Erano trascorsi quasi due mesi dal mio rientro alla base, però ero tornato col sorriso sulle labbra e il cuore pieno di gioia, perciò il tempo sembrava passare velocemente e l'atmosfera che respiravo era tranquilla e serena.
Clara mi mancava continuamente, ma sapevo che al mio ritorno sarebbe stata lì ad attendermi a braccia aperte, quindi ero solo impaziente di poter finire questo maledetto addestramento, riprendere la mia vita di sempre e godermi la storia con lei.
Il povero Rin era sempre disponibile ad ascoltarmi e aiutarmi a dare sfogo alla frustrazione che sentivo stando rinchiuso in caserma senza avere la possibilità di vederla e, a volte, quando ero in videochiamata con lei, era lui a lamentarsi e raccontare a Clarisse quanto lo stessi infastidendo con le mie pene d'amore.
Ero contento che il mio hyung non soffrisse più per quella che adesso era la mia ragazza e che il loro rapporto si fosse tramutato in una splendida amicizia. Ero così entusiasta che, quando ricevetti quel messaggio alle tre di notte e lo lèssi mezzo addormentato, la mattina seguente pensai di avere avuto un incubo.
Mi stavo rigirando tra le lenzuola, erano ancora le cinque e mancava un'ora al trillo della sveglia, ma era evidente che quello che per me era stato solo un brutto sogno mi aveva turbato al punto da non riuscire più a chiudere occhio. Decisi di alzarmi e recarmi in bagno a lavare la faccia per riprendere coscienza e, quando tornai alla mia postazione, afferrai il cellulare e guardai la lista dei messaggi ricevuti, mentre un brivido intriso di orrore trapassava il mio corpo.
Col pollice tremolante cliccai sul nomignolo con cui avevo memorizzato la mia ragazza e rilessi il testo che mi aveva inviato.
"Mi dispiace, non posso continuare a mentire. Questa situazione per me è diventata insostenibile e ho capito che, pian piano, l'amore che provavo per te è svanito. Ti prego di non cercarmi mai più."
Rimasi a bocca aperta, il fiato corto per l'agitazione, e non riflettei sul fatto che fosse ancora l'alba, ma pigiai sul numero del mittente e, in seguito, sulla cornetta verde per chiamare Clarisse e farmi spiegare che diavolo voleva dire con quelle parole fredde e, a dir poco, assurde.
Purtroppo, però, non fu lei a rispondere, ma all'altro capo del telefono la voce meccanica indicava che il numero chiamato risultava inesistente.
Senza pensare, corsi da Rin e lo svegliai scuotendolo con forza. - Hyung... Hyung, aiutami!!!
- Che succede? - Harin si alzò di soprassalto, temendo fosse arrivata una guerra a cui dovevamo prendere parte, ma poi si voltò e, guardandomi con gli occhi ridotti a due fessure, mi ammonì. - Che cavolo, Rain, qual è il problema? - Si portò una mano sulla fronte e massaggiò le tempie contrariato.
- Chiama Clarisse, per favore. - Il mio tono era una supplica e lui capì che qualcosa non quadrava. Prese il cellulare e digitò il numero continuando a fissarmi, questa volta con preoccupazione.- Mi dispiace - disse. - Credo che mi abbia bloccato, perché...
Non lo lasciai finire, mi diressi verso il mio letto tirando via dal comodino la felpa e uscii dal dormitorio in fretta e furia, mentre mio fratello mi urlava dietro, ansioso di capire cosa mi balenava in mente.Chiesi più e più volte che mi venisse concesso qualche giorno per tornare a casa, ma il maggiore in capo mi ripeté che non poteva accordarmi il permesso perché, prima di me che avevo già avuto un congedo mesi prima, toccava agli altri cadetti.
Mandai un messaggio a Woobin, che continuava a non rispondere alle chiamate, chiedendogli di contattarmi appena si fosse svegliato.
Passò un'intera giornata prima che riuscissimo a comunicare direttamente e alle undici di sera il mio telefono squillò. - Korain che ti prende?
- Bin, ho bisogno del tuo aiuto. Devi parlare con Clara, dille di chiamarmi, ti prego. - Stavo per piangere, mentre gli raccontavo del messaggio e lui mi diceva che qualche giorno prima era stata male e l'avevano accompagnata in ospedale. - Come? Che aveva? Adesso come sta?
- Mi dispiace, credo che non si sia ancora ripresa, non è rientrata a lavoro, ma ti prometto che domani andrò a trovarla e ti farò sapere.
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Zero o'clock •{Kim Taehyung}•
Fanfiction•{COMPLETA}• Clarisse Moreau ha soltanto dieci anni quando perde entrambi i genitori in un incidente e va a vivere a casa di uno zio con il quale non condivide nulla a parte il cognome. Deve aspettare quattordici anni prima di riuscire a scappare i...