempo di rifiutare che mi tirò per il polso, lasciando indietro Sejin.

- Che fai?! Non possiamo farci vedere in pubblico così, lo sai! - Tentai in tutti i modi di salvarmi da quella situazione assurda, ma ormai era troppo tardi, sapevo perfettamente quale fosse l'intento di Rin e non potevo fare nulla per svincolarmi.
Disse di avere una mascherina in tasca e con la mano libera la recuperò e la indossò, incitandomi a fare lo stesso, ma se prima Clarisse mi aveva notato, non potevo più coprire il volto con quella o mi avrebbe riconosciuto come il pazzo che la osservava dalla vetrina, così risposi di non averne e che dovevo immediatamente tornare in auto.
Fu solo l'ennesimo tentativo fallito di salvarmi, perché venni totalmente ignorato, così scrollai le spalle e mi avviai verso il mio crudele destino.

Arrivati a destinazione, finalmente Rin mollò la presa sul mio braccio, si voltò e mi chiese di sostenerlo ed essere carino con lei.

Non potei fare altro che buttarmi nell'oblio più oscuro e acconsentire alla richiesta del mio amico, abbandonando in un buco nero ogni desiderio provato nei confronti di Clarisse.
Indossai quello che poteva sembrare un sorriso, o almeno ci provai, e seguii Harin dentro il mini market per andare incontro alla ragazza che aveva conquistato il mio cuore con niente e che, adesso, lo poteva anche frantumare e gettare in un cassonetto, perché da quel momento avrei dovuto coprirmi con una maschera che nascondeva ogni mia vera emozione.

*****
"Dimmi se la mia voce non è reale,

Se non avrei dovuto sacrificarmi.

Dimmi se nemmeno questo dolore è reale,

In quel momento, cosa avrei dovuto fare?"

[Singularity, BTS]

Zero o'clock •{Kim Taehyung}•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora