*37*

206 25 6
                                    

Ho bevuto dal Santo Graal avvelenato,

Anche se sapevo già che lo fosse.

Il mio sangue, sudore e lacrime,

Il mio ultimo ballo,

Prendili tutti e vai.

[Blood, sweat & tears, BTS]

*****

Quando finalmente la pioggia cessò, io e Clarisse tornammo a casa.

Durante tutto il tragitto non potei fare a meno di pensare a tutte le emozioni che lei era in grado di regalarmi. Avevo passato il pomeriggio migliore di tutta la mia vita dentro a un capanno abbandonato con la ragazza dei miei sogni, l'unica che riusciva a vedere Kim Korain dietro K dei Be7, la sola persona che volevo al mio fianco e che ricambiava i miei sentimenti.

Quando mia madre ci vide rientrare in condizioni pietose, ignorò persino il signor Lee che voleva tornare a casa e obbligò me e Clara a darci una ripulita e asciugare i capelli per bene.
Lei si lavò nel bagno di sopra e quando io finii la raggiunsi per portarle uno dei pigiami di mamma, l'unica cosa che poteva starle bene. Attesi fuori dalla porta che si vestisse e poi scendemmo giù insieme, lei coi capelli ancora zuppi e io con una tovaglia intorno al collo.
- Mia mamma ha dimenticato il phon in auto, ma lo sta recuperando. - Clarisse annuì e insieme raggiungemmo la sala da pranzo, mentre ridevamo per una mia battuta stupida e, arrivati sulla soglia della porta, io le colpivo dolcemente la fronte, senza che entrambi ci rendessimo conto che la stanza era gremita di spettatori curiosi.

- Tesoro! - Esclamò mia madre attirando la nostra attenzione. - Guarda chi è venuto a farti una sorpresa. Li ho trovati fuori dalla porta mentre prendevo l'asciugacapelli.

Sei ragazzi fissavano me e Clara, chi con sorpresa, chi con confusione... e poi c'era Rin.

- Che.. Che cosa ci fate qui? - Domandai balbettando.

Joonwoo fu il primo a rispondere, mentre il resto del gruppo andava con lo sguardo da me e lei, fino al mio hyung. - Che ci fa lei qui? - Era sconvolto nel vederla in quella casa insieme a me e io, malgrado volessi dire la verità ai miei amici, restai in silenzio, scioccato quanto loro.

Poi venne il turno di un pallidissimo Rin, sembrava avesse visto un fantasma. - Io.. Io vado, scusate... - Sussurrò, voltandosi e camminando verso l'uscita.

La terra sotto ai miei piedi aveva cominciato a tremare e lo vedevo chiaramente, il mio futuro senza i miei compagni farsi avanti e spalancarsi davanti a me. Ma la cosa peggiore di tutte fu sentire una spinta al braccio e vedere Clarisse correre e seguire Harin fuori, mentre io restavo immobile e i miei sentimenti si disintegravano a ogni passo che lei faceva per allontanarsi da me e raggiungere il mio amico fuori.

Velocemente la mia mente andò al momento in cui confessai a Clarisse di essere innamorato di lei e, infine, ricordai...

Lei non aveva ricambiato quelle parole!

Clara non aveva detto di amarmi di rimando, non aveva proferito parola.

Pian piano quello che avevo proclamato come il pomeriggio migliore della mia vita venne offuscato dal susseguirsi degli eventi. Avevo dimenticato tutto quello che era successo nelle ore precedenti, quello che c'era stato tra me e lei, le emozioni che avevamo vissuto insieme... Era stata spazzata via ogni cosa e la mia mente si era svuotata in maniera totalitaria.

I miei compagni stavano ancora in silenzio: Jiyoo aveva la solita espressione annoiata, Doyoon non sapeva cosa fare e guardava ogni angolo della stanza eccetto quello dove mi trovavo io, JD aveva assunto la sua classica faccia scioccata con gli occhi spiritati e si notava lontano un miglio che Woobin era preoccupatissimo per me, lo sguardo puntato fermamente nella mia direzione.
Feci per parlare, ma Joon mi precedette. - Volevamo farti una sorpresa. - Disse amaramente. - Pensavamo di festeggiare il Natale e poi il tuo compleanno qui, tutti insieme, prima di andare in studio per la serata live di fine anno. - Fece una pausa, stava pensando a qualcosa da dire, era concentrato e si capiva dal mento che sporgeva all'infuori. Poi continuò. - Pare che ci abbia pensato tu a lasciarci stupiti.
- Mi dispiace. - Fu l'unica cosa che riuscii a dire mentre pensavo al suo ultimatum, prima dell''intromissione di mia madre.

- Ragazzi, ma che succede? Perché tutta questa freddezza? Forse non vi piace quella ragazza? - Era confusa, ovviamente non sapeva davvero come stavano le cose tra me e lei e neanche cosa stesse accadendo in quel soggiorno.

- Mamma... - La ammonii, ma non servì a fermarla.

- È una cara amica di famiglia, non vedo quale sia il problema, figliolo. - Si rivolse a Joonwoo, che era il solo ad aver preso parola.

Quando mia madre raccontò la sua versione della storia i ragazzi restarono ancora più attoniti dalla scoperta appena fatta, persino Woobin rimase di sasso quando ascoltò la donna.

Nel frattempo io ero ancora bloccato al gesto inaspettato e impulsivo di Clarisse, che aveva seguito Rin fuori e non era ancora rientrata.

Perché ci mettevano così tanto?
Che cosa stavano facendo?
Cosa si stavano dicendo?

Stavo andando letteralmente fuori di testa e feci per alzarmi quando, finalmente, tornarono dentro.

Fu allora che vidi la mano di Clara attorno al polso di Harin mentre lo tirava nella nostra direzione.

Quella fu la goccia che fece traboccare il vaso.

Mi drizzai di scatto dal tavolo in cui ci eravamo accomodati tutti quanti per ascoltare mamma, scostando la sedia con violenza, fregandomene della versione che i ragazzi conoscevano della storia, e me ne andai di sopra senza dire una parola.

Mi serrai in bagno e poggiai le mani sul lavabo, mentre la rabbia mi faceva ribollire il sangue.
Se in quel momento avessi avuto Clarisse davanti le avrei detto chiaramente di dimenticare tutto, mi rimangiavo ogni parola pronunciata in quella giornata.

Poi lei arrivò davvero e bussò alla porta dolcemente.

- Non ti apro, vattene!

- Korain, non fare il bambino. - Mi rimproverò. - Se me ne dai occasione ti spiego tutto, ma muoviti! Mio nonno mi aspetta giù per tornare a casa.

Ero troppo stupido e troppo innamorato, volevo sapere come erano andate le cose tra i due, perciò misi di lato la mia folle gelosia e le aprii la porta.
Lei non mi diede neanche il tempo di ricompormi che subito mi abbracciò.
Aveva i capelli ancora bagnati e le sue guance erano leggermente colorate di rosso, forse per il repentino cambio di temperatura tra l'interno e l'esterno della casa, visto che come una sciocca era uscita con la lunga chioma dorata intrisa d'acqua.

Ma ciò che mi colpì al cuore e mi fece persino sorridere fu quello che disse infine, erano le due paroline magiche che non aveva ricambiato nel pomeriggio, ma che adesso erano riuscite a farmi sbollire la rabbia e a farmi scordare tutte le orrende sensazioni di disagio provate poco prima.

- Mi dispiace, Rain... Ti amo! - Esclamò arrossendo ancora di più, mentre nascondeva il viso nell'incavo del mio collo. - Ora però, portami il phon che sto congelando!

Zero o'clock •{Kim Taehyung}•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora