𝕔𝕒𝕡𝕚𝕥𝕠𝕝𝕠 𝟙𝟟

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Ti prego parliamo di te

Che se parlo di me mi manca il respiro

Ho perso troppe ore di sonno

Che se dopo mi sdraio dormo come un ghiro

-Sorriso (Milano Dateo) [Calcutta]

<<Amico hai una pessima cera>> afferma Yoongi mentre parcheggia la sua Maserati rosso fuoco difronte il suo appartamento <<Non preoccuparti tu pensa alla cera di un'altra persona>> ridacchiò il suo amico mentre si auto regalava una bestemmia <<Jungkook sono serio>> disse appena l'altro aprì la portiera della sua autovettura <<Sai che puoi dirmi tutto>> gli sorrise sincero ed annuì per poi mettere il piede dentro l'auto e guardarlo <<Avanti che aspetti>> aveva le lacrime agli occhi, si era ripromesso di non piangere difronte ad una colonna come Yoongi, ma alla non mantenne la promessa.
<<È che lui -prese un forte respiro per poi continuare- Tu lo stai vivendo con Taehyung no? Il fatto che tu ti stia innamorato, e viceversa, ti dà la conferma che lui ti ami più di qualsiasi altra cosa>> si fermò guardando l'altro negli occhi per poi vederlo sorridere e prendere la mano del più alto <<Puoi continuare>> era in questi momenti che ringraziava sua madre per avergli fatto conoscere una persona così buona d'animo come Yoongi, Tae aveva ragione su tutto. <<Ma c'è sempre quella parte di te che si ostenta a dirti e lanciarti in faccia che tu non sei adatto a lui. Jimin è una persona eccezionale, stupenda e piena di sé, forte come nessun altro e io non lo merito>> calde lacrime rigarono il viso di Jungkook, i suoi occhi grandi erano ricoperti da questa patina luccicante che poche volte Yoongi aveva avuto l'opportunità di vedere.
Quest'ultimo era davvero sorpreso dell'effetto positivo che il biondino, seppur non conoscendolo di persona, stava facendo al suo piccolo testone <<Anche tu sei forte>> gli sorrise mentre Jungkook negò all'istante <<Io non sono forte come dici tu>> anche se quell'affermazione sembrava così veritiera, con il tono e la potenza con la quale era stata trattata, in realtà era il contrario. Sapeva di essere forte, sapeva di aver combattuto davvero tutto e tutti per arrivare dov'era adesso, ma era troppo codardo e poco fiero di sé per confermare ciò che Yoongi stava dicendo. <<Non sarai forte per te -gli toccò il petto muscoloso- ma per me, per Taehyung e persino per Jimin sei l'uomo più forte di tutto l'universo>> affermò asciugando gli occhi del più piccolo mentre ripensava alla piccola e minuscola parlata con Jimin, si erano visti per strada e nel mentre una chiacchiera e l'altra aveva potuto capire come lo amava e che davvero non si doveva preoccupare di niente, per questo aveva accompagnato Jungkook sotto casa, gesto davvero raro, perché si potesse aprire, per poi uscire e dirigersi a casa dove lo aspettava quella persona.
<<Yoongi io vado, grazie infinitamente per avermi aiutato. Te ne sono davvero grato>> il più piccolo lo abbracciò salutandolo e augurandogli la buona notte.
Appena scese dalla macchina si diresse al portone del grande palazzo e vi entrò, salì le scale e appena svoltò l'angolo rimane perplesso per qualche secondo <<Jimin?>> chiese appena lo vide morire dal freddo, c'erano davvero molte finestre in quel pianerottolo e l'aria era molto fredda <<Oh ciao Jungkook, volevo aspettarti fuori al portone ma fortunatamente un signore ha aperto ed io mi sono intrufolato, mi disp->> non finì di parlare che venne invaso dalle labbra fresche e calde dell'altro <<Stai congelando qui fuori>> si affrettò ad aprire la porta e accese il riscaldamento, Jimin non ci era mai entrato in quella villetta e realizzò che era davvero un palazzo molto grande, considerando che era diviso in due vani. <<Aspettami li che ti porto qualcosa di più caldo, nel frattempo che tutto si riscaldi>> gli urlò Jungkook dal piano superiore e pensò che davvero il mondo gli girava attorno al dito <<Ecco a te>> gli sorrise, cosa che Jimin ricambiò subito <<Grazie mille>> si tolse gli stivaletti neri e li appoggiò delicatamente al pavimento per poi infilarsi le pantofole che gli erano state date dall'alto, si tolse il giaccone e il borsone di danza appoggiandolo a terra e prendendo il panno caldo che Jungkook gli aveva dato se lo appoggiò alle mani e sospirò di sollievo <<Jimin vieni su altrimenti prenderai subito freddo>> lo richiamò dal salone mentre l'altro arrivò subito dopo essersi messo la grande felpe dell'altro, facendo però vedere l'anello che quest'ultimo gli aveva regalato, orgoglioso del suo ragazzo.
Appena lo vide Jungkook sospirò esaltando internamente <<Come mai sei venuto qui? Potevi chiamarmi così non prendevi tutto quel freddo>> disse quasi subito dopo essersi seduto Jimin <<Oh non volevo disturbarti, mi sono presentato già molte volte a lavoro e non volevo essere un peso per te, il lavoro è davvero impegnativo e non voglio esserti d'intralcio>> abbassò lo sguardo e lo rialzò subito dopo quando Jungkook glielo alzò con due dita e lo baciò dolcemente <<Amore non sei mai un peso okay? Puoi venirmi a trovare quando vuoi>> lo continuò a baciare e appoggiò la sua fronte con quella dell'altro <<Sono venuto qui per ringraziarti>> disse con gli occhi lucidi Jimin e Jungkook sorride <<Farei qualsiasi cosa per te>> lo baciò ancora e ancora appoggiando le mani sul fianco del biondino <<Jungkook>> impaurito da quel gesto lo guardò così tristemente che il menzionato subito si ritrovò ad allontanarsi dall'altro <<Mi dispiace così tanto>> abbassò lo sguardo arrossendo e maledicendo se stesso per quella cazzata <<Io -sospirò- è che ho paura>> confessò il più piccolo vedendo il maggiore avesse quel piccolo attacco dopo il suo rifiuto <<Di cosa amore? Sai che non farò niente che tu non voglia>> prese la sua mano guardando l'anello che portava all'anulare e sorride baciando il dorso della piccola mano <<È c'è non sono tipo da queste cose, non riesco a restare in contatto con l'altro perché il contatto visivo e il contatto di pelle mi fa uno strano effetto. Io so che ti amo, ma non riesco a farcela>> abbassò lo sguardo e venne baciando sulla guancia da Jungkook che subito gli sorrise <<Sei così bello e dolce, non farò niente che tu non voglia, mi dispiace aver fatto qualcosa di cattivo o antipatico nei tuoi confronti>> il biondino lo abbracciò appoggiando le braccia sul collo dell'altro e lo baciò <<Aiutami Jungkook, appoggia ancora una volta le mani sulla mia vita. Per favore>> lo guardò negli occhi e appoggiò le mani come Jimin gli aveva detto.
Appena le appoggiò Jimin tremò ma lo sguardo rimase fisso negli occhi del moro che con molta cautela lo baciò ancora e ancora facendo appoggiare il suo busto al divano <<Ora va meglio?>> sussurrò all'orecchio dell'altro in modo sensuale facendo arrossire Jimin dalla testa ai piedi <<S-si certo>> balbettò per qualche istante e si maledì subito <<Senti vuoi dormire qui?>> chiese l'altro guardandolo ancora negli occhi mentre il destinatario annuì all'istante <<Grazie>> disse Jimin appena l'altro lo prese a mo di sposa e lo portò in camera da letto.

𝚃𝚊𝚍𝚋Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora