𝕔𝕒𝕡𝕚𝕥𝕠𝕝𝕠 𝟟

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E me l'ha detto il pakistano

Da cui ho comprato le rose

"Capo, ricordati che la felicità

Sta dentro alle piccole cose"

-NoNoNo (Pinguini Tattici Nucleari)

Il giorno dopo Jimin si alzò e trovò un bigliettino sul suo comodino e ridacchio

Quando ti sei addormentato ho pensato di andarmene per non svegliarti, stasera ci sarà una partita di football americano, ti passo a prendere per le otto. Questa volta fatti trovare pronto
JJK

Dopo aver letto il bigliettino per tre volte consecutive si diresse verso il suo armadio e aprì una scatola a forma di cuore e ci inserì il bigliettino con un sorriso a trentadue denti, scese le scale e preparò la colazione <<Buongiorno raggio di sole>> disse divertito Mark mentre prendeva posto  al tavolo <<Come mai questo sorriso?>> chiese ancora appena Jimin gli consegno la colazione e il sottoscritto arrossì <<Nulla>> si sedette anche lui, dopo essersi preparato il piatto, ed incominciò a mangiare anche lui <<Non dirmi che sei uscito con lui!>> all'improvviso si alzò dalla sedia il più alto e Jimin abbassò il volto <<No- sospirò- non volevo andarci, ma lui poi è venuto qui e mi ha fatto compagnia. Mark forse è cambiato, non lo conosco e nemmeno tu se per questo, Jackson può aver frainteso tutto. Ripeto voglio dargli una possibilità>> disse finalmente alzando lo sguardo con il suo migliore amico e l'altro sospiro frustrato <<Sai che ho paura. Non voglio che ti prenda in giro come quell'altro>> disse Mark ricordandosi i giorni e i mesi passati con il migliore amico ormai senza più un cuore e dei sentimenti <<Sai che quella è acqua passata e che lui non è più qui>> disse bevendo un sorso di succo d'arancia e poi alzarsi e mettere il piatto sporco nel lavabo <<Non puoi sapere se è come Jih- >>Mark non poté finire di parlare che Jimin lo guardò in malo modo e si diresse in camera sua sbattendo la porta.
Quel ragazzo ormai non aveva più nulla a che fare con Jimin, se lo ripeteva giorno e notte e con il tempo il rimosso è diventato disgusto e poi il nulla solo vergogna e disprezzo verso una persona come quella.
Guardò l'orologio e si accorse che gli mancano trenta minuti o sarebbe sicuramente arrivato in ritardo e subito si preparò per andare a scuola, scese le scale e senza salutare Mark si incamminò verso la sua auto e volò a scuola.
Sarebbe stata una serata stressante.

***

<<Fermati Jungkook! Altrimenti non posso aiutarti!>> disse Taehyung per la ventesima volta mentre Jungkook si muoveva a destra e a sinistra <<Come faccio Tae! Non capisci che ho un'appuntamento con lui lo capisci?!>> urlò saltellando e l'amico sbuffò spazientito <<Lo so, lo so! Ma sono le sei e tra due ore  vi dovete vedere. Vuoi che ti veda in questo stato?>> chiese divertito quando si guardò allo specchio e si mise finalmente composto nella sedia <<Okay fa ciò che vuoi, voglio essere perfetto solo per lui>> 
Passarono ore i due ragazzi a decidere cosa doveva mettersi il minore e Tae optò per una maglietta larga e dei pantaloni neri attillati con degli stivaletti <<Perfetto tesoro>> disse Taehyung accompagnando l'amico a prendere il giaccone all'entrata <<Fammi sapere come va l'appuntamento>> disse il maggiore facendo l'occhiolino al più piccolo e lui ridacchiò negando ciò che l'amico voleva intendere.
Avrebbe accettato tutto ciò che il minore gli avrebbe detto di fare e non fare, solo così poteva assicurasi il suo amore.
Si mise nella sua Audi A8 nera opaca e di diresse verso la casa del biondino, accostò la macchina e si diresse a bussare alla porta del suo appartamento, si ritrovò davanti il biondino vestito con una camicia e dei pantaloni stretti, con delle scarpe da ginnastica <<Oh ciao Jungkook! Sono pronto, devo solo prendere una cosa. Entra pure!>> disse il ragazzo facendo entrare il maggiore in casa sua.
Jungkook aspettò ancora un po' per poi vedere di nuovo Jimin in tutta la sua bellezza scendere dalle scale e dirigersi verso di lui <<Possiamo andare>> gli sorride e si diressero verso l'auto di Jungkook <<Grazie per aver accettato>> disse tutto d'un tratto Kook e Jimin arrossì <<Non preoccparti, mi piace decisamente il football, mio padre era un grande appassionato>> sorridendo canticchiò la canzone che stava passando per radio <<Mi fa piacere>> gli accarezzò la coscia e l'altro si irrigidì, capendo il gesto Jungkook levò subito la mano scusandosi subito dopo , alle volte era un cretino.
<<Non preoccuparti, so che non l'hai fatto con malizia>> disse il biondino e il moro sospirò <<Non vorrei che tu->> non finì di parlare con Jimin lo stoppó <<So che non sei quel tipo di persona Jungkook, non preoccuparti>> gli sorride sereno e l'altro continuò a guidare, ci misero un po' ad arrivare a causa del traffico e si presentarono davanti al campo sportivo verso le otto meno dieci.
<<Siamo arrivati>> disse il moro  e aprì la porta del ragazzo e lo ringraziò, si diressero verso la porta principale, e vedendo gente Jungkook decise di prendere per mano il minore e così si incamminarono insieme nel campo sportivo e presero posto, dopo aver fatto i classici controlli, si accorsero di avere ancora le mani unite e si guardarono, o meglio Jungkook guardò Jimin per avere la conferma di poter continuare così e lui annuì. Durante la serata la partita continuò e purtroppo la loro squadra perse di molti punti e così sconfitti i ragazzi si diressero verso l'automobile, incominciò anche a piovere e così Jungkook dovette rinunciare alla sua prenotazione, <<Mi dispiace, ma ormai la mia prenotazione è andata persa>> disse dispiaciuto il maggiore, una cena sulla spiaggia non era il massimo con la pioggia. La prossima volta avrebbe visto le previsioni del tempo <<Non preoccuparti, rimedieremo>> gentilmente Jimin gli sorride e gli accarezzò i capelli per calmarlo.
<<Ho un'idea!>> disse Jimin dal nulla facendo quasi spaventare Jungkook <<E se andassimo ad un conbini? Lì potremo trovare dei cibi che ci piacciono. Sarebbe divertente>> il moro annuì e lo portò al primo che aveva trovato e uscendo dalla macchina, dopo averla chiusa,  dovettero correre per la pioggia fitta e entrarono nel negozio comprando di tutto e di più.
Usciti corsero verso l'auto ed entrarono subito per non bagnarsi più di quanto lo fossero già.
Aprirono e mangiarono ogni cosa gli passasse per la testa <<Non avevo mai fatto un'appuntamento del genere>> affermò il maggiore e Jimin ridacchiò <<Nemmeno io>> confermó e mangiò un'altra patatina. <<Può bastare così>> disse dopo poco il minore e Jungkook ridacchiò, era tentato a baciarlo ma non sapeva se doveva chiederglielo oppure reagire <<Jimin>> lo chiamò e lui si girò di scatto <<Posso baciarti?>> rosso in volto Jungkook abbassò lo sguardo per poco <<Oh- sospirò Jimin- Certo puoi farlo>> disse felice e Jungkook lentamente accarezzò il viso di Jimin e si avvicinò alle sue labbra, le assaggiò e le baciò senza fermarsi.
Era questo quello che le persone dicevano?
Era questo il vero amore?
Era questo quello che sia Jimin che Jungkook avevano  travato?
I due non lo sapevano, ma non si sarebbero allontanato, non dopo essersi cercati per tanto tempo.

𝚃𝚊𝚍𝚋Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora