E così, anche questa notte è già finita
E non so ancora dentro come sei
Non so neanche se ti rivedrò
O resterà soltanto un'altra inutile occasione
E domani poi ti rivedo ancora
-Oggi sono io (Alex Britti)
Park Jimin ora era più che arrabbiato.
Non poteva perdere il suo fottuto treno, delle sette di mattina, solo per due minuti di ritardo.
Due cazzo.
Avrebbe potuto capire sei, otto, dieci, oppure un'ora ma due? Quella sì che era un'esagerazione.
Sospirò e guardò l'orologio che fortunatamente segnava solo le sette e dieci, aveva ancora molto tempo per arrivare al bar, ma alla fine si diresse per strada incominciando a correre.
Si fermò appoggiando le mani alle ginocchia, piegate leggermente, mentre il suo corpo era frastornato da respiri profondi, si alzò dopo poco e i suoi occhi si incrociarono con uno sguardo felice e contento, grandi occhi lo guardavano in modo divertito, forse si stava prendendo gioco di lui, ma in quel momento voleva solo entrare nel bar e fuggire dalla porta nel retro <<Buongiorno -ridacchiò accarezzando i ciuffi biondini e ribelli dell'altro- arrivato in ritardo?>> si mise composto e rise di gusto pensando a tutta la corsa che si era dovuto fare <<Vieni mio miglior cliente >> apri il bar e subito si posizionò dietro il bancone, ovviamente seguito dall'altro <<Nuovo soprannome?>> chiese divertito il più grande <<Non credi ti si addica?>> scherzando si avvicinò a lui e, alzandosi con le punta dei piedi, baciò la guancia dell'altro <<Comunque buongiorno anche a te>> gli sorride e Jungkook se avesse potuto lo avrebbe baciato a più non posso, anche rimanendo senza respiro, solo per il gusto di farlo.
Ciò che stavano passando non era dei migliori, ma il maggiore non voleva fare le cose di fretta. Voleva godersi il minore così, timido e, alle volte, che dimostrava queste effusioni amorose, carine e senza malizia.
Era questo che Jungkook ammirava di Jimin, la sua dolcezza, la sua timidezza, il saper ragionare prima di dire qualcosa.
Il contrario di com'era Jungkook, che era così felice di esser entrato nelle grazie di Jimin da subito, che ogni volta che ci pensava sorrideva come un cretino.
<<Sei venuto qui solo per me? Oppure vuoi qualcosa da portare?>> affermò Jimin, sperando che il moro desse una risposta affermativa alla sua domanda << Tesoro ancora non l'hai capito? Vengo solo per te comunque a breve ho una riunione e mi servirebbero i tuoi bignè farciti di miele>> disse Jungkook ridacchiando lasciando stupito il più biondino che, dopo averlo guardato, si diresse in cucina e glieli preparò con tanto affetto e amore e li portò al destinatario preparandoglieli alcuni da parte per la sua riunione.
Jimin sapeva quanto il maggiore avesse bisogno di calorie per poter portare avanti la giornata <<Vuoi anche un caffè?>> chiese affettuosamente e Jungkook annuì.
<<Jimin quant'è?>> chiese dopo poco aver mangiato ed apprezzato il tutto <<Solo dieci>> affermò iniziando a fare lo scontrino <<Non può essere tutto quello che ho mangiato, il conto è di più>> lo riprese ma ormai Jimin aveva già fatto il suo scontrino e glielo stava porgendo <<Dammi la dieci>> addolcì la voce ed anche lo sguardo mentre tendeva la mano verso Jungkook gli sbuffando glieli porse <<Permettimi di offrirti il pranzo>> Jungkook voleva davvero farlo per far sentire il più piccolo amato, Jimin ridacchiò e annuì <<Mi offrirai tutto ciò che vuoi ma adesso la riunione aspetta solo te>> gli sorride felice e calorosamente.
Il moro si avvicinò a l'altro e appoggiò le sue labbra con quelle di Jimin che preso alla sprovvista chiuse subito gli occhi <<Allora ci vediamo domani a pranzo, ti passo a prendere io>> ormai Jimin era tra le nuvole e non si occorse nemmeno che Jungkook aveva allungato le mani per poter aggiungere altri soldi alla cassa.
E sorrise perché amava quell'uomo.
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𝚃𝚊𝚍𝚋
FanfikcePassano le notti d'inverno E le aurore boreali Forse anche i supereroi Sognano di essere normali ma Siamo sulla stessa barca In un mare di gin tonic E balliamo un lento mentre Il mondo balla la tecktonik you do not like? do not ready DISCLAIMER...