Domenica sera vado via da qui
Scrivo il tuo nome al cesso in Autogrill
Io mi nascondo bene
So come farti male baby
-Febbraio (Legno)
Passano le settimane e tutto ciò che era successo in quella clinica è un ricordo che non si riesce a togliere dalla mente dei ragazzi. Quella che sembrava essere una comitiva così spensierata all'epoca, era diventata un rifugio di problemi e complicanze che nessuno voleva davvero acchiappare e lanciarle dalla finestra, nessuno voleva togliersi dalla mente il ricordo della chiamata, che avrebbe segnato un dolore immenso a chi lo stava vivendo, e una bestemmia per chi, in quel momento, non era stato del tutto presente e che forse meritava di esserci più di chiunque altro. A nessuno è fregato qualcosa la prima settimana, alla fin fine anche il vero compagno, e colui che ci sarebbe dovuto stare nonostante le avversità, ha pensato di chiudersi nel suo studio e stressarsi con clienti complicati e vecchi che cercavano le loro ricette, invece di pensare al suo ragazzo in quel letto d'ospedale tra la vita e la morte, o meglio è ciò che gli ha fatto credere, anche perchè troppo vigliacco per comunicargli che chiedeva in continuazione di lui ai dottori e che ha pagato i miglior assistenti per poter anche solo vedere Taehyung mangiare in modo decente. Ma questo non è mai uscito dalle sue labbre, neanche quel giorno di visita dove il loro mondo è nettamente crollato, nonostante i mesi Yoongi vorrebbe chiedere al più piccolo anche solo un'avvicinamento, ma sa che la risposta sarà dettata dal suo orgoglio, come giusto che sia.
Il più piccolo invece, va avanti con gelato e tutte le cose dolci che ha potuto trovare nello scaffale dolcetti del supermercato sotto casa sua, o meglio sotto una catapecchia che gli era stata regalata dai suoi genitori, o almeno quando pensava di poterli definire tali, e che possedeva gelosamente le chiavi. Nonostante la casa non fosse una reggia, com'era stata abituato, male, dell'appartamento del maggiore, aveva una vista spettacolare che comprendeva, sopratutto la sera, la bellezza di case colorate e di luci che arricchivano quel belissimo dipinto, che avrebbe voluto assolutamente immortalare, ma che non poteva bastare una semplice foto, per rovinare l'atmosfera naturale. Se stavate pensando che il piccolo non avesse avuto degli alti e dei bassi, vi stavate sbagliando, e l'unica frase che può farvi comprendere a pieno il suo stato di mancanze è la parola cure. Il centro di cure, dove il suo psicologo gli aveva parlato benissimo, era diventata la sua seconda casa, o meglio ci passava tutti giorni, prima di andare a lavorare, e senza che nessuno se ne accorgeva, entrava e si immergeva nella sezione dei bambini, ma non con la tristezza, ma con serenità e spensieratezza, cosa che finalmente dopo tempo potevamo notare in lui.
Per quanto riguarda i due, Jimin era finalmete arrivato al suo tanto atteso nono mese di gravidanza, si trovava steso, insieme al suo rgazzo, sul loro letto, mentre si facevano le coccole, e prima che potessero anche solo parlare, Jimin si snetì qualcosa di bagnato in mezzo alle gambe, e prima di poter dire qualcosa un forte dolore lombale, come gli stava capitando da moltissimi giorini a questa parte, gli percorse il ventre <<Jungkook- sussurrò mentre l'altro gli accarezzava la pancia- mi si sono rotte le acque>>
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𝚃𝚊𝚍𝚋
FanficPassano le notti d'inverno E le aurore boreali Forse anche i supereroi Sognano di essere normali ma Siamo sulla stessa barca In un mare di gin tonic E balliamo un lento mentre Il mondo balla la tecktonik you do not like? do not ready DISCLAIMER...