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"Qui, ora,

In questo giorno d'inverno

Quando chiudo gli occhi,

La primavera sembra così lontana.

Ci sono solo respiri freddi qui."

[Winter Flower, YOUNHA ft RM]

*****

Joonwoo si alzò fulminandomi con lo sguardo e seguì Rin fuori dalla stanza del ristorante.

Io ero pietrificato.

Non sapevo che dire ai miei compagni, che mi guardavano senza parlare con delle facce colme di sorpresa; persino Woobin non aveva aperto bocca, troppo sconvolto dalla situazione.
Respirai a fondo in cerca della forza per spiegare tutto, ma JD mi precedette. - Hyung, davvero stai con lei? - Domandò con tono allibito.
Alzai gli occhi su di lui e annuii. - Ma dovete capire una cosa.
- Davvero pensi ci sia qualcosa che non ci è chiara? - Chiese Jiyoo con superbia, come se lui conoscesse ogni dettaglio.
- Lascialo parlare. - Intervenne finalmente Woobin. Gliene fui grato e quel gesto mi permise di prendere aria per un attimo.
Doyoon era rimasto a bocca aperta e continuava a non fiatare, mentre attendeva insieme a JD che continuassi il mio discorso; solo Jiyoo sembrava arrabbiato, ma non importava, dovevo condividere con loro la mia storia, così iniziai dal principio, come avevo fatto col mio migliore amico.
Raccontai del primo incontro in spiaggia, quando eravamo bambini, e di come io e Clarisse avessimo passato molto tempo a giocare nella fattoria, nonostante dovessero già immaginarlo, visto che l'avevano trovata a casa dei miei nonni qualche settimana prima. Parlai loro della prima sera che la incontrai a Seoul dopo anni, del primo bacio nel vicolo, della mia ricerca fatta con Seo Joon e del momento in cui avevo realizzato che era troppo tardi perché lei aveva passato la serata con Harin.
Spiegai esplicitamente che da quel momento avevo deciso di farmi da parte, perché per me il gruppo veniva prima di ogni cosa, loro erano i miei fratelli e non potevo permettermi di farli soffrire, ma il destino alla fine mi aveva spinto fra le sue braccia più e più volte, finché non avevo ceduto ai sentimenti che nutrivo ormai per lei.
Durante il racconto Woobin si era seduto accanto a me e, quando misi a nudo il mio animo rivelando di amarla e di essere pienamente ricambiato, lui mi strinse una mano sulla spalla, mi supportò davanti a loro, che ascoltavano in silenzio e con interesse.

Forse avevo fatto centro, perché Dodo si portò una mano sul petto, come a tenere stretto il suo cuoricino, mentre JD incrociò le braccia annuendo col capo. Solo Jiyoo era titubante, non poteva credere che avessi scelto una ragazza e non il nostro hyung. - Sapevi che anche lui era preso da lei, gli hai nascosto tutto e sei stato egoista, potevi evitarlo.
- Tu non sai di cosa parli! - Ringhiò Woobin al più grande. - Cosa ne devi capire? Non sei mai stato innamorato.
- Ya! Se non parlo di questo con voi, non vuol dire che non abbia mai provato emozioni simili per qualcuno.
- Per favore, non litigate! - Esclamai rassegnato. - Hai ragione, non ho scuse. Ma ormai non posso tornare indietro, non la lascerò. - Dissi convinto.

Nessuno poteva comprendere quello che sentivo dentro, neanche Binbin, che mi difendeva a spada tratta senza pensare alle conseguenze delle sue azioni. - Parlerò con Rin e sistemerò tutto, e se non dovesse bastare... mollerò il gruppo.
- Rain! - Urlarono in coro JD, Dodo e Woobin.
Jiyoo rimase serio e capii dal suo atteggiamento che aveva scelto da che parte stare, malgrado fossi stato chiaro e gli avessi spiegato che ero stato io il primo a conoscerla, che ero stato io il primo ad averla baciata e che lei era innamorata di me.

Sospirai e mi alzai, presi il giubbotto e uscii da quella saletta che stava diventando stretta e soffocante. Raggiunsi la hall e tentai di scovare le figure di Joonwoo e Harin, quando li beccai seduti sul divanetto, all'ingresso, bardati come sempre e seri da far paura.
Camminai nella loro direzione, ma appena mi videro arrivare, il leader si alzò, parandosi davanti a me.

Anche lui aveva scelto la sua fazione.

- Vattene, Korain.
- Ma, hyung... - Il cuore mi diventò piccolissimo, mi morsi il labbro internamente, mentre un grande dispiacere mi pervadeva il corpo. - Voglio solo farvi capire che...
Rin si fece avanti di scatto interrompendomi e, quando lo guardai, vidi le lacrime scorrere copiose sul suo viso, fino alla mascherina, dove le gocce si fermavano perché assorbite dal tessuto nero. - Non pensi di aver fatto abbastanza? Devi anche sbattermi in faccia il modo in cui lei si è innamorata di te scartandomi? - Aveva usato un tono calmo, ma la voce tremava di rabbia e lo comprendevo, ma lui doveva sapere, solo in quel modo avrebbe inteso tutto.
Joon si frappose di nuovo tra di noi e, senza neanche lasciarmi il tempo di rispondere al nostro amico, mi disse che non era il momento né il luogo adatto, di finirla lì e riprendere la discussione al dormitorio. Io annuii, ma mi sentivo uno schifo, non avrei retto un ulteriore rifiuto.

Mi chiesi perché non potevano vedere chiaramente che non avrei mai voluto tradire la loro fiducia, che era successo tutto per caso. Avevo tantissime domande che mi frullavano per la testa e, quando gli altri ci raggiunsero, lasciammo il ristorante e salimmo in tre auto differenti.
Io ero con Woobin ovviamente, ma non ci scambiammo neanche una parola, lui si era solo accomodato accanto a me e aveva poggiato la testa alla mia spalla, mentre io controllavo quel maledetto articolo per vedere cosa dicesse.
Non c'era scritto nulla di specifico, se non il mio nome accompagnato da quello di Clarisse, ma era ridicolo! Avevamo prestato attenzione a ogni passo, nessuno sapeva di noi, eccetto...
Mi bloccai di colpo. - Non può essere...
- Che succede? - Chiese Woobin, alzandosi e guardando nella mia direzione.
- Io lo ammazzo! - Strinsi il tessuto del pantalone nella mano libera e digrignai i denti. - Lo avevo avvertito!
- Rain, mi stai facendo paura.
- Bin-ah, so chi ha fatto uscire fuori la notizia. Vedrai che non la passerà liscia. - Composi il numero di Clarisse e pigiai il tasto verde, ma il telefono non squillò e cadde subito la linea. Riprovai più e più volte senza alcun risultato. Sospirai, portando le mani sugli occhi e massaggiando le tempie; era una situazione aberrante, avevo il terrore che qualche sasaeng, conoscendo l'identità della mia ragazza, avrebbe fatto qualcosa di folle, e nel frattempo mi sentivo ansioso, perché l'autista ci aveva appena avvisati dell'arrivo a destinazione. A breve avrei parlato con mio fratello, se ancora potevo chiamarlo così, e speravo che raccontandogli ogni particolare, portando alla luce quelle verità non dette a tempo debito, lui mi avrebbe perdonato.

Zero o'clock •{Kim Taehyung}•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora