𝕔𝕒𝕡𝕚𝕥𝕠𝕝𝕠 𝟟𝟛

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Scorre un fiume e assomiglia alla vita

E la nostra sembrava in salita

Non è vero, era solo paura

Di affrontare la parte più dura

Ma per quanto difficile sia

L'ordinario con te diventava

Magia

-Odio le favole (Ermal Metà)

I due andarono verso la sala citata dal più piccolo dei quattro. 
<<Waa, Jiminia! hai fatto tutto questo tu?!>> chiese con gli occhi a cuori il rosa, facendo arrossire le guanciotte del biondo, che subito abbassò lo sguardo e si sedette al suo posto, provocando una risatina da parte del corvino, che prese posto accanto a lui, prendendogli le mani, per fargli capire di alzare la testa, anche solo per poco. 
<<Jiminie, sei un'ottimo cuoco! Adesso capisco come mai Jungkook si porti sempre il portapranzo, e non compra più il ramen instantaneo>> rammentò il brunetto che subito ricevette un buffo sulla nuca dal suo ragazzo <<Che cos'ho detto di male adesso?>> chiese massaggiandosi la parte colpita, <<Jungkookie, non starlo a sentire, ma quello che ha detto sul tuo conto Jimin è vero, non pensavo che dietro quelle spalle piccole ci potessero essere queste qualità>> l'altro gli sorrise, versandosi un po' di vino nel bicchiere <<Hey tu, saggio sommo dei miei stivali! - indicò Jin guardandolo in malo modo - Non bere tanto, non ho voglia di riportarti a casa in condizioni pessime>> disse puntandogli il dito contro, mentre gli altri ridevano per la reazione del più grande <<Mamma non preoccuparti, so badare a me stes->> non riuscì a finire di parlare che Jimin subito corse nell'altra stanza. 
Entrambe le mani appoggiate sulla sua bocca e con le gambe che gli tremavano cadde rovinosamente sul pavimento, consapevole dei lividi che gli sarebbero spuntati nei giorni successivi, <<Jimin!>> preoccupato Jungkook corse nella stessa direzione e senza dire una parola sorresse con la mano sinistra la sua fronte, mentre con la mano destra accarezzava la schiena del suo amato, raccogliendogli la parte superiore dei capelli <<Hey ragazzi, tutto okay?>> prese a parlare Jin, mentre Namjoon si teneva gli occhiali con l'indice, tapandosi il naso per il forte odore di vomito, che lui non sopportava <<Si, tutto okay>> rispose dopo un poco Jimin pulendosi le labbra con la carta igienica <<Scusatemi se avete assistito a tutto questo>> abbassò lo sgurdo, sperando di non aver perso la loro amicizia <<Hey piccoletto>> parlò Namjoon, dirigendosi verso lo scarico, premendo il bottone per far si che la maggior parte di quell'odore straziante potesse dissolversi, e si abbassò verso il più bassino <<Non dovresti scusarti per queste cose. Sai che noi saremo sempre lì ad aiutarti, ma mi hai fatto spaventare quando te ne sei andato via, non vergognarti di tutto quello che fai, cerca di pensare che tra pochi mesi, se non di meno, avrai tra le braccia una piccola stella, che brillerà grazie al tuo aiuto, sarà difficile ma non impossibile, finchè tu non ci crederai abbastanza. L'importante è che farai il possibile per credere in te stesso, questa piccola peste - accarezzò il ventre del suo amico - sarà gioia infinita.>> Appena Namjoon finì il suo discorso il biondino  si catapultò sulle sue braccia e pianse tutte le lacrime che aveva. In quel momento sia per gli ormoni, sia per la felicità volle ringraziare i due con quel gesto, non sapeva il perché ma quelle parole, dette con quel tono, gli arrivarono al cuore e sperò che ancora una volta potessero servigli da insegnamento, voleva amarsi più di qualsiasi altra persona al mondo, se lo doveva. 

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