*56*

141 17 4
                                    

"Un oceano dove ogni luce

è caduta in silenzio,

Ancora una volta tengo le mie

gambe che hanno perso la via.

Non c'è un singolo suono che

io riesca a sentire,

(Tutto ciò) Mi sta uccidendo ora."

[Black Swan, BTS]

*****

Il cuore, che prima aveva aumentato i battiti, adesso palpitava come impazzito, arrivandomi in gola e serrandomi il respiro che aveva iniziato a farsi irregolare. Udire quella parola era comparabile all'aver ricevuto una pugnalata in pieno petto, un pugno nello stomaco, una bastonata fortissima. Mi veniva da vomitare e da piangere, non capivo come fosse possibile che Korain mi proponesse una cosa simile, quando andavamo d'amore e d'accordo e ci capivamo con uno sguardo; non comprendevo come una persona che nei giorni precedenti aveva detto di amarmi, adesso volesse allontanarsi da me all'improvviso.

Trovai il coraggio di chiedere il
motivo che lo aveva spinto a tanto, lo fissai dritto negli occhi, ma lui continuava a girarsi da tutte le parti eccetto che nella mia. - Perché non me lo dici mentre mi guardi? Dimmi che ti sei stancato di me.
Korain finalmente alzò il bicchiere e bevve il liquido trasparente e amaro come se cercasse un po' di audacia, poi mi posò gli occhi lucidi di tristezza addosso, mentre gli angoli della bocca erano rivolti al pavimento. - Io...
- Non riesci a dirlo perché non è così. - Mi mossi repentinamente accorciando le distanze che mi separavano da lui e lo costrinsi a voltarsi di nuovo verso di me, mentre le mie mani afferravano le sue. - Qual è il problema? E non te ne uscire con delle bugie, voglio la verità. - Non era possibile che il suo amore per me fosse finito dall'oggi al domani, pretendevo che fosse sincero.
- Arriveremmo comunque a quella conclusione, perciò è inutile girarci intorno. - Pronunciò quella frase con una serietà che mi spinse ad aggrottare le sopracciglia. Mi sentivo confusa e frustrata e la cosa che più mi deludeva era che fosse proprio lui a farmi sentire così, l'unica persona per cui mi ero concessa di provare quell'affetto profondo.
- Stai palesemente dichiarando che c'è dietro dell'altro, ma non vuoi dirmelo solo perché pensi che arriveremmo in ogni caso alla fine della corsa? - Avevo lasciato le sue mani e adesso le mie penzolavano molli sui fianchi.
- Mh... - Un mugolio, un inutile e secco brontolio fu la sua unica risposta.
- Questa è tutta la fiducia che riponi in me e nel nostro rapporto? Credi che i miei sentimenti siano tanto deboli? O forse lo pensi di me? - Non riuscii più a trattenermi e le lacrime iniziarono a scendere copiose sulle mie guance, il respiro spezzato dai singhiozzi che non ero più riuscita a nascondere.
- Ti prego, non piangere... - Korain sembrò ridestarsi dall'incantesimo che lo aveva reso immobile e impassibile, si alzò e mi abbracciò, facendo aumentare il ritmo del mio pianto e del mio cuore.

Come poteva un solo individuo avere il potere di distruggermi con poche sillabe? Con quel "lasciamoci" aveva disintegrato ogni cellula del mio essere, mi aveva privato dell'aria e mi stava soffocando.
Continuai a gemere, rendendomi conto che la mia indipendenza finiva esattamente dove iniziava il mio amore per quel ragazzo. Mi ero cullata basandomi sulla nostra relazione, avevo riposto tutte le mie certezze in lui e in ciò che riusciva a farmi provare, nel nostro intimo legame, mi aggrappavo a quella sensazione perduta che avevo riscontrato solo stando tra le sue braccia.
E adesso voleva portarmi via ogni cosa.

Mi doveva una spiegazione, almeno quella per farmi andare avanti. - Ti prego... - Dissi flebilmente. - Non lasciarmi. - L'ultimo sussurro intriso di disperazione.
Korain si scostò quanto bastava per guardarmi negli occhi, le mani poggiate sulle mie guance. Coi pollici asciugò le lacrime che non accennavano a fermarsi, infine posò un bacio delicato sulle mie labbra, permettendomi finalmente di prendere aria. - Non ti priverò della tua libertà.
- Co-come? - La mia mente si svuotò completamente, battei le palpebre più volte senza comprendere cosa intendesse. - Che vuoi dire?
Rain stava girando intorno all'argomento, non voleva rivelare nulla, ma sapeva perfettamente che avrebbe dovuto farlo e doveva sbrigarsi perché stavo perdendo la pazienza.

Accostò la sua fronte alla mia e chiuse gli occhi, sospirando pesantemente sulle mie labbra. - Ti ho nascosto una cosa, Clara. - Lo abbracciai e gli risposi che quello era il momento buono per confessare, non potevo attendere oltre, l'ansia mi stava divorando dall'interno. Mi spiegò per filo e per segno ciò che Il CEO gli aveva detto, ciò che aveva fatto quest'ultimo per noi e, infine, accennò a una "clausola", se così poteva definirsi, che non era stata rispettata.
Non ero stupida, avevo capito perfettamente che l'amministratore della casa discografica aveva dato carta bianca ai membri dei Be7, con la sola condizione che non si facessero beccare dai giornalisti.
Feci due più due e mi allontanai impercettibilmente dal ragazzo che avevo di fronte. - Qual è la punizione, Korain? Cosa mi hai nascosto?

La stanza si trasformò improvvisamente in un buco stretto e buio e io ero bloccata lì, assalita in pieno dalla claustrofobia.
- La leva. - Lo vidi mordersi il labbro inferiore e inspirare come se anche a lui mancasse l'ossigeno nei polmoni.
Cercai di essere forte per entrambi. - La possiamo gestire, ci organizzeremo prima che tu vada via, io resterò qui ad aspettarti, non vado da nessuna parte. E poi non è più come ai tempi dei nostri nonni, ci sono i cellulari e... - Ero nervosa e stavo straparlando.

Da quando avevo perso i miei genitori avevo vissuto la mia intera vita da sola e non ero pronta a lasciarlo andare, dovevo semplicemente somatizzare la notizia, abituarmi alla sua assenza, con un po' di preparazione psicologica ce la potevo fare. Ma Korain scuoteva la testa come se vedesse un futuro senza di me.

- Abbiamo ancora un po' di tempo, giusto? Quando andrai? - Chiesi incerta, scoraggiata dalla sua reazione.
Mi guardò, poi vidi le sue lacrime scendere giù, mentre sussurrava - domani...

Mi cadde il mondo addosso.

- Da quanto lo sai?
- Da un po'...
Mi sembrava di rivivere un déjà-vu.
Mi aveva già mentito in precedenza nascondendomi la sua identità e il fatto che ci eravamo già incontrati, e io lo avevo perdonato, ma questo? Questo le superava tutte, era una cosa che non gli potevo concedere.
- Perché hai aspettato tanto per dirmelo? Perché ti comporti così? Pensavo avessi capito che il dialogo è importante, se solo me lo avessi confessato prima, io...
Le parole mi morirono in gola e spalancai gli occhi quando Korain mi fermò dal continuare e iniziò a strepitare. - COSA PENSI SAREBBE CAMBIATO SE TI AVESSI MESSA AL CORRENTE DELLA SITUAZIONE, EH? DIMMELO!!
- Non urlare. - Mormorai, mentre un rumore di vetri rotti mi occupava le orecchie. Si trattava del mio cuore, esploso per il forte dolore che le sue grida mi avevano provocato.

Inghiottii il groppone, mi morsi il labbro guardandolo dritto negli occhi, infine presi un respiro profondo. - Sai, avevi ragione, quella è l'unica conclusione a cui saremmo arrivati.

Zero o'clock •{Kim Taehyung}•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora