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Era tutto troppo incredibile per poterci credere. Il solo fatto che io e Korain avessimo giocato insieme da bambini, che ci conoscessimo e che lo avessi tirato fuori dai guai quel giorno in spiaggia erano tutte cose assurde e inimmaginabili.
E come potevo non ricordarmi di lui, quando anche il mio subconscio aveva fatto la sua parte lasciandomi quelle sensazioni sulla pelle tutte le volte che i nostri occhi si incollavano?
Non avevo dubbi che il fato si stesse prendendo gioco di me e lo stesso stava facendo il nonno, quando suggerì di fare una passeggiata con Korain per ripercorrere la strada della nostra infanzia.
Dovetti andare per forza, mia nonna mi sorrideva felice e non volevo far scomparire quell'espressione dal suo volto, perché in poco tempo avevo imparato ad amare la sua mezzaluna che, puntualmente, mi faceva pensare allo splendido sorriso della mia mamma; era il mio tallone d'Achille e lei lo sapeva bene, perciò mi costrinsi a seguire quel ragazzo, nonostante fossi stata scossa dalle rivelazioni di quella mattina.

Bastarono cinque minuti di silenzio per farmi esplodere e chiedergli perché fosse sparito dopo quel bacio al lago, ma la sua risposta mi spiazzò totalmente lasciandomi l'amaro in bocca.
Mi disse palesemente che il suo gruppo veniva prima di ogni cosa, me compresa, e sapere che per lui non sarei stata mai la prima scelta mi uccise in un solo colpo. Non lo ero mai stata per nessuno, perciò ero abituata ad arrivare sempre seconda o peggio ancora ultima, ma con lui ogni cosa era diversa, avrei voluto essere sempre al primo posto, volevo che le sue attenzioni fossero sempre e solo per me, ero diventata egoista all'ennesima potenza.

Però con quella frase Korain mi ruppe il cuore e non riuscii a trattenermi dal piangere come una stupida.
Fu quello che accadde dopo a confondermi e a scioccarmi.
Non capii come né perché, ma mi tirò a sé, facendo sì che i nostri corpi fossero talmente vicini che per un attimo credetti di sentire il suo cuore battere come indemoniato, andando all'unisono col mio che aveva cominciato a galoppare non appena le sue dita lunghe e affusolate aveva afferrato il mio polso.

Poi mi baciò.

Fu un bacio differente da quello ricevuto in precedenza.

Con quel contatto riuscii a comprendere appieno le sue intenzioni, era chiaro come il sole, voleva farsi perdonare perché sapeva di avermi ferita.
Per orgoglio non avrei voluto cedere, purtroppo il mio cuore mi stava dicendo altro, malgrado avessi preso una decisione differente, alla fine ricambiai quell'unione che tanto bramavo, mentre milioni di scariche elettriche mi trafiggevano il corpo lasciandomi addosso un'emozione unica. Mi sentivo desiderata nonostante il suo comportamento andasse in contrasto con le parole appena proferite, ma quelle labbra sulle mie non erano nulla in confronto a ciò che sentii dopo, quando quella stessa bocca pronunciò le due fatidiche parole, quelle che avrei tanto voluto gridare anche io da quando avevo capito di provarle.

Kim Korain era un mistero per me, era la mia incognita preferita.
Anche se un giorno diceva una cosa e quello successivo ne pensava un'altra, io lo amavo incondizionatamente, e sentirgli dire "ti amo" mi aveva riempita immensamente, aveva eliminato totalmente quel vuoto incolmabile che mi accompagnava da sempre.

Fu in grado, in qualche attimo, di curare la ferita che mi aveva inflitto poco prima, era riuscito nel suo intento senza troppi sforzi e a me andava bene così.
Mi erano mancate tante cose nella vita e, adesso che ce n'era una che desideravo, che non sembrava poi così irraggiungibile, volevo aggrapparmici con tutte le forze.

- Cosa hai detto? - Dissi mentre con le sue mani delicate e perfette mi asciugava le guance umide. Avrei voluto sentirglielo ripetere all'infinito.

- Ho detto che ti amo, Clara. - Rispose con un velo di tristezza in volto. - Puoi perdonarmi per aver detto un milione di sciocchezze? Tu non sarai mai una seconda scelta per me. - Mi tirò ancora a sé, questa volta per abbracciarmi e confortarmi.

- Io.. Ti perdono.. - Nascosi il viso nell'incavo del suo collo, approfittando della situazione per bearmi del suo profumo particolare, dolce e tenue ma anche mascolino. Non sapevo definirlo, ma se pensavo a lui, quello era l'odore perfetto che lo avrebbe descritto.

Mi scostai e portai le mani dietro il suo collo, avvicinando di nuovo il mio viso al suo per baciarlo a mia volta, sorprendendolo. 
Volevo assaggiare di nuovo le sue labbra, il suo sapore mischiato al mio, volevo sentire la sua lingua accarezzare la mia, ma soprattutto volevo che quelle forti emozioni non mi abbandonassero mai.
Korain mi strinse di più, esplorando delicatamente con i polpastrelli la mia schiena, i fianchi, la nuca, andando a intrecciare le dita coi miei capelli, mentre la sua bocca non lasciava la mia ma, anzi, chiedeva sempre di più, mentre i nostri respiri si sincronizzavano e diventavano sempre più veloci.
Poi Rain si staccò, scendendo sul mio collo, seguendone la linea col naso, mentre i brividi sulla mia pelle accompagnavano ogni suo movimento facendo vibrare tutto il mio corpo. Poggiò dolci baci lungo la clavicola, finché non trovò la stoffa dei miei abiti e si fermò, ansimando e sorridendo, con le guance rosse, molto probabilmente gemelle delle mie.

Fece per parlare, ma non riuscì a proferire parola, il suo cellulare squillò e sua mamma lo avvertì che era pronto e che dovevamo tornare a casa.

- Dobbiamo andare. - Disse quando chiuse la telefonata.

Io annuii senza guardarlo, totalmente imbarazzata, con lo sguardo rivolto verso il sentiero che avevamo intrapreso.
Poi Korain mi si parò davanti e tese un braccio verso di me, costringendomi a guardare dapprima la sua mano, poi lui.
E ancora una volta, nonostante tutte le cose accadute da quando lo avevo incontrato, con quel gesto riuscì a scaldare il mio cuore.

Intrecciai le mie dita alle sue come se fosse la cosa più giusta da fare, come se aspettassi quel momento da tutta una vita e, provando l'ormai familiare sensazione che accompagnava i nostri incontri, raggiungemmo la fattoria dei suoi nonni senza sciogliere quel groviglio che le nostre mani avevano formato annodandosi amorevolmente.

*****

Ma le tue mani diventano le mie ali,

Voglio provare a dimenticare ciò c'è di triste e oscuro

Insieme a te.

[You never walk alone, BTS]

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💜SPAZIO AUTRICE💜:
Grazie a dilenoise per avermi suggerito la canzone e per avermi passato la foto di Tae. 💜

Zero o'clock •{Kim Taehyung}•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora