𝕔𝕒𝕡𝕚𝕥𝕠𝕝𝕠 𝟙𝟘

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E non mi chieder come sta il mio cane

So che lo fai per non dover parlare

Ti ho dato specchi come armi per guardarti ma tu li usi solo per arrampicarti

Le penne rosse come occhi di conigli

Disegnano nel piatto una faccia a cui somigli

Non siam pianeti e non ci allineeremo mai

Ma se cambiassi idea il campanello lo sai

-Pasta Rossa (Chiamamifaro)

<<Jungkookie non è giusto!>> era questo che ripeteva da ore il suo migliore amico <<Tae cosa non ti è chiaro?>> esasperato si appoggiò al suo divano morbido che si trovava al centro del salotto. La casa del maggiore era una villetta ampia e molto accogliente e Taehyung ne era talmente ossessionato che avevo obbligato il suo amico a creargli una stanza per lui, e Jungkook aveva acconsentito pienamente. <<Sembra sempre arrabbiato eppure è così semplice e dolce come pochi>> il blu tinto si buttò sul suo amico ed emise uno sospiro di frustrazione <<Mi farò male lo so>> Jungkook gli accarezzò i capelli morbidi e annuì e d'improvviso pensò a Jimin, al suo rapporto con il biondino e a quella sfuriata dell'altro giorno. Cosa andava di male in lui? Nulla, era così perfetto, che nemmeno se ne accorgeva. Ormai Jimin aveva fatto breccia nel cuore nel maggiore e nessuno, davvero nessuno, poteva giudicarlo o insultarlo. <<Stai pensando a lui?>> Taehyung ormai sapeva tutto sul biondino e adorava il faccino felice di Jungkook quando si parlava del ragazzo <<Come potrei non pensarci Tae? È così bello, così aggraziato, ha tratti semplici e tipici, altezza standard, pelle morbida al tatto, per non parlare delle sue labbra->> Taehyung lo fermò <<Hai reso l'idea>> arrossì un po' e si voltò per non guardarlo in faccia <<Oggi credo che andrò da Yoongi>> affermò d'un tratto il blu <<Devo dirgli cosa provo, sono anni che ci spero>> sperarci però non significava illudersi, Jungkook di certo non sapeva ciò che passava per la mente di  Yoongi, però sperava che ricambiasse l'amore del suo migliore amico, di suo fratello, della sua anima gemella.
<<Io credo che vada, ci sentiamo coniglietto>> si alzò Tae e diede un bacetto innocuo sulla fronte del più piccolo. <<Tigrotto ci vediamo -lo salutò con la mano- Fammi sapere>> disse e appena sentì la porta chiudersi sospirò.
<<Jimin tu pensi mai a me?>> e dopo questa domanda si appisolò sul divano con un grande sorriso.

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