Clarisse aveva avuto l'idea più orribile di sempre e fingere mi stava uccidendo, ma ormai il danno era fatto e non si poteva tornare indietro. L'unica cosa che speravo era che Rin non ci restasse troppo male quando avrebbe scoperto la verità, anche se sapevo che era impossibile che fosse felice per noi, visto come aveva reagito alla vista della ragazza nel luogo in cui ero cresciuto.
Passammo il Natale a casa dei miei nonni per poi spostarci in quella dei miei genitori per festeggiare il mio compleanno allo scoccare della mezzanotte e fare una live per i nostri fan in cui i ragazzi mi facevano spegnere le candeline che segnavano l'avanzare dei miei anni.
Non parlammo più di Clarisse finché, quando ricevetti molteplici messaggi di auguri, Rin mi vide sorridere e chiese in modo diretto se ne avessi ricevuto uno da parte sua. Gli risposi senza troppi giri di parole e gli dissi che mi aveva scritto e che ne ero felice.
Nonostante non volessi farlo stare male facendo luce sulla bugia detta in precedenza, dovevo fargli comprendere che i miei sentimenti per lei stavano crescendo, perciò gli confermai che l'avevo sentita con un enorme sorriso stampato in volto.
Non sembrò troppo sorpreso, ma non riprese più l'argomento e l'indomani partimmo per Seoul.Non riuscii nemmeno a raccontare come stavano davvero le cose a Woobin e solo quando finimmo con la serata di capodanno e, stremati, stavamo tornando al dormitorio, ne ebbi l'opportunità.
Eravamo soli in auto, era tarda notte e il mio pensiero era rivolto a lei, la persona di cui ero innamorato, mentre guardavo fuori dal finestrino e sorridevo dopo aver letto un suo sms. Parlai a Woobin senza nascondermi, gli riferii ogni singolo dettaglio senza tralasciare nulla, ne avevo bisogno e sapevo che non mi avrebbe mai tradito.
Come sempre era dalla mia parte, ma in ansia per come sarebbe andata con il nostro hyung, però mi promise che, semmai sarebbe andata male, lui non mi avrebbe mai abbandonato, che la nostra amicizia era più importante di ogni altra cosa al mondo.
Mi sentii rassicurato dalle sue parole e quella notte andai a dormire con il macigno che da un po' di tempo a questa parte mi attanagliava, leggermente meno pesante del solito.La settimana che passò fu un susseguirsi di interviste ed esibizioni varie, avevamo vinto molti premi e tante testate giornalistiche volevano l'esclusiva, perciò eravamo stati pieni di impegni e non ebbi modo di vedere la mia ragazza. Ma per i giorni a venire sarei stato più libero e avremmo avuto finalmente il tempo per noi; avevo programmato una serata super romantica e non vedevo l'ora di riabbracciare Clarisse.
Le scrissi per avere conferma e lei mi rispose quasi subito dando voce ai miei pensieri, dicendomi che le ero mancato e che a breve mi avrebbe sommerso di baci e carezze. Diventai rosso e la mia bocca formò il classico rettangolo gioioso che mi distingueva, alzai lo sguardo e vidi Jiyoo, Dodo e Harin che mi fissavano, mi avevano beccato in pieno e il sorriso sparì subito dal mio viso, lasciando spazio allo sconcerto. - Che avete da guardare? - Chiesi contrariato.- Che cosa ci nascondi? - Domandò Jiyoo chiudendo i suoi già piccoli occhietti e riducendoli a due fessure sospettose. Doyoon fece lo stesso, portando una mano sul mento, grattandolo gentilmente, anche lui con espressione dubbiosa. Solo Rin mi osservava senza far trasparire alcuna emozione, era serio e silenzioso e si voltò quasi subito dall'altra parte facendo intendere che la mia risposta non gli interessava affatto.
- Non nascondo niente. - Passai la lingua sulle labbra secche, per inumidirle, poi continuai. Mi ero impuntato, la reazione del mio hyung mi aveva infastidito, così replicai. - Sorridevo per Clara, mi ha scritto una cosa divertente e non ho resistito.
- Chi è Clara? - S'intromise JD ingenuamente.
Ma Rin aveva colto nel segno, come tutti gli altri del resto. - Sta parlando di Clarisse, la mia ex ragazza! - Esclamò, rispondendo alla mia frecciatina con un'ombra di superiorità.
- Aish, mi dispiace che ti abbia mollato. - Dissi, iniziando a scaldarmi. - Se vuoi le dico qualcosa... sai, noi parliamo tanto, magari le chiedo perché ha voluto rompere con te. - Mi stavo alterando, sapevamo entrambi che lei lo aveva lasciato per me, ma forse avevo esagerato, perché Rin prese le sue cose e, senza rispondere, lasciò la sala dove stavamo aspettando il CEO per una riunione dell'ultimo minuto.
- Korain, ma che problemi hai? Perché lo devi ferire così? - Joon era finalmente intervenuto e mi sgridò per la cattiveria con cui avevo parlato al mio amico. Non so quanto avrei resistito con quella messinscena, ma se volevo dare ascolto a Clarisse e non perdere i miei fratelli, dovevo smetterla con quelle stupidaggini. Mi scusai con Joonwoo e uscii dalla stanza anche io, per andare a cercare Rin.
Quando lo trovai, era intento a sistemare le sue felpe in camera, questa volta, però, il suo sguardo era pieno di tristezza e quell'immagine mi fece stare malissimo, mi sentivo uno schifo. Come avevo potuto trattare con tanta ostilità una persona come Harin? Lui che amava farci ridere e non perdeva mai occasione per tirarci su il morale con le sue battute senza senso.
Bussai per attirare la sua attenzione.- Che vuoi? - Era arrabbiato, oltre che afflitto.
- Mi dispiace. Non volevo ferire i tuoi sentimenti, sono stato uno stupido. - Rimasi immobile, poggiato sullo stipite della porta con le braccia incrociate al petto, lo sguardo rivolto verso il basso.
- Inutile girarci intorno, ho capito perfettamente che provi qualcosa per lei, ho visto come la guardi, si nota subito che ti piace. Quando siete nella stessa stanza non riesci a staccarle gli occhi di dosso, sei geloso, diventi rosso se ti scrive e ti innervosisci quando gli altri ti chiedono di lei.
Quelle parole mi spiazzarono. Rin aveva inteso tutto, ma allora perché a casa mia non aveva detto nulla? Restai in silenzio e lui continuò, sorridendo amaramente.
Aveva finito di sistemare le maglie e adesso stava venendo nella mia direzione. Mi si parò davanti e mi guardò dritto negli occhi. - Non avrei mai creduto che uno dei miei fratelli potesse procurarmi tanto dolore. Mi sento ingannato da lei, ma tu... Sei una delle poche persone a cui avevo donato tutta la mia fiducia... sai che ti dico? - Mi puntò un dito contro, mentre io restavo inerme e lo ascoltavo sfogare tutta la sua rabbia. - Io e te abbiamo chiuso! Non pensare minimamente di poter sistemare le cose perché non è così che funziona, ragazzino. - Non feci in tempo a rispondere che mi sorpassò, dandomi una spallata e andando via, mentre io deglutivo e fissavo il vuoto.Era accaduto proprio ciò che temevo di più e sapevo che gli unici a pagarne le conseguenze sarebbero stati i miei compagni.
Il rimorso aveva iniziato piano a farsi strada in ogni fibra del mio essere e la sola cosa a cui riuscivo a pensare era che sarebbe andato tutto a rotoli.
*****
Non posso sopportare di vederti piangere.
Voglio piangere anch'io,
Ma non ci riesco.
[Begin, BTS]
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Zero o'clock •{Kim Taehyung}•
Fanfiction•{COMPLETA}• Clarisse Moreau ha soltanto dieci anni quando perde entrambi i genitori in un incidente e va a vivere a casa di uno zio con il quale non condivide nulla a parte il cognome. Deve aspettare quattordici anni prima di riuscire a scappare i...