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Seguii Harin senza fiatare, non avevo nessuna scusa da propinare per salvarmi da quella situazione scomoda.
Quando svoltammo l'angolo e arrivammo vicino alla porta antincendio, si fermò. - Clar, va tutto bene? Perché sei venuta quassù? Cercavi me?

Clar? Da quando mi chiamava così? Mi aveva pure mollata e adesso si prendeva tutta quella confidenza?

Neanche allora parlai, riuscii solo a guardarlo senza capire il suo comportamento né tantomeno ciò che pensava.
- Sei qui perché volevi parlarmi? - Mi guardò dritto negli occhi e ciò che ne lèssi fu speranza, ma ancora non comprendevo.
Forse ero accecata da quello che era successo con Korain, tutto il mondo si oscurava quando pensavo a lui e, a maggior ragione, in quel momento non facevo altro che perdermi nell'oblio in cui mi aveva lasciata lui stesso coi suoi silenzi e la sua latitanza.
In quel preciso istante non mi importava nulla di Rin e di ciò che diceva, avrei solo voluto vedere Korain per chiarire tutto quel casino, invece il suo hyung continuava a sbarrarmi la strada e a parlare.
- Mi dispiace per quello che è successo tra noi, ma avevo pensato che fosse giusto lasciarti, perché a breve dovrò affrontare una nuova sfida, lontano dai miei compagni e... - Fece una pausa, poi aggiunse - lontano da te!
Aggrottai la fronte, non riuscivo ancora a capire dove volesse andare a parare.
- Però trovarti qui, rivederti... Forse potremmo riprovare.
- Ma di cosa stai parlando, Rin? - Ero veramente confusa, stava facendo un discorso insensato per me e l'unica cosa che volevo fare era scappare da lui e da quella circostanza ambigua in cui mi trovavo. Ma quando incrociai i suoi occhi coi miei, pronta a dirgli che dovevo andare, avvicinò le mani al mio viso e mi sorprese con un bacio.

Restai a fissarlo sotto shock per qualche secondo che sembrò lunghissimo, mentre le sue labbra poggiavano sulle mie in quello che si poteva definire un gesto casto e puro che, però, non era riuscito a regalarmi alcuna emozione.
Mi ridestai e poggiai le mani sul suo petto per poi spingerlo via.

- Che fai? - Chiesi alzando lo sguardo su di lui, che sembrava più scioccato di me per il mio rifiuto categorico.

- Io pensavo.. Ho preso una decisione troppo affrettata lasciandoti, Clar...

- Smettila di chiamarmi così! - Avevo ancora la schiena al muro e respiravo affannosamente, mentre tentavo di non piangere. Stavo male, stavo dimenticando cosa si provava a sentire le labbra di Korain sulle mie e Rin aveva giocato un ruolo fondamentale rovinando tutto, perché non facevo altro che pensare a quel bacio appena ricevuto che neanche volevo.

- So che sei arrabbiata, ma posso spiegare! - Rin sembrava in difficoltà e mi dispiaceva per lui, avrei voluto dirgli come stavano le cose e di smetterla di venirmi dietro, ma cosa avrei potuto raccontare? Nulla, questa era la verità. Perciò, a malincuore, abbassai lo sguardo stando in silenzio, mentre una lacrima mi rigava il viso.
Lui tentò di spiegare perché, di punto in bianco, aveva deciso di mollarmi, ma io continuavo a singhiozzare per il suo amico, mentre lui pensava che la motivazione fosse tutt'altra.
- A breve partirò per la leva militare e non volevo abbandonarti qui ad aspettarmi, ma non riesco a non pensare a te, Clarisse. - Aveva finalmente smesso di chiamarmi Clar. - Se me lo permetterai, vorrei riprovare a frequentarti.

- No. - Sussurrai.

Ma Rin sembrava non cogliere il messaggio, perciò dovetti ripetermi, questa volta guardandolo nuovamente negli occhi. E mi fece davvero male dovergli negare quella possibilità, perché sapevo quanto fosse dolce e attento nei miei riguardi, sapevo che le parole che mi aveva detto erano vere, che teneva a me e che se gli avessi dato una possibilità, si sarebbe dato da fare per rendermi felice, ma io continuavo a dire di no.

Perché lui non era Korain.

Perché il destino mi aveva spinto verso quel ragazzo con la stessa gravità con cui si tenevano i piedi saldati al pavimento e non potevo più fare a meno di pensare a quel bacio al lago e alle sensazioni che mi aveva regalato, le stesse che accompagnavano da sempre la sua presenza.

La persona che avevo adesso di fronte non era quella che desideravo, Rin non capiva che lo stavo rifiutando perché il mio cuore apparteneva a un altro, pensava semplicemente che lo respingessi per orgoglio, per non soffrire ulteriormente. E provò e riprovò a convincermi, mi supplicò quasi di dargli un'altra chance, finché io non riuscii più a trattenermi.

- Perché no, Clarisse? Ti sto chiedendo perdono, voglio riprovarci perché mi sono innamorato di te dal primo momento in cui ti ho vista.

- Harin non posso, perché non provo lo stesso. - Le lacrime ormai scorrevano copiose sul mio viso, mi sentivo uno schifo e alla fine esplosi. - Perché sono innamorata di Korain.

A quelle parole lui si bloccò, osservandomi dapprima con stupore. Era evidente che non si aspettava nulla del genere da parte mia. - Come è potuto succedere? Quando hai avuto il tempo di provare determinati sentimenti per Korain e non per me? - Era stranamente calmo, aveva però perso quel luccichio di speranza nello sguardo, segno che aveva finalmente recepito il messaggio.
E nonostante tutto, la cosa non mi fece stare meglio.

- Non so come sia successo. - Dissi col cuore che stava per uscirmi dal petto, mentre anche io avevo appena realizzato che provavo molto di più di quello che credevo, per Korain. - Ma è così... - Aggiunsi con un filo di voce. - Mi dispiace.

Rin continuò a fissarmi per qualche minuto, poi girò la testa di lato e vidi chiaramente che stava dando sfogo alla sua rabbia mordendo il labbro inferiore dall'interno. Si schiarì la gola, fece un respiro profondo e, senza più guardare nella mia direzione, girò sui tacchi e andò via.

*****

Come potevo sapere che

un giorno mi sarei svegliato

provando di più?

Ma sono già giunto alla riva,

immagino che fossimo navi nella notte.

[Sweet night, V, BTS]

Zero o'clock •{Kim Taehyung}•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora