Ero al settimo cielo quando mi venne consegnato un pass ufficiale per accedere alla sala prove della Music Life. Potevo entrare in qualsiasi momento e avevo scelto un orario che mi agevolasse per il lavoro dal Signor Min e durante il quale nessuno occupava le stanze, così mi ritrovavo sempre sola in quegli spazi enormi che mi riportavano spesso al mio passato da ballerina.
Inizialmente mi sentii emozionata anche perché ero sicura che avrei visto Korain molto più spesso, ma in realtà non riuscivo a beccare mai nessuno del gruppo, perché a quell'ora l'agenzia sembrava deserta.Dopo cinque giorni di allenamento in piena solitudine, in cui memorizzai la coreografia che ci avevano assegnato, persi le speranze e mi dissi che molto probabilmente loro avevano degli orari particolari in cui esercitarsi, perché non si vedevano mai in giro.
Il sesto giorno però, qualcosa cambiò, perché mentre danzavo sulle note di una canzone dei Be7, mi accorsi che qualcuno mi osservava, ma prima ancora di capire chi fosse, notai un batuffolo di pelo tra le braccia del ragazzo.
Kim Korain era poggiato sullo stipite della porta e teneva Namoo tra le sue braccia, mentre mi guardava con un sorriso che avrebbe ucciso chiunque.
Staccai la musica e mi avvicinai per salutarlo, felice che fosse lì.
- Finalmente ci vediamo! - Disse lui, prima che lo raggiungessi.
Io avevo il cuore che non voleva saperne di stare calmo e sperai con tutte le forze che non si accorgesse della mia agitazione, nonostante fossi rossa in viso per la vergogna.
- Posso accarezzarlo? - Chiesi indicando il cane, per distrarmi dal mio turbamento interiore e, in tutta risposta, Rain me lo buttò direttamente in braccio entrando in sala e chiudendo la porta alle sue spalle.
Volle sapere a cosa stavo lavorando e gli spiegai che il coreografo aveva dato a tutti il compito di imparare i passi di una loro canzone, così lui si offrì di aiutarmi quando poteva.
- Non devi perdere tempo con me... - Dissi senza pensare, ma alla mia affermazione lui sembrò contrariato.
- Perché? Mi fa piacere aiutare un'amica.Ancora quella parola.
Mi distruggeva pensare che non avrei mai potuto avere altro da quel ragazzo e, anche se inizialmente ero decisa a non cercare nulla di più se non migliorare la mia vita dal punto di vista economico e lavorativo, adesso che lo avevo incontrato e avevo capito ciò che provavo quando mi sfiorava, bramavo le sue attenzioni e avrei voluto rimanere avvinghiata a lui come era successo una settimana prima, quando mi aveva tenuta stretta in un abbraccio che avrei voluto non sciogliesse mai.
Da quando lo avevo incontrato, il suo atteggiamento nei miei confronti era cambiato di volta in volta, ma forse avrei preferito la sua apatia che un rapporto così differente da ciò che in realtà cercavo da lui.
Però Rain non ne era al corrente, ne ero consapevole, perciò per averlo vicino avrei accettato di tutto, così acconsentii alla sua richiesta e, saltuariamente, riusciva a passare per insegnarmi in modo corretto la coreografia.
A volte con lui c'era pure Woobin che, rispetto alla prima cena, riscoprii essere davvero simpatico e dolce. Anche lui mi aiutò spiegandomi la tecnica di determinati passi come un vero professionista e mi sentii avvantaggiata rispetto agli altri, per tutte quelle attenzioni da parte dei ragazzi.Era passata un'altra settimana e quel giorno ero arrivata alla parte più difficile del pezzo, Woobin avrebbe dovuto mostrarmi come gestire al meglio i movimenti del collo, uniti a quelli di braccia e gambe, ma si presentò solo Korain.
Mi entusiasmava stare sola con lui e quando si offrì di farmi vedere la corretta esecuzione del fatidico passo, applicai le correzioni che mi aveva fatto presente, ma evidentemente non riuscii a metterle in pratica come avrei dovuto, perché si alzò venendomi incontro e posizionandosi proprio dietro di me. - Prova adesso, lentamente. - Aggiunse, mentre le sue mani si posavano sulla mia mascella e il tocco delle sue dita bruciava come fuoco sulla pelle.
Deglutii raddrizzando le spalle in estrema tensione e tentai di muovermi senza, però, avere risultati concreti.
Vedendomi in difficoltà lui si avvicinò di più e, circondandomi con le sue braccia, afferrò i miei polsi per accompagnarne i movimenti.A quel punto fu la fine per me.
Avevo il cuore che andava a mille e le gote rosse come due ciliegie, mentre sentivo il respiro di Korain scostarmi leggermente i capelli e scaldarmi l'orecchio destro.
Eravamo davanti allo specchio e vedere il nostro riflesso mi procurò un senso di benessere inspiegabile: era come se tutti i pezzi mancanti del puzzle fossero tornati al loro posto e per qualche minuto non mi sentii più sola.Restammo così per un po', senza muoverci di un millimetro e, attraverso lo specchio, i nostri sguardi si erano incatenati l'uno all'altro, senza il minimo cenno da parte di entrambi di voler sciogliere quel nodo che avevamo creato.
Poi, improvvisamente, Rain si mosse staccando gli occhi dai miei e, facendo scorrere le sue mani lungo le mie braccia per arrivare alle spalle, mi scostò i capelli dalla schiena con estrema delicatezza, provocandomi brividi di piacere, infine scese lungo i fianchi.
Io avevo il respiro corto, mentre lo osservavo accompagnare i suoi movimenti con lo sguardo, preda di un desiderio che non avevo mai sentito in vita mia. Mi morsi il labbro, sentendo in quel silenzio assordante il respiro del ragazzo farsi più pesante, senza capire davvero cosa stesse succedendo.
Non riuscivo a spiegarmi quel comportamento da parte sua, ma del resto Korain era stato un mistero fin dal nostro primissimo incontro, incoerente e lunatico come nessuno.
Lui era un'incognita di cui avrei tanto voluto conoscere la soluzione, il problema era che io non ero mai stata brava in matematica e non sapevo da dove cominciare. L'unica cosa di cui ero certa era che i miei sentimenti, quelle dannate sensazioni che avevo represso per tanto tempo, adesso mi stavano spingendo in una direzione che io non avrei mai scelto di percorrere.*****
Voglio essere incatenato a te
e nuotare in te,
voglio conoscerti meglio
Un'avventuroso esploratore
della tua profonda foresta
di misteri.
[ Just one day, BTS]
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Zero o'clock •{Kim Taehyung}•
Fanfiction•{COMPLETA}• Clarisse Moreau ha soltanto dieci anni quando perde entrambi i genitori in un incidente e va a vivere a casa di uno zio con il quale non condivide nulla a parte il cognome. Deve aspettare quattordici anni prima di riuscire a scappare i...