CAPITOLO 64 • LA VERITÀ

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Ormai il Natale si faceva sempre più vicino. Da lì a poco Regulus, Berenice e Vega sarebbero tornati a casa per le vacanze e si sarebbero organizzate le solite cene in famiglia.

Era una fredda giornata di fine Novembre, Mary era andata ad Hogwarts perché il preside l'aveva convocata per via di Regulus che aveva picchiato per l'ennesima volta uno studente; nel mentre, a casa Black, Sirius era seduto in modo composto su una poltrona a leggere la Gazzetta Del Profeta. "Queste notizie sembrano scritte con i piedi" pensò l'uomo, nel mentre che aspettava il ritorno della moglie.
Quella notte era stata movimentata, visto che era stato ad Hogwarts sotto forma di cane per vedere come andava la situazione e per indagare se Peter Minus avesse fatto movimenti sospetti. Aveva sonno e le palpebre gli si facevano sempre più pesanti. Mary sarebbe tornata da lì a poco, ma cedette e si addormentó, cullato dal suono del vento che risuonava da fuori casa.
A svegliarlo non fu Mary nel suo solito modo gentile ma bensì un urlo di qualcuno di familiare. Si alzò di soprassalto e si trovò davanti a sé sua madre, che teneva in mano un piatto di torta alle mele molto probabilmente preparata da lei che però fece cadere subito dopo.
Il piatto di torta cadde a terra e si frantumó in mille pezzi, ma Walburga Black era troppo sconvolta per preoccuparsene.

«Sirius...» bisbiglió la donna

«madre... posso spiegare...»

Ma prima che Sirius potesse proferire parola, la donna lo abbracciò, piangendo sulla sua spalla.

L'uomo dovette spiegare alla madre il perché lui e Mary non avevano rilevato a nessuno, se non ad Hunter Adrian Johnson, del fatto che lui fosse tornato a casa.

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Il pomeriggio tardi, nel mentre che Sirius, Mary e Walburga parlavano in uno dei soliti salottini di casa Black ricuperando il tempo perduto, qualcuno si presentó alla porta di casa Black.

«mia padrona, un ospite richiede la vostra presenza. Vi aspetta all'ingresso» disse un elfo domestico interrompendo i tre Black

Mary si alzò dal divanetto nervosa, scambiandosi occhiate con la suocera e il marito: e se fosse stato qualcuno del Ministero della Magia, venuto a fare dei controlli per motivare chissà quale sospetto?

«Sirius, trasformati in cane, Walburga stai qua assieme a lui. Vengo Subito» disse la donna uscendo dalla stanza.

Camminó marciando per i corridoi, cercando di non destare alcun sospetto. Si fermó sulla soglia delle scale dell'ingresso, guardando un uomo in completo grigio dandogli le spalle. Mary si schiarí la voce, e l'uomo si giró verso di lei. I capelli scuri sbarazzini, la barba non curata, gli occhi neri come la pece. Mary aveva già visto quell'uomo assieme a Rodolphus Lestrange, il marito di sua sorella, tanto tempo fa.

Alla vista della Black l'uomo fece un piccolo inchino, dicendo con voce persuasiva

«Mary Black, quale onore; permettetevi di presentarmi, sono Caractatus III, membro della nobile e purosangue stirpe dei Burke. L'ultima volta che ci siamo visti voi eravate ancora una giovane donna, quindi scusate se dubito che voi vi ricordiate di me»

«fate bene a dubitare» disse la donna avvicinandosi all'uomo.

Caractatus gli prese la mano, dandogli un leggero bacio sul dorso, poi Mary Black chiese

«quale motivo vi ha spinto nella mia umile dimora?»

L'uomo a quella domanda sorrise scaltro e disse

«ho una proposta da farvi, una tale proposta che non potrete di certo rifiutare».

La donna sorrise fredda e disse

The fourth Black sisterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora