𝕔𝕒𝕡𝕚𝕥𝕠𝕝𝕠 𝟛𝟜

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E più mi vorrai e meno mi vedrai

E meno mi vorrai e più sarò con te

E più mi vorrai e meno mi vedrai

E meno mi vorrai e più sarò con te

-Sere Nere (Tiziano Ferro)

<<Finiscila di piangere troia!>> era milionesima volta che Jimin doveva sentire quel genere di urla.
Amava davvero tanto il suo ragazzo, ed era convinto che anche lui lo amasse. Insomma glielo ripeteva moltissime volte, ma lo trattava sempre così solo quando era nervoso, e non gli dava fastidio.
Era lui che doveva stare zitto quando glielo urlava;
Era lui che non doveva fare domande su come quei soldi arrivassero dal nulla;
Era lui che puntualmente sbagliava;
Era lui che non riusciva a stare zitto;
Era lui che doveva obbedire, perché altrimenti c'erano delle consequenze, e il suo adorato ragazzo non voleva assolutamente picchiarlo o screditarlo;
Era lui che non doveva mai mangiare con un suo compagno di classe, altrimenti sarebbe arrivato un calcio di troppo;
Era lui che sbagliava, che ci poteva fare? Era un chiacchierone;
Era lui.
Doveva sopportare tutto quello perché lo amava, e in amore alle volte un occhio si può chiudere, magari entrambi.
Doveva rimboccarsi tutte le maniche delle sue maglie per poter almeno vivere felicemente, o almeno così si mostrava alla gente.
Doveva sopportare le sue continue grida perché voleva un figlio. Ma come poteva? A sedici anni fare un figlio?
Doveva sopportare le continue prese per il culo e le corna settimanali, anzi giornaliere.
Doveva farsi trovare pronto per l'orario che diceva lui, altrimenti c'erano le botte.
Doveva dirgli tutto ciò che gli capitava, e se mancava di un particolare un pugno non gli mancava.
Dovere è potere, gli ripeteva sempre dopo avergli tirato i capelli.
E l'amore?
Quando capì che non era ormai troppo tardi scappò definitivamente e solo dopo poco tempo scoprì che quel figlio di puttana era morto di overdose.
Ma intanto i graffi e le ferite se le portava lui nel petto e nell'anima.
Intanto ha fatto terapia per più di quattro anni, e  come se niente fosse, dal nulla più totale si è trovato dinanzi un angelo dagli occhi grandi.
Il suo angelo.
Quello vero.
Quello che non lo sfiora se non per una carezza.
Quello che se cade lo prende subito prima che sia troppo tardi.
Quello che lo ama.
Quello che gli ha dato tutto, senza chiedere niente in cambio.
Quello suo, per sempre.
Per sempre per davvero.
Perché più importante di lui non c'è più niente.
Perché ad un <<Ti amo>> si risponde sempre <<Ti amo>> 

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